Disponibile per Android ed iOs, Pokemon Go è l’applicazione per smatphone che ha fatto ri-esplodere la Pokemon-Mania, di cui ha parlato anche Mika pochi giorni fa al Giffoni Film Festival. Dal 1996 ad oggi – anno in cui queste bizzarre creature hanno fatto capolino nella comunità geek di tutto il mondo – mai fino ad ora si era vista una ricerca così spasmodica e forsennata del Pokemon perfetto, o dei celebri Pokemon Leggendari (personaggi incredibilmente rari che posseggono capacità estremamente avanzate rispetto ai Pokemon più usuali). Alla luce di un fenomeno in crescita costante e soprattutto volgendo lo sguardo anche ai recenti fatti di cronaca, è lecito pensare:”Dove finisce il gioco e dove comincia la vita vera?”.
La linea che intercorre fra realtà e finzione è estremamente labile; la tecnologia poi ha fatto passi da gigante, soprattutto grazie all’uso fatto dai giovani (e non solo), quindi non dovrebbe spaventare l’influenza che in quest’ultimo mese sta avendo PokemonGo. Eppure trovare i Pokemon Leggendari, quelli più forti, quelli più starni, custodirli e usarli per un’amichevole battaglia a suon di mosse segrete, sta per diventare un assurdo stile di vita. Secondo quando riportato da un’attenta ricerca di Pokemon Millenium, il sito ufficiale del franchise videoludico, sembra proprio che il rilascio di PokemonGo sia stata la mossa commerciale più imponente dell’estate 2016. L’applicazione è che disponibile a titolo gratuito su tutti gli smartphone di ultima generazione, non solo ha trovato larga diffusione fra il fanbase storico, ma a quanto pare, anche i neofiti non sono rimasti immuni al fascino dei Pokemon.
Visto sotto questo punto di vista Pokemon Go è un gioco divertente e coinvolgente dato che si svolge prettamente all’aria aperta e non fra le mura domestiche. Una sorta di evoluzione se si pensa che, sempre secondo le ultime news pubblicate su Pokemon Millennium, il prossimo 31 luglio a Roma è previsto anche un raduno di tutti i giocatori più provetti. E’ un gioco per console che diventa social, che segue appunto l’evoluzione dei contenuti multimediali, ma come tutte le mode nate in seno al mondo del cyberspazio, anche quella più cool ostenta fin da subito il suo ‘lato oscuro.’
Oltre ad essere una chiara e ben mirata operazione di marketing, l’ultimo ritrovato in casa Pokemon, è un fenomeno da psicoanalisi. La corsa ai Pokemon e la caccia dei Pokemon Leggendari, ha scatenato una vera isteria di massa che, se da una parte è da considerare in quei ragazzini alle prime armi, fa quasi paura in quei giovani poco più che trentenni che, in una serata con gli amici, preferiscono isolarsi invece di socializzare. Si evince in questo modo, che si è perso definitivamente il contatto con realtà, permettendo ai giovani di rifugiarsi in un mondo virtuale e preferendo di vivere a stretto contatto con creature immaginarie composte da un cuore fatto di pixel; in poche parole nessuno ha capito che prima poi il gioco finisce e si deve far spazio alla vita vera.
La mania raggiunge l’ossessione e mentre il web si popola di news bizzarre (come quella rilasciata dalla cantante Rihanna che al suo concerto non vuole spettatori che giochino a Pokemon Go), le grandi major hollywoodiane non sono state certo a guardare. Si vocifera la realizzazione di un lungometraggio dedicato ai Pokemon, questa volta in live action, alla luce di una grande richiesta da parte del pubblico. Cosa c’è dunque oltre l’ossessione?