RFF (True Blood 5): intervista ad Alexander Skarsgard, Kristin Bauer e Valentina Cervi

Ieri sera, in anteprima al Roma Fiction Fest, FOX ha presentato i primi due episodi della quinta stagione di True Blood, la serie creata da Alan Ball, tratta dalla collana di romanzi di Charlaine Harris. Sul pink carpet del festival sono sfilati i protagonisti Alexander Skarsgard, Kristin Bauer e la nostra Valentina Cervi, che hanno salutato il pubblico e le migliaia di fan accorse da tutta Italia. Questa mattina i tre attori hanno incontrato la stampa per questa lunga chiacchierata in cui si è parlato del passato, del presente e del futuro di questa serie oramai cult.

 

Come vi siete trovati ieri sera? Siete rimasti sorpresi dal calore dell’accoglienza del Roma Fiction Fest?

Alexander Skarsgard: prima di True Blood non sapevo cosa aspettarmi, mi sembra che la nostra serie sia davvero popolare qui e non sapevo fosse così famosa in Italia. Mi sono divertito tantissimo, è stato divertente incontrare tutti questi fan. Ho appena finito di girare un film per il quale ho dovuto fare una dieta durissima per due mesi per cui venire a Roma e sostenere questo evento, potendo andare a cena a mangiare e bere senza fine è stata un’esperienza memorabile.

Kristin Bauer: io quella dieta la faccio tutto l’anno, sono venuta a Roma e mi sono portata i jeans larghi apposta. A parte di scherzi, è stata una sorpresa venire qui e trovare tutto questo riscontro di pubblico. Non è la stessa cosa che andare su google e vedere quanto risalto ha la serie, guardare i fan in faccia è qualcosa di totalmente diverso, molto più genuino.

Valentina Cervi: per me è stato probabilmente diverso piuttosto che per loro, questo è il mio Paese e per quanto il cinema stia affrontando una fase veramente complicata, essere parte di uno show che sta andando così forte è un’emozione. Probabilmente mi sono realmente resa conto dell’importanza che questa serie ha per me soltanto ieri sera, con il confronto con il pubblico.

Valentina, parlaci del tuo personaggio

Valentina Cervi: si chiama Salomè, è ispirata a tutte le Salomè che conosciamo da quella biblica a quella di Oscar Wilde. È una persona che usa la sua posizione pubblica e la sua seduzione per raggiungere i suoi scopi, in realtà ha una ferita profonda dentro di sè e per quanto riesca a nasconderla, questa ferita la porta verso un lato oscuro della sua esistenza

Valentina, come ti è capitata questa occasione e come ti sei trovata con il resto del cast?

Valentina Cervi: in maniera molto semplice, ho fatto tre provini, Alan Ball ha visto una piccola parte che avevo fatto per un provino inglese e penso abbia trovato delle somiglianze tra me e il personaggio che stava cercando. Comunque è andato tutto in maniera molto alchemica, semplicemente corrispondevo all’idea che il regista aveva per la parte. Mi sono trovata benissimo nella famiglia di True Blood, dove non ci sono prime donne, non ci sono star ma un pool veramente valido di attori e artisti. In America c’è una professionalità per la quale non ti puoi permettere di sbagliare.

So che siete stati diretti da Stephen Moyer in uno degli episodi della quinta stagione, volevo sapere come è stato essere diretti da un collega con il quale solitamente si recita, un amico immagino.

Alexander Skarsgard: ho amato lavorare con Stephen quando ha diretto l’episodio, ovviamente conosce i personaggi molto bene, sono 5 anni che lavoriamo insieme. Lui è un regista di grande talento, motivo per il quale gli hanno assegnato questo compito, in più è uno dei miei migliori amici quindi mi auguro che torni a dirigerne altri

Kristin Bauer: Steve negli anni è diventato il guru al quale sul set mi riferisco per qualsiasi dubbio o domanda. Lui è un regista naturale, c’è una fiducia di fondo che è alla base del nostro rapporto quindi è stato molto semplice e divertente essere diretta da lui.

Alexander Skarsgard: penso che questo abbia a che fare con il fatto che sono cinque anni che lavoriamo insieme e di conseguenza ci conosciamo talmente bene che sappiamo come prenderci e cosa consigliarci a vicenda.

Valentina Cervi: da quello che so erano 5 anni che Stephen voleva dirigere un episodio. L’aveva già chiesto nella seconda stagione ma Alan gli aveva consigliato di aspettare in quanto non era ancora pronto.

Prima si faceva riferimento al successo riscosso dalle precedenti 4 stagioni, in merito a questo i social network rappresentano un catalizzatore, uno strumento importante per raggiungere ancora più fama secondo voi?

Alexander Skarsgard: io sono terrorizzato dai social, cerco di stare lontano da Twitter, Facebook e da tutti questi blog. Non fraintendetemi, apprezzo davvero molto il fatto che esistano e che siano dedicati a me o allo show, con persone che lavorano duro per portarli avanti ma nella mia vita privata preferisco tenermene fuori, mi spaventa, non credo mi faccia bene come attore nemmeno come essere umano. Spesso Kristin legge tutto quello che trova su internet a riguardo e se leggi 20 giudizi, se 19 sono fantastici quello negativo ti rimarrà impresso per sempre. Basta un commento di 4 anni per farla ancora scoppiare a piangere. Ecco perché mi tengo lontano da tutti questi blog e fan site.

Kristin Bauer: certamente ci sono dei lati negativi della cosa, mio marito a natale indossava un cappello ridicolo che ho fotografato e postato su Facebook e il giorno dopo la foto faceva il giro del mondo, questo è davvero sconveniente. Ma si può fare un uso sensato dei social, ora abbraccio questo mondo, guardo i miei numeri e mi piace il supporto dei fan, riesco in questo modo a portare avanti tutte le iniziative a scopi benefici delle quali mi occupo.

Valentina Cervi: come Alex ho un rifiuto rispetto ai social più che altro per la freddezza che ha questo mezzo. Certo è straordinaria la libertà ma evito di leggere blog e siti perché poche volte l’ho fatto e ho letto delle cose davvero terribili.

Quanto vi mancherà Alan Ball?

Alexander Skarsgard: Alan non ci mancherà per niente perché rimarrà produttore della serie. Il suo ufficio è vicino al nostro. Questa è la sua creazione, è impossibile che non sia coinvolto. Il fatto che non ci sarà il suo nome non inficerà. C’è lo stesso staff di sceneggiatori che abbiamo avuto fino ad oggi quindi i fan non noteranno minimamente la differenza.

Kristin Bauer: sono d’accordo ma non mi piace il cambiamento in generale, quindi l’ultima volta che abbiamo fatto una lettura gli ho chiesto di firmarmi la sceneggiatura ma lui mi ha risposto che non se ne andrà da nessuna parte, sarà sempre lì. Credo proprio che riusciremo a cavarcela a prescindere.

Valentina Cervi: posso solo dire che la fortuna di aver lavorato con lui è stata immensa, è davvero un genio. Aver fatto parte per quanto solamente da quest’anno, alla sua ultima stagione è stato un onore.

Pensate che la chiave vincente di True Blood sia anche il fatto di essere uno show antitetico e diverso da altri film e serie incentrate sui vampiri?

Valentina Cervi: il vampiro è una scusa per parlare d’altro e prendere una direzione diversa. Usa la primordialità del vampiro per attingere all’incredibile varietà di colori che l’essere umano ha, senza prendersi troppo sul serio.

Alexander Skarsgard: non conosco molto bene gli altri show di vampiri, quindi non saprei cosa dire.

Kristin Bauer: non ho mai visto Vampire Diaries, ma sono tornata ad essere sedicenne leggendo Twilight, poi ho portato le mie nipoti a vedere i film tratti dai libri e loro li hanno adorati. Mi sono sempre piaciuti i vampiri ma preferisco quando non possono uscire di giorno.

True Blood è probabilmente lo show più sexy della televisione mondiale, volevo chiedere come si stabilisce l’atmosfera che si ricrea sul set

Alexander Skarsgard: certamente ci aggiriamo per il set sentendoci sempre molto eccitati, è questo vero il trucco

Valentina Cervi: sapevo che ci sarebbero state delle scene di nudo ed ero molto preoccupata poi parlando con gli altri, mi han semplicemente detto che son sempre nudi sul set. Ho chiesto come avrei potuto fare e mi hanno semplicemente detto di smettere di mangiare. Ha funzionato.

Nella serie ci sono vampiri di ere diverse, voi di quale epoca vorreste essere?

Alexander Skarsgard: io sono fortunato perché il mio vampiro ha mille anni e questo mi permette di mostrare il mio personaggio in diverse ere, dandomi la possibilità di girare in scenari diversi. Mi piacerebbe fare qualcosa magari a Roma o in Francia, quella del diciassettesimo secolo, potrebbe essere fico vedere Eric calarsi in quell’epoca

Kristin Bauer: mi piace l’epoca in cui sono stata creata ma sarebbe bello vedere il mio personaggio anche negli anni sessanta, in mezzo agli hippies.

Voi avete un’idea di quanto ancora possa durare True Blood? Avete mai parlato delle possibili stagioni future?

Alexander Skarsgard: i nostri personaggi non invecchiano, quindi alla fine abbiamo qualche problema. Quando avrò sessantacinque anni e interpreterò Eric che non invecchia potrebbe essere sconveniente, a quel punto ci penseremo, fin tanto che avrò la sensazione che la scrittura è fatta bene e avverto la sfida andrò avanti. Chi lo sa, non posso dirvi cosa capiterà dopo.