Tra i film in concorso al Torino Film Festival c’è Present Tense, film turco diretto da Belmin Soylemez e interpretato da Sanem Oge. Al centro della storia la lettura dei fondi di caffè, pratica molto diffusa in Turchia, un paese ancora molto legato alla tradizione ma che scalpita per affacciarsi alla globalità.
La giovane Mina è senza lavoro e sta per essere sfrattata dal suo appartamento, poichè il proprietario vuole costruire un albergo al più presto. Tra i tanti annunci che le capita di leggere per strada, uno attira in particolare la sua attenzione e riguarda il Caffè Galaxy, un bar che oltre al normale servizio, offre la lettura dei fondi di caffè alle proprie clienti, per lo più ricche signore della borghesia di Istanbul. Dopo un colloquio con il giovane proprietario, Mina comincia a lavorare al Galaxy, ma il suo sogno più grande è andare negli Stati Uniti e ogni giorno mette da parte, di nascosto, alcuni soldi per questa impresa. La lettura dei fondi di caffè, considerata dapprima un passatempo, diventa per la protagonista, un modo per relazionarsi con gli altri, con le sue clienti, con il datore di lavoro del quale si invaghisce e con una collega fragile e infelice che ha bisogno di lei. Si avverte senza dubbio la regia femminile di Belmin Soylemez e il suo approccio sensibile e delicato alla storia che, seppur costruita intorno ad un cuore forte e interessante, si perde in lunghe inquadrature e piani sequenza ripetitivi e lenti, che fanno calare l’attenzione dello spettatore. Si sente l’esigenza di una scrematura in fase di montaggio che purtroppo non è stata fatta e il film ne risente, perdendo a volte il ritmo.
Tuttavia alcune scene stupiscono per stile e per la fotografia, come l’inquadratura della protagonista che legge i fondi di caffè dalla sua postazione all’interno del bar con lo sfondo del dipinto autunnale, oppure la scena finale con le numerose tazzine di caffè che vengono gettate in acqua una dopo l’altra, spazzando via le tracce di ogni possibile previsione. Molto convincente l’attrice Sanem Oge nei panni di Mina, che si distingue per questa apparenza delicata e interessante, con uno sguardo che sembra nascondere mille segreti e mille emozioni contrastanti, con note di tristezza e solitudine. Sullo sfondo una Istanbul grigia e uggiosa, che rende ancora più piatta l’atmosfera del film e non mette in risalto nessuna delle numerosissime bellezze della città. Fortunatamente alcuni colori, oggetti e squarci di strade che rievocano l’atmosfera orientale e affascinante della Turchia sono pochi ma presenti. Present Tense è quindi un film che convince a metà. Interessante dal punto di vista culturale e per il tema centrale intorno a cui ruota la trama, ma troppo lento e fermo su dettagli che non sono utili al racconto e rendono solo pesante la struttura narrativa.