Tiramisù, la recensione del debutto alla regia di Fabio De Luigi

La bontà e la semplicità del tiramisù non bastano per promuovere il debutto alla regia di Fabio De Luigi, nelle sale italiane dal 25 Febbraio 2016. Il film scritto e diretto dal simpatico attore romagnolo, infatti, è una commedia debole e retorica che racconta la storia di Antonio Moscati, un depresso rappresentante di materiale sanitario, che vuole trovare un modo per diventare qualcuno e raggiungere uno stile di vita benestante al fianco della moglie Aurora (Vittoria Puccini). Trascinandosi da uno studio medico ad un ospedale per tutta la città, un giorno consegna alla persona sbagliata un tiramisù fatto dalla moglie e quel dolce diventa un fedele alleato per una repentina ascesa professionale e la sua vita subisce un cambiamento radicale.

tir3

Invece di addolcire il pubblico regalando qualche ora di svago e divertimento, il Tiramisù di De Luigi si rivela piuttosto un piatto insapore e difficile da mandare giù. Il talento divertente e brillante che abbiamo apprezzato in vari film come Happy Family, Soap Opera e Femmine contro Maschi, non riesce a realizzare un film convincente, confermando ancora una volta che nel cinema e nell’arte è meglio far valere il proprio talento senza strafare e impegnarsi in troppe cose insieme. Infatti quando un attore vuole mettersi alla prova dietro la macchina da presa e firmare anche una sceneggiatura originale, in Italia come all’estero, la sfida risulta difficile e si risolve il più delle volte in un fallimento. Tiramisù presenta una trama semplice e una regia ordinaria e lineare, ma la sceneggiatura è futile e noiosa, limitando drasticamente i momenti esilaranti che si possono contare sulle dita di una mano. Vittoria Puccini e Fabio De Luigi interpretano al meglio i loro rispettivi personaggi, ma sono penalizzati da battute deboli che non lasciano il segno. Inoltre la presenza superficiale e a tratti irritante di Angelo Duro non fa che peggiorare la situazione, introducendo una macchietta all’interno di un film che ha l’ambizione di affrontare temi importanti come il male del successo e l’importanza della famiglia, ma si riduce ad una commedia piatta e asettica, che si dimentica facilmente. L’umorismo e l’ironia di De Luigi sono presenti, ma vengono soffocati da una serie di problemi narrativi e contenutistici. Una nota positiva è l’ originale ricetta del tiramisù, di cui abbiamo preso nota e che proveremo a fare sicuramente.

TRAILER