Prodotto da Babe Film e Rodeo Drive, questo film risulta estremamente attuale vista la crisi economica che ha invaso negli ultimi anni l’Italia e gran parte dell’Europa, ma De Matteo non si limita ad affrontare il problema superficialmente o attraverso i soliti luoghi comuni che circondano tale problema, ma racconta una una storia reale in cui il protagonista può essere un uomo qualunque che ogni giorno deve pensare a come mantenere la sua famiglia senza far mancare nulla ai figli e alla moglie che si aspettano molto da lui. Quando il matrimonio finisce, le spese e le responsabilità si fanno talmente pressanti che Giulio si sente soffocare e si ritrova povero, senza un tetto, e solo. I 1200 euro al mese finiscono velocemente e nemmeno un secondo e un terzo lavoro migliorano la sua condizione. Giulio si trasforma giorno dopo giorno in un uomo stanco e impotente davanti alla sua ruota della fortuna che sembra essersi incastrata e non riesce ad andare avanti. La moglie e i figli non sanno della sua condizione disperata e si risentono del suo atteggiamento scostante e freddo degli ultimi tempi. Giulio è un vero equilibrista che
Molto convincente ed emozionante l’interpretazione di Mastrandrea, che riesce a a calarsi perfettamente nel ruolo tanto da alternare magistralmente due personalità diverse tra la prima e la seconda parte del film. Alcune scelte registiche di spessore arricchiscono alcune scene apparentemente ordinarie e De Matteo gioca con la macchina da presa posizionandola in luoghi insoliti come l’interno di un cassonetto della mondezza e regala dinamicità ad una storia drammatica e riflessiva. Il matrimonio tra la colonna sonora e le immagini ricorda il cinema di Ozpetek, anche per una certa dimensione in bilico tra la poetica e il realismo. Un film emozionante che tocca con invadenza alcune corde profonde, anche se la durata poteva essere sicuramente più concisa.
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