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5 film campioni d’ incasso al boxoffice ormai dimenticati

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Il successo e la qualità non sempre vanno di pari passo. Quando ho iniziato a cercare i film che hanno registrato i maggiori incassi di sempre mi aspettavo di trovare molti film terribili. Invece sono rimasta colpita da quanto quasi tutti i più grandi film degli ultimi 40 anni siano ancora molto attuali nella nostra cultura. Ma c’è un gruppo di film, non necessariamente terribili, che non invecchiano bene. Si tratta di quelli che, nonostante gli incassi record e la consapevolezza di essere stati dei grandi film nel momento storico in cui sono usciti in sala, riescono a precipitare in maniera silenziosa e soft piano piano ogni anno. Di seguito troverete cinque film di grande successo a cui nessuno pensa più.

  1. TWISTER

Questo mi sembra un ottimo punto di partenza, perché dimostra che non è necessariamente vero che i film presenti in questo elenco sono tutti vecchi. Nel 1996 i cinema erano pieni di gente appassionata del film sui cacciatori di uragani, con Helen Hunt e Bill Paxton. Pur avendo una trama che si riduceva ad una coppia di estranei che finiscono per collaborare per bloccare un terribile tornado prima di uno scienziato rivale, Twister è stato un film di enorme successo, entrando di diritto nella classifica dei migliori incassi del decennio. Perché così tante persone andarono a vederlo? Twister ha beneficiato dell’onda d’urto di Jurassic Park, perché vi erano coinvolti anche Steven Spielberg, Michael Crichton e la tecnologia CGI. Spielberg aveva prodotto il film, ma non lo aveva diretto, mentre Crichton aveva scritto la sceneggiatura, e la CGI era stata utilizzata per realizzare il tornado. E lo spettacolo del CGI era abbastanza innovativo da convincere la gente ad andare al cinema. Non a caso, nessuno cita le battute di Twister, nessuno ha ricordi romantici del film, e nessuno ricorda con ammirazione qualsiasi delle varie prestazioni attoriali. Per lo più, se qualcuno parla di Twister dice: “Ehi, ti ricordi quella scena in cui la mucca vola nell’uragano?

4.IL BANDITO E LA MADAMA

Potrebbe essere difficile da credere, ma c’è stato un tempo in cui Burt Reynolds era la più grande star del mondo. Sì, il ragazzo di Boogie Nights. E quando ha deciso di interpretare un fuorilegge al fianco della giovane e carina Sally Field, mentre il furbo Jackie Gleason faceva lo sceriffo, il pubblico ha deciso di posizionare questo film al secondo posto come campione di incassi del 1977. Perché così tante persone andarono a vederlo? Beh, è difficile da dire. A differenza di alcuni di questi successi, non era basato su un libro di successo. Per un periodo di tempo questo paese ha amato solo ed esclusivamente Burt Reynolds. E ancora di più le acrobazie in auto. L’America ama ancora oggi le acrobazie fatte con le auto, e questo film è stato diretto dal regista e stuntman Hal Needham. Quindi credo che in realtà abbia più senso di quanto si possa pensare. Se i film di Fast & Furious possono essere interpretati da attori a dir poco carismatici, possono benissimo interpretare film del genere anche delle stelle con effettive capacità comiche. Anni più tardi lo show televisivo Hazzard ha ottimizzato la formula di una guida veloce e spericolata da fuorilegge.

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3.LOVE STORY

La più grande storia d’amore del 1970 è Love Story. La storia di un ragazzo ricco di Harvard che si innamora di una ragazza coraggiosa della classe operaia. Per molti il film più romantico di sempre, per altri il più noioso. Lei muore di cancro, perché questo è ciò che accade quando gli scrittori di storie d’amore, non sanno più cosa pensare per una degna fine e con la malattia il finale è scritto. Perché così tante persone andarono a vederlo? Beh, è ​​stato un best-seller, e una volta ogni dieci anni alla gente piace vedere un brutto film su due amanti, nel quale uno dei due muore. Colpa di Romeo e Giulietta. Ma mentre in una buona tragedia la morte è inevitabile, in un melodramma a basso costo è usata solo come una scusa per aumentare la posta in gioco e richiamare le lacrime. Pensate alle storie di Nicholas Sparks. Cosa ci ricordiamo di questo film? Una frase che nessuno capisce: “Amore significa non dover mai dire mi dispiace.”

2.L’AEREO PIU’ PAZZO DEL MONDO

Chi si ricorda di un film su un disastro avvenuto in un aeroporto con un grande cast che ha fatto un sacco di soldi? Avete detto L’aereo più pazzo del mondo? Certo che sì. Abbiamo capito tutti. Questo film è una delle commedie più amate di tutti i tempi, e la maggior parte delle persone non si rendono nemmeno conto che in realtà è nato come una parodia in un primo momento. Perché così tante persone andarono a vederlo? Basato su un romanzo best-seller, L’Aereo più pazzo del mondo aveva un cast stellare con George Kennedy, nominato per diversi premi Oscar, ed è stato il film di maggior successo economico dell’anno nel quale è uscito nelle sale. Tuttavia la sua star Burt Lancaster, lo ha definito come “il più grande film trash mai fatto.” Fatto sta che le persone sono andate a vederlo, e il successo di questo film ha dato alla luce l’intero genere del disaster-movie anni ’70, seguito da L’inferno di cristallo e L’avventura del Poseidon.

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1.BILLY JACK

Se sei sotto al di sotto dei 50 anni, forse non conosci Billy Jack. Un film molto low-budget, mezzo caucasico e metà nativo americano. Un berretto verde e veterano del Vietnam a dir poco sbandato protegge una scuola di hippies da alcuni cattivi con le arti marziali avanzate. Perché così tante persone andarono a vederlo? Perché non è sorprendente che il film faccia parte di questa lista. Nonostante il suo enorme successo al botteghino, è stato fatto per $ 800,000 circa. La recitazione è rigida, ed è impossibile guardare quel trailer senza sentire le voci dei saggi Crow T. Robot e Tom Servo. Ma, a parte un po’ di Hapkido kickass, c’è una ragione per questo successo. E’ stato sovversivo pur non essendo sovversivo. E’ l’unico film d’azione dove il bravo ragazzo protegge un clan di hippies. Con il motto di fate l’amore e non la guerra, il super cattivo viene preso a calci. Inoltre hanno davvero potuto usare l’aiuto di un Berretto Verde. Ma aspettate, è il 1971. I veterani del Vietnam non sono amati dalla contro-cultura. Ecco un’idea: fare di lui la metà Navajo! Che lo farà amare. Essendo della parte centrale dell’America. Ma dargli un cappello funky. Billy Jack percorre la linea tra i ribelli e la tradizionale idea americana di un eroe di un film (al momento). Purtroppo, questo è uno dei motivi per cui non è invecchiato bene, Hapkido a parte.

 

Il mio amore più grande?! Il cinema. Passione che ho voluto approfondire all’università, conseguendo la laurea magistrale in Scienze dello spettacolo e della produzione multimediale a Salerno. I miei registi preferiti: Stanley Kubrick, Quentin Tarantino e Mario Monicelli. I film di Ferzan Ozpetek e le serie tv turche sono il mio punto debole.

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I 5 cattivi dei film horror che agiscono senza un movente

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Leatherface – Newscinema.it

Siete fan dei film horror? Qual è la vostra classifica preferita dei villain più malvagi e sadici? Questa è la nostra top five!

Con l’uscita di Scream 6, l’annuncio del reboot di So cosa hai fatto e del sequel de L’Esorcista, i film horror quest’anno stanno tornando di gran moda. Ne esistono tantissimi, di categorie diverse e con personaggi molto differenti tra loro, da sadici psicopatici a creature sovrannaturali uscite dal regno delle tenebre.

I cattivi dei film horror hanno obiettivi specifici e faranno tutto il necessario per raggiungerli. I motivi per cui fanno ciò che fanno aiutano a renderli avvincenti, coinvolgenti e, fino a un certo punto, riconoscibili. La loro storia passata aiuta a renderli più spaventosi, ma a volte non gli viene dato alcun vero retroscena o motivazione.

Nei casi di maggior successo, questi serial killer usano quel mistero a loro vantaggio. E, mentre sequel e riavvii possono fornire ulteriori spiegazioni, le incarnazioni originali dimostrano che la paura dell’ignoto è forse la paura più grande di tutte.

Boogeyman – Boogeyman

Se qualcuno ha paura del buio, allora non potrà sfuggire a Boogeyman, una creatura sovrannaturale che vive nelle tenebre e attacca chiunque lo tema, bambini e adulti. La caratteristica principale di questo mostro consiste nella sua non-esistenza: Boogeyman esiste solo se tu credi in lui… se hai paura di lui, allora, non hai scampo.

LeatherfaceNon aprite quella porta

Quella di Non aprite quella porta è una delle saghe horror più longeve e famose, iniziata negli anni 70. La famiglia Sawyers vive nelle campagne del Texas durante una grave carestia, ma si rifiuta di trasferirsi altrove. Decidono, quindi, di sfamarsi degli ignari turisti che capitano nelle zone, che vengono uccisi da diversi membri della famiglia. Il più famoso è senza dubbio Tom – detto Leatherface, Faccia di Cuoio – un uomo enorme, di quasi due metri, che nasconde il suo viso deforme con maschere di pelle delle sue vittime. Altro da aggiungere? Ah, certo: è armato di motosega.

michael myers newscinema

Michael Myers – Newscinema.it

Michael Myers- Halloween

Un’altra saga horror storica è Halloween, che ha reso famosissima Jamie Lee Curtis. Qui il villain principale è Michael Myers, un uomo assetato di sangue e violenza che cela il suo viso dietro a una inquietante maschera bianca che rende la sua espressione tanto impassibile quanto inquietante. Michael è un adulto sociopatico, che uccide senza un apparente motivo. La sua prima vittima è stata la sorella maggiore, quando era solo un bambino, “colpevole” di non averlo portato a fare “dolcetto o scherzetto” la notte di Halloween come gli aveva promesso. La sua arma è un coltello.

Jason Voorhees – Venerdì 13

Un altro personaggio molto simile a Leatherface e Michael Myers è Jason Voorhees, villain della saga di Venerdì 13. Anche Jason è un uomo enorme, che nasconde il suo volto deformato da un’anomalia genetica con una maschera da hockey. Jason, desideroso di vendetta per essere stato quasi lasciato annegare durante un campeggio, diventa l’incubo dei suoi ex compagni quando inizia a ucciderli uno a uno con un machete.

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I Firefly – Newscinema.it

La famiglia Firefly – La casa dei mille corpi

Se siete fan di Rob Zombie, non potete non conoscere la famiglia Firefly, protagonista di diversi film horror del regista. I Firefly si compongono di diversi componenti, ma i più famosi sono Otis, Baby e il Capitano Spaulding. Tutti e tre sono sadici e crudeli e vantano una tanto discreta quanto discutibile vena artistica, quando trasformano i cadaveri delle loro vittime in “opere d’arte”.

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Superman Wick incontra i Guerrieri della Notte | #MadVision

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John Wick 4 – Newscinema.it

Questa settimana per la rubrica #MadVision condivido la mia su John Wick 4, il film che ha incassato di più in questo weekend al cinema.

“La tavola non si fermerá mai, toglie la vita e dá la morte”. Ridondante, trascinato, a tratti divertente il nuovo episodio della saga action nata nel 2014, si affievolisce sempre più perdendo d’intensità.

La durata è eccessiva per la trama banalissima che pare sgretolarsi capitolo dopo capitolo, come un lenzuolo lavato allo sfinimento che ora in brandelli sfilacciati è giunto al termine della propria esistenza. Il focus è chiaro, reggersi su scene d’azione che siano incollate da un minimo di soggetto iniziale, volto a giustificarne la produzione ma utile soltanto come pretesto per inscenare ció che nel 1º film era grandioso, ma che alla lunga è divenuto ripetitivo.

Come villain Bill Skarsgård che risulta sopra le righe e piatto. Cambia d’abito manco fosse una valletta di Sanremo e opera in un contesto per nulla intimidatorio, proponendo la solita tiritera. Di seguito vi metto il post su John Wick 4 che ho postato sul mio profilo Instagram @MadRaine8 (potete seguirmi se ancora non lo fate e vi piacciono i contenuti che realizzo).

 

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Un post condiviso da Lorenzo Usai (@madraine8)

Spettacolare per le scene d’azione sicuramente, ma John Wick mi è sembrato più un supereroe rispetto ai film precedenti. Tra tutti i piani sequenza e gli infiniti ma seducenti balletti mortali, quello più riuscito è senza dubbio il momento di Hiroyu Kisanada dove il fascino orientale intriso di katane, difficilmente può essere raggiunto.

Un reparto sonoro ruvido e funzionante, la bocca di una ragazza al microfono di una radio e le ottime location notturne, chiudono invece il momento che più ho apprezzato, il persistente omaggio a I Guerrieri della Notte. Scalinate che sembrano non finire mai rispecchiano infine l’enorme ascesa verso la redenzione di John, quel cammino pieno di ostacoli verso il tramonto e la pace guadagnata.

Emotivamente poi non mi ha lasciato molto. E a voi? Nel post sopra potete scoprire qualche dettaglio in più della mia recensione di John Wick 4, e se vi va fatemi sapere la vostra sul film.

 

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Bruce Willis: i 10 migliori film dell’attore americano

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Bruce Willis in Motherless Brooklyn (fonte: IMDB)

Bruce Willis in Motherless Brooklyn (fonte: IMDB)

Bruce Willis, a cui è stata recentemente diagnosticata una demenza fronte temporale, ha festeggiato da poco i 68 anni circondato dall’affetto dei suoi cari. Per l’occasione, ricordiamo i suoi ruoli cinematografici più memorabili.

La folgorante carriera di Bruce Willis fu lanciata nel 1985 dalla romcom televisiva Moonlighting, prima che diventasse il re dei film d’azione grazie alla saga cinematografica di Die Hard.

Nel corso della sua filmografia, Willis ha dimostrato attraverso tantissimi ruoli diversi la sua versatilità nelle decine di film in cui ha recitato, prima di essere costretto a ritirarsi per motivi di salute. Ecco quali sono i suoi ruoli più memorabili.

John McClane in Die Hard

Considerato a ragion veduta uno dei ruoli più iconici dell’attore, Willis ha interpretato il detective della polizia di New York John McClane nella popolarissima serie di film Die Hard. La saga, che ha attraversato quasi due decenni, è basata sul romanzo di Roderick Thorp dal titolo Nothing Lasts Forever. Bruce Willis fu la sesta scelta considerata per il ruolo di protagonista. Prima di lui, infatti, erano stati candidati Arnold Schwarzenegger, Charles Bronson, Sylvester Stallone, Burt Reynolds e Richard Gere.

Una scena da Moonrise Kingdom (fonte: IMDB)

Una scena da Moonrise Kingdom (fonte: IMDB)

Malcolm Crowe ne Il Sesto Senso

Nel 1999, Willis ha conquistato il pubblico di tutto il mondo nel ruolo dello psicologo infantile Malcolm Crowe ne Il sesto senso. Il film, nominato per sei premi Oscar, fu prodotto con un budget di 40 milioni di dollari, ma subito si rivelò un successo enorme. Debuttò infatti al primo posto del botteghino nordamericano con un incasso di oltre 26 milioni nel suo primo weekend e divenne un vero e proprio caso di studio, incassando 293.506.292 nei soli Stati Uniti e 379.300.000 all’estero, per un totale di 672.806.292 in tutto il mondo. Fu il secondo più alto incasso di quell’anno dopo Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma.

Ernest Menville ne La morte ti fa bella

Nel 1992, Willis ha recitato al fianco di Goldie Hawn e Meryl Streep ne La morte ti fa bella di Robert Zemeckis: un film fantasy satirico che racconta la storia di due rivali in amore, interpretate da Streep e Hawn, che cercano di conquistare l’affetto del personaggio di Willis. Il film ha raggiunto il primo posto al box-office nel suo weekend di apertura ed è stato tra i primi film a utilizzare effetti avanzati generati al computer.

James Cole ne L’esercito delle dodici scimmie

Le scelte iniziali di Terry Gilliam per il suo cult fantascientifico erano Nick Nolte per il ruolo di James Cole e Jeff Bridges per quello Jeffrey Goines, ma la Universal obiettò. Il regista allora, che aveva incontrato Bruce Willis durante i casting del suo precedente film La leggenda del re pescatore (1991, il ruolo fu affidato in quel caso proprio a Jeff Bridges), lo richiamò per interpretare il personaggio principale di Cole, che, secondo la sua idea, doveva essere «forte e pericoloso, ma anche vulnerabile».

Bruce Willis ne L’esercito delle dodici scimmie (fonte: IMDB)

Bruce Willis ne L’esercito delle dodici scimmie (fonte: IMDB)

Capitano Sharp in Moonrise Kingdom

Uno dei ruoli più memorabili della carriera di Willis è sicuramente quello del capitano di polizia Sharp sull’isola immaginaria di New Penzance nel meraviglioso coming-of age diretto da Wes Anderson nel 2012. Willis riesce ad essere estremamente toccante nel suo malinconico ritratto di un “poliziotto triste e stupido”, come lo descrive brutalmente la piccola protagonista Suzy a sua madre. Moonrise Kingdom è il film che ha definitivamente dimostrato come Willis, così facilmente identificabile con i film d’azione, fosse capace di muoversi anche nell’ambito della commedia.

Frank Minna in Motherless Brooklyn

Motherless Brooklyn racconta la storia di Lionel Essrog, solitario detective privato afflitto dalla sindrome di Tourette, deciso a risolvere l’omicidio del suo mentore ed amico Frank Minna, interpretato proprio da Bruce Willis nella prima parte del film.

La scarsa autonomia sul set di Willis, già compromessa dai problemi di salute divenuti tragicamente ingestibili poco tempo dopo, non gli ha permesso di avere molte scene nel noir diretto da Norton, ma ugualmente la sua presenza, se pur fugace, comunica in pochi minuti allo spettatore tutte le ragioni per cui il personaggio di Lionel è così affezionato a lui.

Butch Coolidge in Pulp Fiction

L’incontro fatidico tra Quentin Tarantino e Bruce Willis avvenne a casa di Harvey Keitel, come rivelato dallo stesso regista: “Non lo avevo mai incontrato prima e quando scoprì che aveva amato il mio precedente film, Le Iene, rimasi davvero contento della cosa.

Dopo l’incontro, seppi che Bruce chiamò immediatamente il suo agente intimandolo di fargli leggere quel dannato copione di Pulp Fiction”. Oggi quello di Butch Coolidge, ex pugile nelle mani del boss Marsellus Wallace, è uno dei personaggi più iconici e amati del film.

John Hartigan in Sin City

Sin City è una città nera, dove la notte non tramonta mai, abitata da una schiera di personaggi più cupi della notte stessa. Tutti cattivi, ognuno a modo suo. Ispirato al Batman de Il ritorno del cavaliere oscuro, sempre scritto da Frank Miller, il detective di John Hartigan è un personaggio integerrimo e ligio al dovere, esempio di inflessibilità in un mondo di corruzione e criminalità dilagante. Anche in questo caso, però, quella di Willis non fu la prima scelta. Il ruolo di Hartigan, infatti, venne inizialmente proposto a Michael Douglas, che però rifiutò.

John Smith in Last Man Standing

Scritto e diretto da Walter Hill, Last Man Standing è il remake autorizzato di La sfida del samurai (1961) di Akira Kurosawa, di cui è una versione gangster ambientata negli anni del proibizionismo. Il film segue le vicende del vagabondo John Smith (interpretato appunto da Bruce Willis), un abile pistolero che si trova per caso in mezzo a una guerra tra due bande criminali nel 1932 a Jericho, città di frontiera tra il Texas e il Messico.

Lì la mafia italiana guidata da Fredo Strozzi (Ned Eisenberg) e quella irlandese capitanata da Doyle (David Patrick Kelly) competono per il controllo del mercato di contrabbando.

Una scena da The Last Boy Scout (fonte: IMDB)

Una scena da The Last Boy Scout (fonte: IMDB)

Joseph Hallenbeck in The Last Boy Scout

Scritto dallo Shane Black di Arma letale con la voglia di decostruire il genere – quello del buddy movie – che lui stesso aveva contribuito a consacrare, e diretto da Tony Scott, The Last Boy Scout presenta il Bruce Willis più stropicciato e perdente della sua intera filmografia, ma anche il più ironico e dissacrante.

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