Al Biografilm il lato triste del calcio con Zero a Zero

Il Biografilm Festival è un festival internazionale ma gioca anche in casa con la sezione Biografilm Italia, che include diversi documentari interessanti in concorso. Noi in particolare abbiamo avuto il piacere di vedere Zero a Zero, diretto da Paolo Geremei, che racconta la curiosa storia di tre grandi talenti del calcio italiano che sembravano aver raggiunto la vetta, ma sono improvvisamente ruzzolati giù senza nemmeno avere il tempo di rendersene conto.

Schermata 2013-06-11 alle 19.06.12Daniele Rossi, Marco Caterini e Andrea Capponi sono nati nel 1977. Hanno vite diverse ma un passato comune nelle squadre giovanili della AS Roma Calcio. Giocavano con Totti e Buffon, giravano il mondo con le Nazionali Under vincendo coppe e campionati. Ma la vita li ha messi di fronte a delle prove che a diciassette anni non tutti sono capaci di superare. Attraverso interviste, filmati di repertorio e pedinamenti nelle loro realtà quotidiane, vengono raccontate tre storie di vita fatte di gioie, paure e speranze. Zero a Zero cerca anche di capire cosa ci vuole per raggiungere i traguardi che ciascuno si prefigge. È possibile che il successo sia una questione di tempi giusti? Quanto conta la fortuna e quanto il carattere?

Paolo Geremei, laureato al DAMS, decide di riprendere da vicino tre vite accomunate da uno stesso brutto ricordo, quello di un sogno infranto. Anche se il documentario si svolge in un’ambientazione calcistica, la tematica che si fa strada lungo l’ora di proiezione è la tematica universale della delusione che si prova quando tutti i tentativi per raggiungere la propria realizzazione nella vita, sembrano così vicini da poterli toccare e invece si sgretolano davanti a noi in pochi minuti, lasciandoci inermi e impotenti. Daniele, Marco e Andrea erano tre ragazzi con il sogno di diventare grandi professionisti del calcio italiano e avevano dimostrato chiaramente di avere tutte le carte in regola per poter diventare colleghi di Totti, Buffon e altri giocatori illustri, ma per uno scherzo del destino hanno dovuto cambiare strada, non senza conseguenze. “Una delusione così grande può essere paragonata anche all’elaborazione di un lutto” afferma Marco Caterini, uno dei protagonisti. Infatti Geremei con questo documentario riesce a scavare nelle emozioni dei tre protagonisti, permettendo loro di aprirsi davanti alla telecamera e raccontare le loro più sincere sensazioni durante il loro percorso professionale e personale e le conseguenze del dolore provato quando hanno aperto gli occhi e gli è crollato il mondo che avevano con tanta cura costruito intorno a loro. Da Zero a Zero trapela la precarietà del successo in un mondo come quello del calcio in cui è meglio non fidarsi troppo di nessuno, ma emerge anche l’estrema sincerità e bontà d’animo di tre ragazzi oggi uomini adulti, che dopo tanta sofferenza e la depressione sempre dietro l’angolo, hanno reagito rendendosi conto che dopotutto il presente non è poi così male.

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