Bullismo al Grande Fratello Vip: legato, percosso e preso in giro | Traumatico

Grande Fratello Vip: la finale è sempre più vicina | Fonte: INSTAGRAM
Grande Fratello Vip: la finale è sempre più vicina | Fonte: INSTAGRAM

Un concorrente misterioso del Grande Fratello VIP è presente all’interno della casa dal mese di settembre. Recentemente, ha rivelato di essere stato vittima di bullismo. 

Il concorrente in questione è un abitante della casa da inizi settembre e si aggiudica il premio ad honorem come concorrente più longevo di questa edizione. Nonostante non sia ufficialmente un finalista, l’influencer ha ammesso di essere stato vittima di bullismo da qualche settimana a questa parte, causando un’insofferenza non indifferente.

Oggi, sono solo tre le concorrenti femminili che si sono aggiudicate il ticket per la grande finale: Oriana Marzoli, 31 anni, Micol Incorvaia, 29 anni, e Giaele De Donà, 24 anni, sono belle pronte e agguerrite a sfidarsi per il titolo di vincitore.

L’ammissione durante il gioco ‘la linea della vita’

Durante il gioco ‘la linea della vita’ all’interno della casa del Gf Vip, l’influencer e modello Alberto De Pisis ha deciso di raccontare la sua storia. Ha iniziato parlando della separazione dei suoi genitori quando era molto piccolo, che lo ha segnato profondamente all’età di 7 anni.

Alberto ha anche confessato di essere sempre stato molto legato alla madre e di aver dormito con lei fino ai dieci anni. Inoltre, ha rivelato che suo padre è una persona molto rigida e che spesso, ancora oggi, piange per la mancanza del suo affetto.

Alberto De Pisis bullizzato al Grande Fratello Vip | Fonte: INSTAGRAM
Alberto De Pisis bullizzato al Grande Fratello Vip | Fonte: INSTAGRAM

“Nella mia vita sono stato bullizzato solo perché diverso da tutti gli altri”

Con grande commozione e con dolore negli occhi, Alberto De Pisis si è aperto davanti ai suoi coinquilini. Il gieffino friulano, ancora oggi, porta addosso le cicatrici del trauma adolescenziale:

“Magari mio padre non si aspettava di avere un figlio che avesse velleità di questo tipo. Crescendo, inizio ad avere degli atteggiamenti che vengono reputati ‘diversi’, ma che diversi non sono perché sono semplicemente miei. Vengo allora additato come il diverso della classe. Gli altri ragazzini mi sfottevano, mi menavano, mi legavano, era un continuo! Questa cadenza quotidiana nel sentirsi non adatto, non giusto, non idoneo, non quello che gli altri vogliono è una sensazione brutta. È come se avessi toccato talmente tanto il fondo, che avessi fatto quell’effetto boomerang, rimbalzo, nel trarre la forza di accettarmi’.