La seconda stagione di Mercoledì è finalmente sbarcata su Netflix con i primi quattro episodi, disponibili dal 6 agosto 2025 ed ecco cosa ne pensiamo.
La serie che ha consacrato Jenna Ortega come icona dark della generazione Z, torna con un tono più cupo, più adulto e decisamente più affilato. La seconda parte di Mercoledì uscirà il 3 settembre, ma intanto c’è già tanto da dire — e da svelare. La prima impressione? Mercoledì non è più la stessa.
Un ritorno che inquieta (e affascina)
Dimenticate la spensieratezza da liceo freak della prima stagione. La nuova Nevermore Academy sembra uscita da un incubo gotico e l’umorismo nero, se possibile, è diventato ancora più tagliente. Mercoledì torna nella scuola volutamente, ma fin da subito si ritrova immersa in un nuovo mistero.
Non è più la “strana nuova arrivata”: ora è una leggenda vivente, e questo attira attenzioni indesiderate, tra cui una misteriosa stalker. Il primo e il quarto episodio sono firmati da Tim Burton, e si sente: fotografia cupa, simmetrie disturbanti, tensione crescente. Il suo tocco visivo riempie lo schermo di dettagli gotici che trasformano ogni scena in una tavola illustrata del subconscio.

La video recensione di Mercoledì 2 – prima parte
Nella video-recensione del nostro canale YouTube MADROG, si sottolinea come questa prima metà sia “solida, visivamente notevole, ma volutamente incompleta”. I toni sono più dark, il ritmo altalenante: il giallo si infittisce, ma alcune svolte sembrano preparatorie più che risolutive.
È chiaro: il meglio deve ancora venire. Il giudizio? Guardate il video qui sotto per scoprire cosa ne pensiamo nel dettaglio.
Jenna Ortega? Sempre più magnetica
Ortega riprende i panni di Mercoledì con una naturalezza impressionante. Non è solo cinica: è strategica, calcolatrice, persino più vulnerabile — ma senza mai perdere quella glaciale compostezza che l’ha resa un’icona. Al suo fianco torna Enid, l’amica-lupo solare, con cui il legame si evolve tra incomprensioni e alleanze.
Intorno a loro, il cast familiare si amplia: Morticia e Gomez sono più presenti, lo zio Fester è una mina vagante, e la new entry della nonna Hester (Joanna Lumley) porta un tocco di grottesco molto british. Ottima anche l’introduzione del nuovo preside Barry Dort (Steve Buscemi), ambiguo e inquietante quanto basta.
La nostra t-shirt a Tim Burton
Una stagione che cresce nell’ombra
Questa prima parte è un atto uno ben costruito: non esplosivo, ma densissimo di sottotesti. Parla di isolamento, di identità, di famiglia e potere. E lo fa con eleganza visiva, dialoghi pungenti e una colonna sonora evocativa che alterna Bach e synth anni ’80.
Mercoledì 2, almeno per ora, non vuole stravolgere la formula, ma raffinarla. Ci riesce? In parte sì. L’inquietudine cresce, i misteri si moltiplicano, e la sensazione è quella di stare camminando dentro un incubo elegante, dove nulla è lasciato al caso — e nessuno è davvero innocente.