Dopo aver sorpreso critica e pubblico con Barbarian, Zach Cregger torna con un film ancora più ambizioso e disturbante: Weapons. Ecco la nostra recensione.
Presentato come uno dei titoli horror più attesi del 2025, Weapons è disponibile in sala dal 6 agosto con Warner Bros. e, sì, conferma tutte le aspettative – e in parte le supera.
Tra tensione crescente, struttura narrativa frammentata e un’atmosfera costantemente opprimente, il nuovo film di Cregger è un’esperienza cinematografica che non lascia indifferenti.

Un horror che non segue le regole
Fin dalle prime scene, è chiaro che non è un horror tradizionale. Non cerca il jump scare facile, non rincorre l’effetto speciale. Invece, costruisce lentamente il terrore attraverso suggestioni visive, silenzi inquieti e un ritmo che si prende il suo tempo per esplodere — ma quando lo fa, colpisce con forza.
Il film si sviluppa attraverso più linee temporali e prospettive, frammentando la narrazione in modo volutamente disorientante. Ogni personaggio, ogni pezzo del puzzle, contribuisce a un disegno più grande e oscuro.
Cregger gioca con la percezione dello spettatore, mettendolo costantemente in discussione: chi è la vera vittima? Cosa è reale? Cosa è solo una proiezione della paura?
La recensione di Weapons
Cast solido, atmosfera da incubo
Il cast è all’altezza della sfida: ogni attore regala una performance misurata, realistica, a tratti gelida. Nessun eccesso, nessuna teatralità. Solo dolore, paura e alienazione. E tutto questo si traduce in un’esperienza visiva quasi ipnotica.
La colonna sonora è minimale ma efficace, spesso silenziosa, quasi a voler amplificare il rumore dei pensieri. I dialoghi sono calibrati, mai superflui. Ogni parola pesa, ogni sguardo racconta più di quello che viene detto. Weapons è uno dei migliori horror dell’anno? Nel video vi spieghiamo perchè per noi decisamente sì.