Intervista a Barbara De Rossi tra cinema, tv e teatro: ‘Mi piacerebbe esordire come regista’

Abbiamo intervistato per voi una delle attrici più rappresentative del cinema e della televisione italiana: Barbara De Rossi. Scoperta da Alberto Lattuada a soli quindici anni, Barbara De Rossi inizia la sua carriera al fianco di Marcello Mastroianni nel 1976 nel film Così come sei. Successivamente gira sempre per Lattuada l’intenso La cicala e grazie al tragico ruolo di Titti nella Piovra di Diamiano Damiani diventa una delle attrici italiane più riconosciute a livello internazionale. Dopo aver preso parte al cult epico italiano I Paladini: storia d’armi e d’amori approda in numerose fiction e coproduzioni internazionali (Quo Vadis, Io e il Duce, Il Cugino Americano, La Storia Spezzata ed altri) consacrandosi tra i volti più amati del cinema italiano, grazie ad importanti opere cinematografiche del calibro di Mamma Ebe di Carlo Lizzani, Giorni felici a Clichy di Claude Chabrol, Maniaci Sentimentali di Simona Izzo, Commedia senza Titolo di John Broderick e Pranzo della Domenica di Carlo Vanzina. Ma non è tutto. Impegnata da diversi anni nel sociale come Presidente dell’Associazione Diritti Civili nel 2000, Barbara De Rossi continua ad alternare successi televisivi (Un Ciclone in Famiglia), show di intrattenimento (Ballando con le Stelle e Tale e Quale Show) e programmi impegnati (Amore criminale). Dopo aver preso parte alla fiction di grande successo Pupetta – la ragazza con la pistola, Barbara De Rossi tornerà presto al cinema nel nuovo attesissimo film di Lucchetti. Potete trovare qui sotto la nostra intervista esclusiva.

DSC_6010aNegli anni ’70 hai vinto un importante concorso di bellezza. Quanta importanza ha l’aspetto esteriore per affermarsi nel mondo dello spettacolo?

Per quello che riguarda me credo ne abbia, la gradevolezza di un viso e di un corpo è sempre qualcosa in più. Poi è da vedere come uno costruisce la propria carriera. Sono nata in un momento di cinema particolarmente commerciale ma ho scelto di studiare, mentre tutte si svestivano mi coprivo. Ho alternato un buon cinema ad una fiction di un certo tipo, ero molto bella ma avevo anche molta voglia di esprimermi. Ho fatto una scelta precisa, ho limitato negli anni la mia presenza fisica, sono stati rari i film in cui ho fatto alcune scene d’amore o qualche nudo. Nell’opera La Cicala ho fatto un nudo ma stiamo parlando di un film di Lattuada. Stessa cosa per l’opera di Chabrol. La bellezza serve, ma ancora di più serve studiare.

Nel 1976 hai debuttato sul grande schermo nei panni di Ilaria Marengo in Così come sei di Lattuada: come è stato lavorare con un grande attore del calibro di Marcello Mastroianni?

Ho vinto un concorso di bellezza e il presidente della giuria, Lattuada stesso, si ricordò di me e convinse mio padre con il supporto di Mastroianni ad avermi nel suo film. Mi ritrovai a sedici anni a girare in Spagna in una realtà strana, una realtà che poi sarebbe diventata il mio mestiere. Ho preso contatto con il mezzo, con questo grande attore da cui ho imparato tantissimo artisticamente e umanamente. Marcello era un uomo di una sensibilità e semplicità estrema, ho subito visto cosa poteva essere un attore vero. E’ stata una esperienza che mi ha formato e aiutato tanto negli anni.

Nel 1983 hai poi interpretato un personaggio complicato, Titti nella celebre serie La Piovra di Damiani. Che ricordi hai di quel personaggio e che ruolo ha avuto questa esperienza nella tua carriera di attrice?

Titti mi ha portato molti premi e molto successo. Per prepararmi a questo personaggio meraviglioso, che è andato in tutto il mondo, sono stata chiusa per tre mesi in un centro sulla tuscolana per tossicodipendenti e ho avuto modo di vedere le condizioni vere e proprie di questi poveri ragazzi. Girammo tantissimo e alcune scene furono addirittura eliminate perché troppo forti. L’esperienza sul set de La Piovra è stata una delle esperienze più belle, formative e importanti della mia carriera.

Negli anni ’80 hai preso parte a due celebri cult: I paladini, storia d’armi e d’amori di Giacomo Battiato al fianco di grandi nomi come Ronn Moss e Maurizio Nichetti e Io e il Duce accanto ad Anthony Hopkins, Susan Sarandon e Bob Hoskins. Che ricordi hai di queste due esperienze?

Ronn Moss ancora non era così famoso, iniziò Beautiful l’anno seguente, inoltre i Paladini è stato tra i pochi tentativi italiani di mettere su un film epico. Per Io e il Duce ricordo la grande professionalità, preparazione, attenzione e semplicità di questi attori. Ho imparato tantissimo da loro e da queste meravigliose esperienze in lingua inglese.

Nel 1988 torni al cinema in un affascinante horror, Nosferatu a Venezia: come è stato lavorare con il leggendario Klaus Kinski? E cosa pensi del cinema horror?

E’ stata sicuramente un’ esperienza strana. Kinski era un uomo molto complicato e difficile. Un grande artista ma con un carattere particolare. Sicuramente una delle esperienze più difficili che ho vissuto su un set. Per quanto riguarda il cinema di questo genere adoro i thriller, ad esempio Manhunter – frammenti di un omicidio. Il genere horror se fatto bene può avere una sua valenza, ma negli ultimi anni è diventato troppo violento. Film come Saw come Hostel sono troppo violenti, quasi pericolosi negli spunti che possono dare. Credo che facciano male alla visione. Film in cui si rinchiudono, ingabbiano e incatenano le persone mi danno fastidio. Il primo horror aveva un senso, ora è solo una sequenza interminabile di orrori e di violenze.

Così arriviamo agli anni ’90, anni in cui riscuoti notevoli consensi grazie ad un intenso ruolo drammatico ne La Storia Spezzata. Che ricordi hai di questa esperienza e che tipo di ruoli preferisci interpretare?

La Storia Spezzata ha inaugurato la fiction su Rai 2. Fece 13 milioni di ascolto. Un’opera particolarmente intensa che ricordo tra le esperienze più significative della mia carriera. Per quanto riguarda la scelta dei ruoli la carriera di un attore non la si decide da soli, per trenta anni ho fatto ruoli drammaticissimi, negli ultimi sei anni solo commedie. E’ difficile pensare di poter manovrare da soli la propria carriera quando chi ti da lavoro è chi decide della tua vita. Un ruolo drammatico lascia un grande segno ma la commedia è addirittura più difficile, un campo di lavoro interessante, che mi ha divertito e insegnato tantissimo. Non saprei dire cosa mi piace di più.

A teatro hai debuttato in L’anatra all’arancia accanto a Marco Columbro. Come è stato il debutto teatrale? Ti piacerebbe tornare a lavorare in una produzione teatrale?

L’anatra all’arancia è stata la mia unica esperienza teatrale, portata avanti per oltre due anni con oltre quattrocento repliche. Una grande produzione, un plot importante. Non ho proseguito negli anni per non lasciare più mia figlia. Adesso che è più grande sto prendendo in considerazione molte cose, anche di tornare a recitare a teatro.

Negli anni 2000 prendi parte a numerose produzioni televisive, tra cui Un Ciclone in Famiglia e i Fratelli Benvenuti, due serie molto simili ma di diverso successo. Come ti spieghi il poco calore del pubblico italiano di fronte ai Fratelli Benvenuti?

Non so bene cosa sia accaduto, I fratelli Benvenuti non era più sotto la regia di Vanzina. Ma i prodotti erano molto simili. Non so perché non abbia avuto successo. . A volte il successo prende direzioni inspiegabili. In ogni caso molti vogliono vedere me e Massimo Boldi lavorare di nuovo insieme e non è detto che non succeda ancora.

De_rossi_PUPETTA

Sei una brillante attrice cinematografica e televisiva ma sei anche un’ ottima conduttrice, ora alle prese con Amore criminale sui Rai 3. Perché hai deciso di tornare alla conduzione televisiva a distanza di venti anni da Diversamente Estate ?

Diversamente Estate più che una conduzione vera e propria era un semplice programma di informazione sulle vacanze. Poi mi ritrovai a presentare nel 1991 La Vela d’oro con Renato Zero e Giancarlo Magalli. Due esperienze molto dilatate e non continuative. Amore Criminale invece è una trasmissione molto particolare, in cui svolgo un ruolo molto simile al mio lavoro di attrice, soprattutto nella narrazione, nella presentazione e nella voce che segue i filmati. Amore Criminale è una conduzione difficile perché mi porta a intervistare persone sopravvissute a fatti realmente accaduti, parenti di vittime che hanno perso la vita. E’ una esperienza forte che da tantissimo, che amerei ripetere, molto dura e molto pesante, un lavoro difficile anche per il coinvolgimento emotivo che provoca.

Tra le tante esperienze alternative hai preso parte anche a divertenti talent show quali Ballando con le Stelle e Tale e Quale Show. Che ricordi hai?

Queste sono quelle che definisco le prove extra. Ballando con le Stelle è stata una esperienza che ho preso molto seriamente. Perchè non imparare a ballare? Oltre che ad ingentilire il mio corpo, saper ballare poteva essermi anche utile in futuro per alcuni ruoli. Così decisi di prendervi parte. Mentre Tale e Quale Show è stata una richiesta della Rai e di Carlo. Mi sono trovata a lavorare con dei professionisti, dei cantanti, una cosa complicata anche per la mia mancanza di macchietta. Mi sono divertita molto ma è stato un lavoro complicatissimo e pesantissimo. Quello che mi sono divertita di più ad interpretare è sicuramente Rocky Roberts ma anche Noemi, Gabriella Ferri e tanti altri. Inoltre cantare e ballare in diretta è stato duro ma fantastico.

Ti reputi un’ attrice più cinematografica o più televisiva?

Mi sento solo una attrice. Il meccanismo non cambia. Quello che sono chiamata a fare davanti ad una macchina da presa lo faccio indifferentemente dal cinema e dalla televisione. Non sento differenza. Posso solo dire che ci sono stati ruoli che mi hanno maggiormente soddisfatta.

Chi è Barbara de Rossi? Un punto di vista sulla tua immensa carriera.

Credo in generale di essere abbastanza soddisfatta. Guardo anche oltre, mi piacerebbe esordire come regista. Dopo aver fatto un videoclip musicale di un Dj The sun goes up è un passo che vorrei fare. Un passo che vorrei fare con lentezza, calma, garanzia e preparazione necessaria. Mi piacerebbe tornare a teatro. E per quello che ho già fatto sono molto contenta, una carriera soddisfacente con delle belle gratificazioni. Vado avanti con la mia età con quelli che sono i ruoli adatti a me e quindi mi evolvo insieme ai miei anni.

 Barbara De Rossi ne La Cicala

Barbara De Rossi ne La Piovra

Un Ciclone in Famiglia, dietro le quinte

Barbara de Rossi nei panni di Rocky Roberts a Tale e Quale Show

The Sun Goes Up, videoclip diretto da Barbara De Rossi

 

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