Festival
Kalat Nissa Film Festival, presentata la nuova edizione
Oggi si è tenuta alle ore 10:30 presso la Sala Gialla del Comune di Caltanissetta la conferenza stampa congiunta dei due eventi nominati: 8° Tappa Coppa Italia Gimkana Vespa 2013 e 3° Kalat Nissa Film Festival, che saranno organizzati in giugno rispettivamente dal Vespa Club Caltanissetta e dall’ Associazione cinematografica e culturale Laboratorio dei sogni.
Presenti in sala l’ Assessore Salvatore Calafato, l’Assessore Gaetano Angilella, la dott.ssa Pina Frazzica, il Luogotenente dei Carabinieri Feliciano La Mantia. Ha effettuato un intervento anche l’onorevole Alessandro Pagano sulla valenza internazionale dei due eventi. Tra gli ospiti della conferenza: il prof. Michele Fiorino docente di fisica presso l’IISS Mottura di Caltanissetta e grande conoscitore degli apparati radio e grande cultore dell’Antenna Rai, il noto direttore della fotografia Alessandro Caiuli, giurato del KNFF ed il ballerino di Ballando con le stelle Raimondo Todaro. In sala si è contata la presenza di un folto numero di artisti, tra registi, attori, musicisti e tecnici del settore cinematografico, come operatori cinematografici audio e video. Grande adesione all’iniziativa da parte dei soci del club dei vespisti, che hanno rappresentato sportivamente ed in modo compatto la propria identità di gruppo. Presenti anche presidenti di altre associazioni nissene come Salvatore Buccoleri in rappresentanza dell’Ass. familiari malati Alzheimer e Carlo Campione in rappresentanza dei comitati di quartiere e il Presidente della Panathlon Nello Ambra. Capofila della conferenza i presidenti delle due associazioni in oggetto: Giuseppe Middione per il Vespa Club di Caltanissetta e Fernando Barbieri per l’Associazione cinematografica e culturale Laboratorio dei sogni.
27-28-29 Giugno il 3° Kalat Nissa Film Festival 2013, Festival Internazionale del cortometraggio. Una manifestazione che in soli 3 anni di vita è riuscita a raggiungere la ribalta internazionale e uscire fuori dai confini italiani portando il nome della nostra Città e della Provincia di Caltanissetta in 70 Paesi del Mondo. Il 3° Kalat Nissa Film Festival ha visto in concorso nella prima edizione ben 232 cortometraggi e nella seconda edizione 243 da 30 Nazioni. Oltre 100 cortometraggi sono opere presentate da professionisti affermati nel campo cinematografico. La maggiore affluenza di lavori è ovviamente italiana, ma si annoverano iscrizioni anche da Francia, Germania, Spagna, Svizzera, Austria, Belgio, Polonia, Regno Unito, Israele, Siria, Russia, Stati Uniti e Brasile, Australia, Korea del Sud, India, Cina. Questi risultati sono stati resi pubblici anche grazie al rinnovato sito ufficiale: www.kalatnissafilmfestival.it che conta ormai più quasi 100.000 contatti da oltre 70 Nazioni.
Della manifestazione cominciano a parlare anche i media che si trovano fuori dei confini Regionali:
· la rivista nazionale Tutto Digitale ogni anno compreso il 2013 ha conferito alla manifestazione il premio qualità Top Video e si è curata della pubblicazione del bando del festival. Nel n. 79 è possibile leggere appunto una recensione sul Kalat Nissa Film Festival
· è stato mandato in onda un servizio durante la trasmissione Uno Mattina Caffè giorno 15 Agosto 2012.
Queste testimonianze importanti non sono soltanto un onore per le manifestazioni in oggetto, ma costituiscono anche un ottimo veicolo promozionale per la città di Caltanissetta che, con l’impegno di un investimento su di attività, come quelle proposte, emergerà con nuove offerte turistiche e culturali. L’11 Novembre il Kalat Nissa Film Festival è stato invitato dall’ Ambasciata Italiana, e dall’istituto di Cultura Italiana di Budapest in Ungheria a presentare la rassegna alla X edizione del Mittel Cinema Fest, alla presenza del regista Carlo Verdone, dell’attrice Donatella Finocchiaro, della responsabile dell’Istituto Luce sezione cinema all’estero Monique Catalino, del Capo della Cancelleria Consolare dell’Ambasciata d’Italia a Budapest, Dottoressa Daniela Falsini e della direttrice dell’Istituto italiano di Cultura di Budapest, dottoressa Gina Giannotti. Gli unici due festival italiani erano il Kalat Nissa Film Festival ed il RIFF di Roma. Del Kalat hanno parlato testate giornalistiche non solo di Budapest, ma anche della nazione ungherese, grazie al positivo impatto che il nostro festival ha dato al Sindaco di Budapest. Al kalat Nissa film festiva 2013 si sono già iscritti numerosi registi italiani, tra i quali i registi della scuola RAI Lab di Roma, guidati da Maurizio Giannotti, ma anche dal Lussemburgo e dal Giappone. Tornando al concorso, il festival ha mantenuto per l’edizione 2013 lo schema già collaudato l’anno scorso con la divisione per categorie e sezioni. Ci sono comunque delle novità perché tra le categorie ve ne sarà una nuova per le emittenti televisive pubbliche e private nominata Gli occhi sul mondo, inoltre tra i premi ne sarà conferito uno direttamente dal Gruppo tematico per la cinematografia sonora, per il cortometraggio realizzato con la miglior presa diretta del suono. Nel gruppo per la cinematografia sonora è presente anche il sig. Gilberto Martinelli, fonico di cui si servono registi come Tornatore, Scorsese, Higgs, ed altri. La cittadinanza nissena avrà il piacere di conoscere l’ing. Martinelli giorno 13 Aprile presso il centro polivalente Michele Abbate perché in occasione dell?anno dell?amicizia tra l’Italia e l’Ungheria l’Associazione Laboratorio dei sogni ha organizzato per la città di Caltanissetta una iniziativa nominata Caltanissetta incontra l’Ungheria per la quale sarà proposta la visione di tre bellissimi cortometraggi realizzati appunto dall’Ing. Martinelli su questa intesa tra le nazioni in oggetto. L’autore, insieme al prof. Fornaro di Messina illustrerà al pubblico le fasi della realizzazione dei corti.
Del festival inoltre, una cosa molto apprezzata è il trofeo simbolo con cui si premia il vincitore assoluto, cioè l’Antenna d’oro che rappresenta l’antenna RAI realizzata su disegno esclusivo della ditta Bellia di Riesi. Il Vespa Club di Caltanissetta e l’Associazione Laboratorio dei sogni hanno intenzionalmente svolto una conferenza stampa congiunta perché a decorrere dall’inizio della Gimkana Nazionale di Coppa Italia fino alla data dell’inizio del Kalat, cioè giorno 27 Giugno verranno offerte al pubblico quelle che l’organizzazione ha volutamente definire il periodo Settimane del Cinema di Caltanissetta ed Aspettando il Kalat Nissa Film Festival desiderando eseguire a regola d’arte gli standard dettati dalla Federazione dei Festival Cinematografici. In questo periodo che precederà il Festival, com’è ormai tradizione, verranno organizzati anche alcuni Eventi Collaterali molto interessanti. Il tutto si svolgerà all’aperto proprio nella grande piazza, luogo privilegiato dove poi avranno luogo le tre serate di spettacolo del Kalat Nissa Film Festival. Anche il carissimo Gianni Nanfa, Direttore artistico del Kalat Nissa Film Festival avrà il suo prezioso spazio in un workshop dove spiegherà come far ridere in 5 minuti: la comicità di situazione, il tempo comico, la battuta, il rapporto con l’attore, ecc.
Per quanto riguarda il festival vero e proprio, l’appuntamento per le proiezioni delle opere selezionate sarà durante i pomeriggi, mentre tutte le sere dal 27 al 29 giugno 2013 dalle ore 21.00 saranno offerte al pubblico momenti di innovativo spettacolo. Nella serata finale si apprezzerà l?opera del vincitore e verranno effettueremo le premiazioni alla presenza di illustri ospiti di tono. Ancora una novità: la selezione dei cortometraggi vincitori dell’edizione 2013 andrà a rappresentare il Kalat Nissa Film festival nuovamente a Budapest in Ungheria in occasione del Mittel Cinema Fest. Il 3° Kalat Nissa Film Festival è organizzato al momento dall?Associazione cinematografica e culturale Laboratorio dei sogni, così come la Gimkana di Coppa Italia è organizzata dal Vespa Club di Caltanissetta. Sono in fase di richiesta le collaborazioni con gli istituti di Istruzione superiore IISS S. Mottura, IPSIA, G.Galilei ed il Liceo Classico Ruggero Settimo ed i patrocini di Comune, Provincia e Regione. Durante la conferenza i due Assessori Angilella e Calafato sono rimasti entusiasti della presentazione dei due eventi esprimendo esso positivi commenti sulle iniziative in oggetto e massima disponibilità. Gli organizzatori degli eventi in oggetto hanno ringraziato pubblicamente il sindaco Dott. Michele Campisi, per la disponibilità a rendere il Kalat Nissa Film Festival un impegno istituzionale al pari di altri eventi ormai consolidati nel calendario annuale della città di Caltanissetta. Riconoscimento di merito e gratitudine anche agli amici sponsor privati, titolari di aziende non solo nissene, ma anche ungheresi, che hanno contribuito a sostenere queste manifestazioni e ai Consigli Direttivi delle Associazioni Vespa Club E Laboratorio dei sogni perché quotidianamente disposti a mettersi in gioco con armonia e dedizione.
Festival
Franca Valeri: parla la figlia adottiva: “amavamo lo stesso uomo” | Come è successo

Franca Valeri e Stefania Bonfadelli – Fonte: Corriere.it – newscinema.it
Le rivelazioni da parte di Stefania Bonfadelli, figlia adottiva di Franca Valeri: ecco le sue parole sul suo rapporto con la madre.
La figlia adottiva di Franca Valeri Stefania Bonfadelli ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla vita privata e sentimentale di lei e della madre.
La cantante lirica e regista Stefania Bonfadelli ha voluto raccontare alcuni retroscena riguardanti la sua vita privata concentrandosi in particolar modo sul rapporto con la madre adottiva, ovvero la nota attrice, sceneggiatrice, drammaturga e regista teatrale scomparsa il 9 agosto del 2020.
Stefania Bonfadelli su Franca Valeri: “Con lei ho condiviso un uomo”
Tra i tanti argomenti toccati da Stefania Bonfadelli in merito al suo rapporto con Franca Valeri c’è quello riguardante la vita sentimentale delle due. Bonfadelli ha infatti dichiarato come abbia condiviso con la madre adottiva anche un uomo: si tratta per la precisione di Maurizio Rinaldi.
Rinaldi aveva avuto con Franca Valeri una relazione durata per ben quindici anni a partire dal 1963 fino ad arrivare al 1978. Maurizio viene descritto da Stefania come un uomo infedele e affascinante, con Franca che attraversò un momento di enorme difficoltà a causa del tumore al polmone affrontato dal suo compagno.
In seguito Stefania Bonfadelli ebbe però a sorpresa una relazione proprio con Maurizio Rinaldi. L’attrice ha parlato di come la madre adottiva fosse riuscita alla fine ad accettare con serenità la storia d’amore tra i due. Queste alcune delle sue parole: “Ci ha unite l’amore per la stessa persona. Aver amato in tempi diversi la stessa persona non sempre divide due donne, le può anche avvicinare. Non so perché è difficile da capire e apprezzare una situazione del genere“.
Stefania Bonfadelli sul rapporto con la madre adottiva

Franca Valeri – Fonte: Twitter – newscinema.it
Stefania Bonfadelli si è ovviamente soffermata ampiamente anche sul suo rapporto generale con Franca Valeri. Le due si sono incontrate per la prima volta nel 1986 in occasione del Concorso Battistini organizzato proprio da Franca insieme a Maurizio Rinaldi.
Dopo diverse altre tournée insieme Franca Valeri ha poi deciso di adottare Stefania. Questo il racconto della diretta interessata: “A 88 anni Franca ebbe la polmonite. In ospedale mi chiesero se fossi una sua parente. Questa cosa la fece pensare. A quel punto mi disse che lei non aveva nessuno e che voleva che la accompagnassi nella vecchiaia. Così nel 2008 mi ha adottata anche se io e Franca non abbiamo mai vissuto insieme, abitavamo nello stesso palazzo ma su due piani diversi“.
In merito agli argomenti di discussione tra le due, Stefania Bonfadelli ha confidato come con la madre si ritrovasse molto spesso a parlare di musica, di cani e della dinastia dei Rori oltre che della guerra: “Non l’ho mai vista arrabbiata, ma quando fu ucciso Mussolini lei andò a piazzale Loreto. Mi disse di non aver provato pietà“.
Festival
Festa del Cinema 2023 | Paola Cortellesi dà voce alle donne di ieri e di oggi “considerate nullità”

C’è ancora Domani al RomaFF18 – Newscinema.it
C’è Ancora Domani di Paola Cortellesi ha aperto la 18° edizione della Festa del Cinema di Roma portandoci indietro all’Italia degli anni ’40. Abbiamo seguito la conferenza stampa ed ecco cosa ci hanno raccontato i protagonisti.
Scritto da Furio Andreotti, Giulia Calenda e dalla stessa Paola Cortellesi, C’è ancora Domani è il film di apertura della Festa del Cinema di Roma 2023 che racconta una storia ambientata nella seconda metà degli anni ’40 a Roma puntando l’attenzione sulla condizione delle donne dell’epoca.
Girato in bianco e nero questo film alterna commedia e dramma per “raccontare la vita di quelle donne che nessuno ha mai celebrato” come ha detto Cortellesi in conferenza stampa, aggiungendo: “Avevo in testa l’immagine di uno schiaffone sulla faccia con cui questa donna che interpreto si sveglia e vive come una Cenerentola che fa le cose senza rendersene conto”.
Delia è una donna che ricorda molte donne di quegli anni, quelle “nonne che mi hanno raccontato alcune storie che si consumavano nel cortile, donne che hanno creato il tessuto sociale del nostro paese, considerate sempre nullità. Donne che nessuno celebra, tra loro c’era una certa inconsapevolezza e non ci si rendeva conto della discriminazione e violenza che subivano. Non si ponevano domande perchè gli era stato insegnato che loro non contavano niente“.
Paola Cortellesi: “L’insegnamento di mia nonna”
“Mia nonna era una donna eccezionale, non erudita, ma mi dava molti consigli chiudendo sempre dicendo: “però che ne capisco io?”. “Attingendo dai racconti personali, abbiamo scritto C’è Ancora Domani e ovviamente anche grazie alla consulenza di Teresa Bertinotti per definire bene il contesto storico preciso della storia” ha sottolineato Paola Cortellesi che in questa occasione troviamo dietro e davanti la macchina da presa.
“Paola ci ha dato questa immagine dello schiaffone di mattina come il buongiorno di quest’uomo e da lì siamo partiti per raccontare quelle donne” ha detto Furio Andreotti, ricordando che in fondo questo film pur parlando del passato risulta estremamente attuale. “Guardando al passato si parla anche delle donne di oggi, del presente. Il tono comico e divertente da commedia per noi è necessario soprattutto per raccontare un tema importante a cui teniamo per portare il pubblico dove vogliamo”.

Paola Cortellesi in C’è ancora domani – Newscinema.it (Foto: Claudio Iannone)
“Come se niente fosse”
“Nonostante il film fosse molto realistico non volevo troppo realismo nella violenza, non mi piaceva perchè in un momento delicato e violento volevo scavalcare una sorta di voyeurismo e raccontarlo come un rituale che Delia si racconta in questo modo. La realtà c’è, ma nella sua testa va anche via perchè lei se lo lascia alle spalle e inizia la sua giornata come niente fosse, il che, secondo me, è la cosa più violenta e più grave…il ‘come se niente fosse’” ha fatto notare Cortellesi che, soffermandosi sul fulcro della sceneggiatura, ovvero la violenza sulle donne, ha condiviso un suo pensiero tra ieri e oggi.
“La dinamica è sempre la stessa: svilire una persona, isolarla etc…succede oggi e abitualmente in quelle case dell’epoca. La dinamica resiste anche se sono state fatte leggi, ma nella realtà il divario c’è ancora. Abbiamo voluto parlare di quanto queste cose che sembrano così lontane hanno fortissime radici nella vita contemporanee di molte, anche nella percezione che hanno queste donne di se stesse”. E, parlando della sua esperienza personale ha rivelato: “Una volta ho sentito un commento su un mio contratto del tipo ‘beh non male per essere una donna’, e non l’ho mai più voluto sentire ma è un dato di fatto. Ho avuto grandi opportunità nel mio mestiere e tutti dovrebbero avere lo stesso trattamento economico“.

C’è Ancora Domani – Newscinema.it (Foto: Claudio Iannone)
“Gli uomini non sono cambiati, ma le donne sì”
In conferenza stampa Valerio Mastandrea chiamato in causa ha detto la sua sulla questione: “Da questo film si possono tirare fuori molte opinioni e convinzioni. Credo che l’unica differenza da ieri a oggi le donne oggi hanno più coraggio di ribellarsi, ma non è cambiato quello che trovano fuori. Le leggi non bastano, ci vuole un lavoro culturale, ci vorranno tanti anni, ma la donna è diversa. Negli anni 20-30 c’erano già donne ribelli che uscivano dagli schemi, anche a seconda delle varie regioni d’Italia, ma nell’uomo non c’è differenza tra ieri e oggi. Le generazioni che Paola ha raccontato le ha raccontate per capire di quanti alibi ha bisogno un uomo. Bisogna raccontare un uomo anche più debole, ma non perdente, così non si mette una maschera per fare quello che fa”.
Vinicio Marchioni che interpreta nel film un uomo buono e amante delle donne ha detto: “Paola mi ha spiegato subito la funzione del mio personaggio e sono stato molto contento di fare questo Nino innamoratissimo di lei. L’ho affrontato con leggerezza perchè penso che lui sia uno di quegli uomini che amano le donne di cui non si parla mai. Lui dona tenerezza e grazia in quel periodo storico a una donna come quella di Paola e per me il ruolo è stato bellissimo. Una specie di McGuffin meraviglioso”.
Emanuela Fanelli nei panni della migliore amica di Delia e spalla della Cortellesi nel film ha concluso: “Il ruolo di Marisa è l’amica del cuore di Delia, i momenti con lei sono di leggerezza con una persona che la guarda con amore che non è frequente per lei. La resistenza risaliva solo tre anni prima e le donne allora si sono viste altro dalle madri e mogli. Tutto era giovane e stava iniziando, ci si guardava in modo diverso. Il personaggio di mio marito appartiene a un ceto sociale basso, ma è un uomo splendido. Mia nonna era molto simile a Marisa, quindi ho preso ispirazione da lei”.
Festival
Festa del Cinema di Roma 2023: i film che ci faranno sicuramente piangere

Una scena dal film Past Lives (Fonte: IMDB) – Newscinema.it
La Festa del Cinema di Roma 2023, quest’anno dedicata a Giuliano Montaldo, compie 18 anni. Tanti i film che saranno presentati in anteprima nazionale. Scopriamo quelli da cui siamo certi che usciremo in lacrime.
Anche la Festa del Cinema di Roma, quest’anno, deve fare i conti con lo sciopero degli attori americani. L’assenza di grandi nomi sul red carpet, però, sarà compensata da un ricco programma di anteprima. Ecco quali sono i cinque film che, secondo noi, ci faranno commuovere e ci strazieranno il cuore.
The Boy and the Heron
Il primo del maestro Miyazaki dai tempi di Si alza il vento – che uscì nel 2013, dieci anni fa – è ambientato in Giappone durante la Seconda guerra mondiale e per alcuni aspetti è forse il suo film più autobiografico. Protagonista è un ragazzo di nome Mahito, orfano della madre dopo un devastante incendio.
Il padre di Mahito si risposa con la sorella della moglie, Natsuko, e si trasferisce con la famiglia in una casa in campagna. Lì Mahito scopre una torre misteriosa e incontra un airone parlante secondo cui sua madre sarebbe viva e prigioniera nella torre. Quando Natsuko entra nella torre senza più uscirne, il ragazzo decide di seguirla per salvarla e si ritrova in un mondo fantastico.

Una scena di The Boy and the Heron (Fonte: Lucky Red) – Newscinema.it
Past Lives
Chi lo ha visto in anteprima a Berlino, lo definisce come uno dei film più commoventi e toccanti di questo 2023. Due amici di infanzia si perdono e si ritrovano. Seguiamo l’evolversi della loro relazione in tre archi temporali, in cui i due si sfiorano continuamente senza mai aver modo di esprimere pienamente quel sentimento che li ha tenuti insieme, nonostante la distanza e le separazioni, in tutti questi anni. Ispirandosi al fatalismo amoroso dello “in-yuan”, proprio della tradizione coreana legata alla reincarnazione, quello di Celine Song è un film di grande potenza che dice molto dell’amore inespresso e incompiuto.
Je’vida
Je’vida promette di essere un affascinante e toccante viaggio nel passato, un film in bianco e nero e in formato 4:3 che trascina lo spettatore in un mondo di memorie dolorose e identità perdute. Storia di resilienza e di indissolubili legami ancestrale che è quella di Iida (Sanna-Kaisa Palo: una donna che ha abbandonato la sua comunità e la sua famiglia. La regista Katja Gauriloff (di origine finnico-Skolt) esplora la distruzione delle civiltà indigene a causa di un’assimilazione forzata alle culture e politiche dominanti.

Alba Rohrwacher e Filippo Timi in Mi fanno male i capelli (fonte: IMDB)
Mi fanno male i capelli
Il film diretto da Roberta Torre racconta la storia di una donna di nome Monica (Alba Rohrwacher), che perde la memoria e che ritrova un senso nella sua vita solamente identificandosi nei personaggi interpretati da Monica Vitti. Accanto a lei c’è Edoardo (Filippo Timi), l’uomo che l’ama così immensamente da prestarsi a questo “gioco” nella speranza che questa sua immedesimazione la possa effettivamente salvare. Il titolo del film è una citazione della famosa frase pronunciata da Vitti in Deserto Rosso (1964) di Michelangelo Antonioni.
Mur
L’esordio alla regia di Kasia Smutniak è un documentario girato nel suo Paese natale: la Polonia. Un diario intimo ma anche un atto di accusa, un viaggio difficile che inevitabilmente finisce per infrangersi contro muri vecchi e nuovi: da quello del ghetto ebraico, di fronte al quale Smutniak è cresciuta, a quello costruito dal governo polacco sul confine con la Bielorussia per non permettere ai migranti provenienti dalla Siria di raggiungere il Paese.
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