L’Ignoto, la nuova illustrazione ispirata a 2001 Odissea nello Spazio

Alle origini dell’uomo un misterioso monolite compare sulla Terra. La sua presenza attiva l’intelligenza dei primati che comprendono l’uso delle ossa degli animali uccisi quali prolungamenti delle loro braccia. 2001. Sulla Luna, in prossimità del cratere Tyco, viene trovato un monolite la cui esistenza viene tenuta sotto il massimo segreto. Questo strano oggetto improvvisamente lancia un segnale indirizzato verso il pianeta Giove. Diciotto mesi dopo l’astronave Discovery si dirige verso il pianeta.

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2001, Odissea nello Spazio, il film più discusso e ammirato della storia del cinema, diretto dal maestro Stanley Kubrick nel  1968, ha ispirato gli artisti Giovanni Manna e Laura Manaresi per la nuova illustrazione della rubrica FuoriScena. “Ognuno è libero di speculare a suo gusto sul significato filosofico del film, io ho tentato di rappresentare un’esperienza visiva, che aggiri la comprensione per penetrare con il suo contenuto emotivo direttamente nell’inconscio” dichiarava il regista anni fa. Questa suggestiva illustrazione vuole fare altrettanto, riproponendo una nuova visione di questo film di fama internazionale che ha cambiato l’idea classica della fantascienza, portando sullo schermo una favola apocalittica sul destino dell’umanità e lo sviluppo della tecnologia. In un ambiente spaziale ovattato, sconfinato e sommerso nelle note dell’avvolgente colonna sonora del Danubio BluKubrick mette in scena una storia ispirata al romanzo La Sentinella di Arthur C. Clarke, ponendo al centro di tutto il rapporto tra civiltà e tecnologia, senza l’uso di effetti speciali mozzafiato o scene action sullo stile di Star Wars, ma concentrandosi sull’emotività e le sensazioni che il mistero e l’ignoto del futuro portano nell’essere umano che si affaccia ad una nuova Era. Nell’illustrazione un primate e un astronauta si trovano uno di fronte all’altro, e in mezzo a loro il misterioso monolite che non li separa, bensì li unisce nella contemplazione. Entrambi studiano e cercano di interagire con questo oggetto apparentemente inanimato e inutile, ma che rappresenta invece l’ignoto e la sete di conoscenza che attiva silenziosamente il loro intelletto. L’ignoto che avvolge lo spazio, la vita ma anche l’anima di ogni essere vivente, in qualsiasi Era si ritrovi a vivere la propria esistenza. La civiltà si raggiunge attraverso la conoscenza e la conoscenza porta allo sviluppo di una popolazione e della tecnologia, ma il primate e l’astronauta hanno la stessa lunga strada davanti a loro, una “siderale distanza” che li attende entrambi, poichè la strada della conoscenza è lunga, soprattutto quella della conoscenza di noi stessi.