Roma Fiction Fest 2015: Glitch, quando gli zombie riflettono sulla vita

In una piccola città australiana sei persone tornano dall’oltretomba. Non stiamo parlando dei classici zombie del cinema horror ma dei protagonisti di Glitch, l’interessante show creato da Tony Ayres e scritto da Louise Fox che abbiamo visto in anteprima durante la nona edizione del Roma Fiction Fest. Interpretato da Patrick Brammall, Emma Booth, Genevieve O’Reilly, Emily Barclay e Ned Dennehy, Glitch parte da una idea di stampo horror per distanziarsene dopo pochi minuti; chi si aspetta un’opera sullo stile dei cult di George Romero o di show di grande successo come The Walking Dead rimarrà deluso perché Glitch è un dramma introspettivo che utilizza il ritorno dalla morte per invitare a riflettere sulla vita: Tony voleva realizzare qualcosa con me e mi ha parlato di Glitch – ha raccontato la showrunner Louise Fox il telefilm non ha niente a che fare con i zombie. I protagonisti di questo show tornano come esseri umani. I glitches non sono niente altro che tutti quei piccoli elementi che consentono agli eroi della nostra storia di ricordare la loro vita prima della morte.

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Se la trama di Glitch vi suscita una strana sensazione di déjà-vu è perché la serie televisiva francese Les Revenants di Fabrice Gobert ha già affrontato lo stesso tema con notevole successo di pubblico e critica: Quando abbiamo scoperto l’esistenza di Les Revenants avevamo già scritto il primo episodio di Glitch – ha continuato la Foxe quando abbiamo iniziato le riprese era nato una sorta di sotto-genere, ma questo non ci ha fermato. Credo sia interessante affrontare la stessa storia in tanti paesi diversi. Ad esempio mi piacerebbe molto vedere la versione italiana di Glitch. Coincidenza o non, Glitch presenta sicuramente alcuni aspetti vincenti come l’interessante atmosfera lynchiana, le emozionanti musiche di Cornel Wilczek e l’affascinante cornice di una Australia selvaggia e nostalgica: Amo il paesaggio australiano ma ho voluto creare qualcosa di nuovo. La cittadina del telefilm è inventata. L’obiettivo principale è stato creare un luogo in grado di suscitare nello spettatore un brivido lungo la schiena. E la missione si può dire riuscita. Nonostante il cast non del tutto convincente (se Genevieve O’Reilly regala una performance splendida, Patrick Brammall è un protagonista troppo debole per reggere sulle spalle lo show) e il ritmo lento e poco coinvolgente, Glitch ha il pregio di presentare i non morti come creature in cerca di risposte sulla vita; una chiave di lettura affascinante che verrà sicuramente ampliata nella seconda stagione dello show: Stiamo scrivendo la seconda stagione – ha concluso la Fox la storia è incredibile, sono molto eccitata. Stiamo programmando tutto per iniziare le riprese l’anno prossimo. E noi non vediamo già l’ora di vedere come proseguirà Glitch, una imperdibile serie televisiva che, dopo piccoli capolavori come Babadook e The Loved Ones, conferma ancora una volta il talento del cinema e della televisione australiani.