Il 30 maggio arriva nelle sale italiane Ti Ho Cercata in Tutti i Necrologi, il film con il quale Giancarlo Giannini decide di tornare alla regia dopo Ternosecco, portando sullo schermo una storia cupa ed enigmatica ambientata nei diversi paesaggi del Canada. Nikita (Giannini) lavora in un’azienda di pompe funebri e vive ogni giorno uno stretto rapporto con la morte. Una sera viene coinvolto in una partita a poker all’interno di una sperduta villa fuori Toronto e il suo destino cambierà per sempre. Per poter estinguere il suo debito di gioco gli viene proposta una caccia all’uomo: venti minuti separano lui dai creditori che, con i fucili in mano, avranno quel lasso di tempo per stanarlo ed ucciderlo. Sopravvissuto, Nikita entra in una nuova intima dimensione, dove il terrore e la follia si insinuano lentamente e misteriosamente nella sua vita, a tal punto da non desistere dal desiderio di essere ‘cacciato’. L’inaspettato incontro con una bella e giovane donna complicherà la trama del film, rendendola piena di colpi di scena e di scelte che coinvolgeranno lo spettatore fino all’ultimo, non ponendo l’accento sulla parola fine.

26517Giannini dichiara in conferenza stampa di aver avuto in mente questa storia per molto tempo, da quando qualcuno gli raccontò di alcuni ricchi che in Africa organizzavano strane battute di caccia, utilizzando la gente di colore come preda, aumentando quindi la posta in gioco. Al culmine della sua carriera nel mondo del cinema, l’attore italiano che ha lavorato molto anche all’estero, decide di tornare dietro la macchina da presa, ma il risultato non è dei migliori. La struttura narrativa risulta sconnessa e ricca di citazioni buttate nel calderone senza un senso preciso, le interpretazioni surreali dei personaggi devono fare i conti con dei dialoghi che lasciano estremamente perplessi, e la regia lascia spazio ad alcune scelte stilistiche affascinanti che strizzano l’occhio al cinema del passato, ma non sono costruite in un modo lineare e creano una confusione nell’insieme. Tuttavia il caos e l’anarchia che avvolgono questo film sono volute dal regista che ha dichiarato: “Scrivere e raccontare una storia per me non è costruire un discorso a tesi, ma dare un principio d’anima a un personaggio, svilupparla con onestà narrativa e scoprire poi dove porta“. Quindi se l’obiettivo era non dare senso alla storia e provocare critica e pubblico, possiamo dire senza dubbio che il risultato è stato raggiunto.

Il percorso travagliato dell’identità del protagonista sicuramente incuriosisce ed è interpretato molto bene da Giannini, che torna a lavorare con l’attrice Silvia De Santis dopo Vuoti a Perdere. La vera spalla destra però è F. Murray Abraham nei panni dell’ambiguo Braque, un misterioso uomo benestante che apre a Nikita un mondo buio e freddo ,senza etica. Questo film, in parte noir, in parte thriller psicologico, parla dei classici temi amore/morte, amore/odio, bene/male ma attraverso una storia intrisa di una follia che non coinvolge, ma crea sconcerto nello spettatore che, seduto sulla sua poltrona, si chiede ogni dieci minuti, che genere di film stia guardando. La presenza recidiva del costume da coniglio che appare diverse volte, indossato dal protagonista o come bizzarra apparizione alla Donnie Darko, vorrebbe essere inquietante e simbolo del sentimento di Nikita, ma risulta più che altro imbarazzante e a tratti ridicolo. Ti ho cercato in tutti i necrologi è un film ricco di sottotesti, di citazioni, di rimandi artistici alla pittura e alla letteratura, tanto da sembrare un’opera didattica più che un prodotto cinematografico di pubblica fruizione.

TRAILER


CLIP LA CACCIA

FOTO

[flagallery gid=78 name=Gallery]