Connect with us

Serie tv

Twin Peaks, i 5 momenti più inquietanti della serie tv

Published

on

Si contano le ore in attesa del ritorno in tv di Twin Peaks. Sì, perché la serie cult di David Lynch, 25 anni dopo il finale trasmesso in America nel maggio del 1991, torna in tv con nuovi e scoppiettanti episodi. È la Showtime che ha deciso di credere nel progetto e dare a Twin Peaks 18 episodi e la tanta agognata stagione 3. Con tutto il cast confermato (più o meno), volti nuovi che interagiranno con gli storici personaggi e David Lynch al timone essenziale dello show, il revival di Twin Peaks è uno degli appuntamenti più attesi della primavera, e per fortuna arriverà anche in Italia grazie a Sky Atlantic.

Twin Peaks è una serie che ha cambiato il linguaggio televisivo, ha innovato il genere crime, ed è stata la prima produzione televisiva che, in maniera del tutto anti-convenzionale, ha inscenato la battaglia bene e male attraverso una vicenda complessa e piena di chiavi di lettura. In attesa dei nuovi episodi, vogliamo rispolverare i momenti più strambi ed inquietanti della serie.

5. La signora del Ceppo

È uno dei personaggi più iconici dello show e purtroppo non sarà presente nel revival, dato che l’attrice protagonista è deceduta qualche mese fa. Eppure la Signora del Ceppo, Margaret Lanterman, è ricordata come una fra le protagoniste più criptiche della serie. Ex insegnate di danza, il personaggio ha avuto questo bizzarro soprannome, perché porta sempre con se un pezzo di lego, un ceppo appunto, che culla come se fosse un bambino. Questo ceppo però pare dare indicazioni sul futuro, tanto è vero che lo stesso Agente Cooper, più volte interroga la Signora del Ceppo per far luce sul mistero di Laura Palmer. Appare molto spesso nel celebre Diner di Twin Peaks.

La signora del ceppo in Twin Peaks

4. Il ritrovamento del corpo senza vita di Laura Palmer

La scena in cui il pescatore Pete Martell trova, avvolto in un telo di plastica, il cadavere della giovane Laura Palmer, è di una forza incredibile. Da qualche minuto è iniziato il pilot di Twin Peaks e subito si intuisce di che pasta è fatta la serie. Il ritrovamento è una scena di grande impatto, che colpisce violenta come un pugno nello stomaco. Non sarà il momento più bizzarro, ma sicuramente è fondamentale ai fini del racconto. E poi quel primo piano sul volto pallido e triste di Laura Palmer è ormai da antologia del terrore.

Il cadavere di Laura Palmer

3. Chi ha sparato a Dale Cooper?

Indimenticabile il finale della stagione uno. Se da una parte il mistero sulla morte di Laura Palmer si arricchisce di particolari agghiaccianti, è rimasto nell’immaginario quanto è accaduto all’agente Cooper. Sfruttando il più abile dei clichè, l’agente viene aggredito da uno sconosciuto che, sparandogli, lo fa cadere al suolo in un mare di sangue. Cioè che colpisce è l’arrivo di un anziano signore il quale, incurante della richiesta d’aiuto da parte di Dale Cooper, poggia sul letto il brunch ordinato dall’agente e fugge via. Cose che solo in quel di Twin Peaks possono accadere.

2. La Stanza Rossa

Tutti sappiamo che Twin Peaks non è un semplice crime. Molto spesso si è dato libero spazio alla fantasia nuda cruda, fra Logge Bianche e Nere, Nani, Giganti e personaggi fuori dalla realtà. Di grande impatto sono i sogni, molto spesso rivelatori, dell’Agente Cooper. A David Lynch è bastato poco per immaginare un luogo etereo dove poter ambientare i vaneggiamenti di Cooper. The Red Room (o la Stanza Rossa) è il luogo in cui, soprattutto nella seconda stagione, si sviscerano i dialoghi di maggiore impatto dello show. Fra citazioni filosofiche e battute al fulmicotone, i momenti ambientati in questo luogo, sono i preferiti dai fan.

La stanza rossa di Twin Peaks

1. Lo sguardo e la risata di Bob

Impossibile dimenticare il diabolico Bob, lo spirito malvagio che si è impossessato del corpo di Leland Palmer (ed in seguito anche di Dale Cooper). Non è sicuramente il personaggio fondamentale dello show, anche perché Twin Peaks è una serie corale dove tutti hanno spazio, ma sicuramente essenziale ai fini del nodo del racconto. Lui appare fin dal pilot e, a quanto pare, l’unica persona che riesce a vedere il vero volto di Bob è la mamma di Laura.

Bob in Twin Peaks

Da antologia la scena in cui lo spirito entra dalla finestra e, a carponi, si avvicina alla donna in lacrime seduta sul divano. Poi un urlo, un urlo assordante e subito scatta la risata del diabolo personaggio. Un gioco di sguardi durato pochi minuti che è bastato a far scendere un brivido lungo la schiena.

Serie tv

The Last of Us: recensione no spoiler della prima stagione | Tiriamo le somme

Published

on

La recensione di The Last of Us – Newscinema.it

La prima stagione di The Last of Us è giunta al termine con il nono episodio in onda su NowTv e Sky. Dopo averla vista tutta, settimana dopo settimana, vi diciamo cosa ne pensiamo in una video recensione.

Si è conclusa da poco la prima stagione di The Last Of Us, la serie targata HBO ispirata all’omonimo videogioco che ha riscosso un enorme successo in tutto il mondo. Suddivisa in nove episodi di durata variabile e ambientata in un mondo post-apocalittico, The Last of Us continuerà con la seconda stagione già confermata.

Noi l’abbiamo vista tutta e nella video recensione qui sotto potete scoprire cosa ne pensiamo. Analizziamo pro e contro, condividiamo il nostro punto di vista su vari dettagli della serie e vi mostriamo anche un curioso video in cui è montato il videogioco con la serie in modo alternato per sottolineare la fedeltà di questa con il materiale originale.

La video recensione della prima stagione di The Last Of Us

The Last of Us: di cosa parla la serie

La serie HBO si svolge 20 anni dopo la distruzione della civiltà moderna. Joel, uno scaltro sopravvissuto, viene incaricato di far uscire di nascosto Ellie, una ragazzina di 14 anni, da una zona di quarantena sotto stretta sorveglianza. Un compito all’apparenza facile che si trasforma presto in un viaggio brutale e straziante attraverso gli Stati Uniti nel quale i due dovranno dipendere l’uno dall’altra per sopravvivere.

Tra le star della prima stagione troviamo Pedro Pascal e Bella Ramseynei panni dei due protagonisti principali insieme a  Gabriel Luna, nel ruolo di Tommy, Anna Torv che interpreta Tess, Nico Parker è Sarah, Murray Bartlett è Frank, Nick Offerman è Bill, Melanie Lynskey è Kathleen, Storm Reid è Riley, Merle Dandridge è Marlene, Jeffrey Pierce interpreta Perry, Lamar Johnson è Henry, Keivonn Woodard è Sam, Graham Greene è Marlon ed Elaine Miles riveste i panni di Florence. Fanno parte del cast anche Ashley Johnson e Troy Baker (qui trovate la guida ai personaggi della serie).

Continue Reading

Serie tv

YOU 4: un professore che vive a South Kensington? | Gli errori dell’ambientazione inglese

Published

on

you 4 newscinema

La locandina di You – Newscinema.it

La seconda parte della quarta stagione di You comincerà il 10 Marzo su Netflix. In attesa dei nuovi episodi andiamo ad analizzare alcuni errori della sua ambientazione londinese. 

La quarta stagione di You è iniziata circa un mese fa e il 9 marzo riprenderà anche la seconda parte. Dopo aver lasciato gli Stati Uniti e la sua vecchia vita, Joe Goldberg (Pen Badgley) si è trasferito a Londra, dove ha rubato l’identità di un professore universitario. Tutta la nuova stagione si svolge, quindi, nella capitale inglese, ma i fan hanno notato diversi errori sull’ambientazione europea che non si vedevano dai tempi di Emily in Paris.

Joe “ama” camminare

Nella serie, Joe dichiara che non gli dispiace camminare un po’ per recarsi al lavoro. Tuttavia, la distanza tra l’università nell’East London e il suo appartamento nel South Kensington è semplicemente ridicola. Per arrivare da un punto all’altro camminando, infatti, occorrono due ore: quattro, se si considera andata e ritorno. Una persona che percorre quattro ore a piedi tutti i giorni per andare a lavorare non è molto realistico.

Un professore che vive nel South Kensington

Dopo essersi trasferito, Joe smette di essere un bibliotecario e si trasforma in un docente universitario molto stimato. Per quanto un professore universitario possa essere una professione redditizia, è altamente improbabile che uno stipendio del genere basti per permettersi un appartamento come quello di Joe.

Il South Kensington è uno dei quartieri più costosi di Londra, dove un trilocale costa in media tra i due e i tre milioni di sterline. In un’intervista a Wired, l’attore ha spiegato che Joe può pagare la casa grazie all’eredità di Love, ma appare comunque una cifra improbabile.

you newscinema

L’appartamento di Joe – Newscinema.it

Un camino in ogni angolo

Si può notare che praticamente ovunque vada, Joe si ritrovi in un luogo dove c’è un camino, quasi a volere restituire un’ambientazione londinese vittoriana. Tuttavia, oggi a Londra i camini nelle case non sono così tanti, quasi il contrario. A partire dal 1956, infatti, il governo ha iniziato una campagna per eliminarli, in modo da diminuire il tasso di inquinamento e fumo nelle zone pubbliche.

L’esagerazione dello slang

Senza dubbio, lo slang inglese è molto popolare ed esistono tantissimi meme e parodie sulle differenze tra l’inglese e l’americano. Tuttavia, gli scherzi e le incomprensioni nella serie su questo fatto sono semplicemente esagerate. Basti pensare alla scena in cui Joe si trova in aula e non capisce che cosa si intenda con la parola “pants“. Un’intuizione non così difficile da comprendere, considerato il contesto.

Continue Reading

Serie tv

Incastrati 2: la recensione della serie Netflix | Ficarra e Picone alzano l’asticella

Published

on

Ficarra e Picone nella serie Incastrati (fonte: Netflix)

Ficarra e Picone nella serie Incastrati (fonte: Netflix)

La seconda stagione di Incastrati, serie Netflix ideata da Ficarra e Picone, prosegue sulla strada tracciata dalla prima, ovvero quella di ironizzare sulla dipendenza fanatica da serie tv, ma stavolta affina i propri meccanismi narrativi e lascia più spazio ai comprimari per emergere.

Lo schema logico della seconda stagione di Incastrati è identico a quello della prima: partendo dall’irriverente premessa, comicamente insolente verso lo stesso formato (quello seriale) scelto per inscenare le solite vicende di paese e di criminalità più o meno organizzata, Ficarra e Picone innescano una lunga una catena di equivoci e disavventure che sono il pretesto per fare satira sulla ‘cupola’ mafiosa, sulle sue connivenze con la “società civile” e sui meccanismi grotteschi che regolano il mondo dell’informazione che deve raccontarla.

Una scena dalla seconda stagione di Incastrati (fonte: Netflix)

Una scena dalla seconda stagione di Incastrati (fonte: Netflix)

Salvo Ficarra, nonostante tutto quello che è successo nella prima stagione, è ancora “incastrato” da un prodotto televisivo di pura invenzione (estremamente semplicistico e dozzinale come la media dei prodotti su piattaforma). E anche in questa seconda stagione, la serie entra ed esce dalla fittizia centrale di polizia dell’ispettore Jackson, protagonista di The Touch of the Killer e poi del sequel The Look of the Killer, che sia Salvo che sua ex-moglie Ester (per sentirlo più vicino dopo la separazione) seguono assiduamente.

Stavolta questo sottotesto è ancora più esplicito, le due serie (quella finta e quella vera) dialogano in maniera molto più serrata e sono sempre più frequenti i momenti in cui Ficarra e Picone si fermano per riflettere sui tempi delle serie tv, per giocare sugli stereotipi di quel tipo di narrazione, sugli incroci spesso assolutamente inverosimili tra la trama poliziesca e le vicende sentimentali dei protagonisti.

E persino per scherzare sulle diverse tipologie di prodotto televisivo e i diversi target di pubblico a cui questi si rivolgono (Robertino, il figlio di Agata, è appassionato di The Body Language, un’altra serie tv, molto più moderna e sofisticata di quella di cui è appassionato Salvo).

Incastrati | il ritorno su Netflix di Ficarra e Picone

I due comici siciliani lasciano maggiore spazio agli attori secondari, facendo emergere pian piano, in poche ma fondamentali scene, i personaggi di Tony Sperandeo nei panni di Cosa Inutile, quello di Sergio Friscia nel ruolo del retorico giornalista locale Sergione e soprattutto quello del procuratore capo Leo Gullotta (la sua entrata in scena è il vero punto di svolta di tutta la stagione).

Approfondendo questi comprimari, la seconda stagione di Incastrati ne guadagna in complessità, spesso ribaltando il giudizio che su di loro gli spettatori avevano maturato nelle prime puntate (c’è sempre qualcosa di peggio in agguato) e liberando quelle che inizialmente erano solo maschere grottesche dalla loro bidimensionalità, lavorando invece di sfumature per renderle drammaturgicamente interessanti.

Una scena dalla seconda stagione di Incastrati (fonte: Netflix)

Una scena dalla seconda stagione di Incastrati (fonte: Netflix)

Come spesso è accaduto poi nella carriera di Ficarra e Picone, bravissimi nel mettere in scena senza sconti le piccolezze dei loro connazionali, anche in Incastrati ci sono scene che involontariamente dialogano direttamente con l’attualità e con la cronaca degli ultimi mesi (quasi profetica, ad esempio, tutta la sottotrama del medico che agevola la latitanza di Padre Santissimo), fino ad arrivare a un finale che sembra essere stato scritto appositamente dopo la cattura di Matteo Messina Denaro (e che, invece, è “solo” frutto della penna di due autori sempre più raffinati).

Ancora una volta, Incastrati trova il modo di collegarsi direttamente a quel cinema di Rosi, Damiani e Germi, che Ficarra e Picone consapevolmente citano e indicano come loro stella polare. Eppure, questa seconda stagione della serie Netflix, se pur non sempre eccellente nella fattura registica e nel ritmo della narrazione, fa emergere la maturazione autoriale di due comici che hanno ormai le idee chiarissime sul loro lavoro e sul tipo di racconto che vogliono fare.

Le nuove sei puntate di Incastrati dimostrano come l’incursione seriale di Ficarra e Picone non sia stata solo un “capriccio” per presentarsi come moderni e salire sul carro del vincitore (le serie sul cinema?), ma come sia in realtà un coerente nuovo tassello della loro poetica.

Continue Reading

iscriviti al nostro canale YouTube

Facebook

Recensioni

Popolari