Venezia 70°: Una Promessa, la recensione

Peter Leconte, autore del raffinato L’Uomo del Treno e della brillante commedia Il mio migliore amico, porta a Venezia il suo ultimo lavoro intitolato Una Promessa, interpretato da Rebecca Hall, Alan Rickman e Richard Madden, volto noto della serie tv Il Trono di Spade. Il regista francese decide di girare in lingua inglese una storia ambientata nella Germania del 1912, in cui un grande industriale gravemente malato, decide di investire il suo giovane segretario di tutte le maggiori responsabilità della sua azienda per garantire un futuro ai suoi affari.  Grazie alle sua capacità egli si guadagna la fiducia dell’anziano e malato proprietario che lo sceglie come segretario personale. Lavorando spesso a casa del padrone, il ragazzo ha occasione di conoscere la sua giovane moglie, bella e riservata. Ben presto nasce tra loro un’intesa fatta solo di sguardi e di silenzi, ma quando il giovane si trova costretto a recarsi in Messico per affari, la donna gli rivela il proprio amore e gli promette che al ritorno sarà sua. Separati dall’Oceano, i due innamorati si scambiano lettere appassionate, ma scoppia la prima guerra mondiale e i collegamenti tra Europa e Sud America sono interrotti. Trascorrono otto anni, milioni sono i morti a causa della guerra, l’Europa è in rovina. Il giovane torna in Patria. L’amore sarà sopravvissuto al passare del tempo?

une promessePerchè il termine melò deve necessariamente riferirsi a qualcosa di vecchio e obsoleto, quando funziona a meraviglia come il caso di questo film, che emoziona con la semplicità e il romanticismo tipico dei romanzi inglesi di alcuni anni fa? Tratto dall’omonima novella di Stefan Zweig, Una Promessa è un film romantico, lineare e coinvolgente, che racconta un amore difficile che resiste negli anni nonostante le avversità. Certo, questo potrebbe essere uno stratagemma poco originale intorno al quale costruire una sceneggiatura, ma il film di Leconte funziona. Il ritmo teso e dirompente degli affari e della passione si alterna con la poeticità e la delicatezza dell’attesa, coinvolgendo lo spettatore che riesce a vivere questa storia d’amore di altri tempi, aspettando pazientemente insieme a Charlotte e Friedrich la possibilità di uscire allo scoperto e vivere le loro emozioni alla luce del sole. Tuttavia Leconte mette un po’ da parte lo stile della commedia francese a cui si è dedicato spesso in altri suoi film, realizzando un film drammatico che però lascia spazio al suo ottimismo e alla sua solarità sul finale, diverso dal romanzo al quale si ispira. Il regista francese, come lo scrittore Zweig si pone un’unica domanda: “Può il desiderio resistere anche dopo molti anni?Una Promessa propone la risposta romantica a questa riflessione, raccontando un amore fatto di sguardi, di gesti, e di carezze rubate, che l’ottimo cast riesce a rendere nel modo migliore. Consigliato se vi è piaciuto, Orgoglio e PregiudizioEspiazione o Jane Eyre.