Venezia 72 – Heart of Dog, Laurie Anderson ricorda il marito Lou Reed

In concorso alla 72° Mostra Internazionale del Cinema di Venezia c’è anche il coinvolgente documentario Heart of Dog realizzato dalla musicista e artista Laurie Anderson, moglie della star del rock Lou Reed, scomparso nel 2013. “Questo film parla d’amore. Luciano Rigolini mi ha chiesto di fare un film personale che è diventato quasi un saggio personale. Così ho abbinato immagini, testo e musica. Ho iniziato con una direzione e poi sono andata verso un’altra direzione molto interessante” ha raccontato l’autrice con serenità e disponibilità in conferenza stampa. La sua voce accompagna l’intero film con una narrazione fuori campo che immerge lo spettatore in una condizione onirica e poetica, mentre riflette sul tema della morte, della perdita e l’elaborazione del lutto. “Ho provato a vedere il nuovo mondo attraverso un vetro come se fosse un mondo dopo la morte, ispirata da alcune immagini bizantine che si vedono nella città. Ho fatto uno studio sui sogni ed è affascinante questa cosa che non ha ancora una spiegazione chiara. E poi ho collegato questo all’idea della memoria” ha aggiunto.

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Nel suo racconto personale si alternano vecchi filmini di famiglia in super 8, suggestivi illustrazioni e disegni, riprese amatoriali dell’amato cane LolaBell e del marito e alcuni amici che hanno condiviso parte della sua vita. Ma un ruolo fondamentale è ricoperto dalla filosofia, presente in illuminanti citazioni e riflessioni profonde sulla fine della vita e il passaggio tra realtà e sogno, che ci accompagna nei momenti drammatici e felici seguendo strani dinamiche ancora in gran parte ignote. “Wittgenstein l’ho studiato a scuola, amavo molto le sue considerazioni sull’uso del linguaggio per capire il mondo. Le strutture disponibili a noi artisti per la descrizione del mondo spesso non funzionano molto bene. Per esempio a volte funziona meglio fare un enorme dipinto blu piuttosto che dire tante cose sulla libertà. Lui mi è stato molto utile, parlando dell’inadeguatezza delle parole. Ma nel film è più importante il mio maestro e il suo atteggiamento verso la felicità…lui è l’uomo più felice del mondo! Alla Biennale ho utilizzato uno dei suoi maggiori insegnamenti ovvero la differenza tra sentirsi triste ed essere triste. Sottolinea l’importanza dell’amore, dice che tutto gira attorno all’amore, persino l’atto di suicidio perché è un atto di conquista della libertà. E’ un filosofo hard core per così dire. Le persone che cito nel film sono di importanza centrale” ha aggiunto. Heart of Dog è un documentario delicato e intenso, che permette allo spettatore di vivere un’esperienza emotiva profonda, guardando il film con gli occhi del narratore e perdendosi nelle inquadrature che fluiscono come pensieri confusi e diversi.

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Alcune delle immagini della sicurezza negli Stati Uniti le ho incluse come immagini della libertà ma anche del timore e della paura, due elementi che si intrecciano continuamente nel film” ha spiegato la regista che arriva al cuore ricordando le presenze a lei più care, tra gli essermi umani e gli animali, su uno sfondo cittadino ma anche naturalistico. Tuttavia, dall’inizio alla fine si avverte l’eco della perdita del compagno più importante della sua vita, il marito Lou Reed, con il quale ha avuto una storia d’amore intensa ed importante nonostante sia nata in età adulta, nel 1992. “Lo spirito di Lou è molto presente nel film e volevo fare qualcosa che avesse una parte della sua personalità, esprimendo le cose in modo semplice. Spero di aver messo la sua energia nel film, abbiamo condiviso il maestro di Tai Chi e altri maestri e volevo riflettere sulla sua ferocia e sua energia” ha concluso con dolcezza e commozione la Anderson.