Dopo aver combattuto al fianco di Captain America in Civil War, in Ant-man and the Wasp l’eroe insetto interpretato da Paul Rudd, sta scontando due anni di arresti domiciliari. Il tempo libero è difficile da impiegare all’interno di quattro mura per un supereroe eccentrico e imprevedibile come lui, soprattutto quando non c’è a fargli compagnia sua figlia Cassie. Nel frattempo Hank Pym (Michael Douglas) ha scoperto che sua moglie Janet (Michelle Pfeiffer) potrebbe essere ancora viva, seppur confinata nel misterioso Quantum Realm. Così cerca di farla tornare indietro con l’aiuto della figlia Hope (Evangeline Lilly), ma il nemico è pronto a mettergli i bastoni tra le ruote.
Ant-Man and the Wasp: ritorno dal Quantum Realm
Ant-Man and the Wasp
racconta la nuova avventura del supereroe Marvel interpretato da Paul Rudd, al cinema dal 14 Agosto. Dal momento che Scott Lang torna ad indossare la tuta che Hank Pym ha realizzato per lui nel primo film, inizia la magia che porta lo spettatore in un viaggio adrenalinico e divertente in un vorticoso cambio di prospettiva e dimensioni. Uno dei punti di forza del primo film viene qui ulteriormente sviluppato dal regista Peyton Reed che gioca all’interno del microverso, lasciando spazio alla fantasia e dando libero sfogo all’immaginazione. Quanti di noi sognano una macchina che si può rimpicciolire e mettere in tasca senza bisogno di trovare parcheggio? O di portare in un trolley la propria casa per posizionarla dove più ci piace? Come Alexander Payne ha voluto dimostrare con il suo Downsizing, lo stile di vita in dimensioni ridotte potrebbe essere il futuro, per un recupero delle risorse.
Il cambio di dimensioni di Ant-man facilmente ci ricorda cult come Tesoro mi si sono ristretti i ragazzi o quei classici horror di una volta in cui la proporzione tra insetti giganti ed esseri umani era alquanto surreale. Giocare con le dimensioni al cinema non è una novità, ma gli effetti speciali di Ant-man and the Wasp non sorprendono in quanto tali, ma perchè denunciano una creatività intelligente. La storia vive grazie ai dettagli, curati con attenzione e professionalità, e finalizzati alla meraviglia, mentre l’ironia guida una sceneggiatura costellata di scambi di battute brillanti tra i vari personaggi, opera dello stesso Paul Rudd insieme a Chris McKenna, Erik Sommers, Gabriel Ferrari e Andrew Barrer.
Ant-man and the Wasp: un cast indovinato
Michael Pena
nei panni del grande amico di Scott/Ant-Man, Luis, regala un’ottima interpretazione come protagonista di un rapporto di amicizia sincero, con la sua personalità umile e impacciata. Tra Hope e Scott si avverte una certa elettricità, anche se i due devono ritrovare l’intimità accennata nel primo film. Rudd e Lilly confermano un’alchimia sulla scena che dona energia e dinamismo alla narrazione. Evangeline Lilly nei della figlia di Pym ha più spazio come una eroina determinata e coraggiosa che ruba quasi la scena ad Ant-man con una serie di momenti intriganti e combattimenti acrobatici e mozzafiato.
Tuttavia si sa, che una storia funziona bene quando il villain è indovinato e, in questo caso, la figura del fantasma interpretato da Hannah John-Kamen, è affascinante e letale allo stesso tempo, con un’anima legata al passato che è interessante comprendere nel corso del film. Anche grazie alla compagnia di Laurence Fishburne nei panni dell’ex socio di Hank Pym con le sue convinzioni e idee verso una direzione ben precisa.
Ant-man and the Wasp: un sequel che diverte con stile
Ant-Man and the Wasp
è un terreno fertile per il puro intrattenimento. Un sequel riuscito che sorprende, diverte e rende la scienza un biglietto di sola andata per un universo colorato, psichedelico e avventuroso che non aspetta altro che essere esplorato nel profondo. Peyton Reed riesce a mantenere un ritmo dinamico, dosando bene azione, emozione e divertimento. La sceneggiatura riserva un ruolo importante all’idea di famiglia: il rapporto tenero e diretto tra Scott e la figlia Cassie; il legame tra Hope e Hank e il loro ricordo di Janet che li spinge a sfidare il mondo per poterla riabbracciare; e persino il villain che ha perso entrambi i genitori quando ha sviluppato i suoi superpoteri e vuole soltanto tornare ad essere se stessa.
Ant-man ha una sua identità basata sulla forza e l’umorismo, che potrebbe perdersi nel caotico gruppo degli Avengers in cui lo vedremo tornare prossimamente, ma intanto questo film è una nuova occasione per godere della sua storia e della sua personalità fuori dagli schemi.