Blow Up. Il canto del cigno per la Swinging London

Blow up, il film culto di Michelangelo Antonioni ispirato dal suggestivo racconto di Cortazar, Le bave del diavolo, ha cristallizzato le immagini della Swinging London degli anni Sessanta, celebrandone in realtà l’attimo fuggente della fine. Su questo punto di non ritorno si incastona la mostra fotografica di ONO Arte Contemporanea, che espone a Bologna diverse preziose immagini dal backstage del film, oltre ad una seconda sezione di impagabili scatti dei protagonisti del panorama musicale e sociale di quella Londra che incarnava magicamente i favolosi Sixties, da Twiggy ai Rolling Stones.

My beautiful picture

(Photo Credit: Tazio Secchiaroli)

Blow up, seguendo le mosse del fotografo interpretato da David Hemmings, in cerca della soluzione impossibile ad un mistero nascosto nelle foto scattate a due amanti segreti in un parco, è un tuffo nella follia e nelle suggestioni di quegli anni. Le immagini in bianco e nero di Tazio Secchiaroli ci introducono dietro le quinte del film, dove ritroviamo un impeccabile Antonioni che controlla le riprese, seduto in mezzo alla strada, ma accomodato con gran classe su cuscini in pelle nera, nel suo completo di tweed; oppure concentratissimo, arrampicato sul cofano dell’auto condotta da David Hammings. E poi Jane Birkin e Gillian Hills, irresistibili e bellissime mentre sistemano il trucco e i capelli davanti ad uno specchietto minuscolo. Immagini spontanee, che rimandano ad un mondo dove la maniacale attenzione del regista si intrecciava con energie fresche e modalità meno costruite. Fanno da contraltare i ritratti di scena dall’Archivio Antonioni di Ferrara, dove una Verushka sensuale ed ipnotica si offre in tre scatti successivi, a testimoniare il lato più erotico ed artefatto dell’epoca. E ancora, una Jean Shrimpton incantevole bambola viva in mezzo ad un gruppo di bambole di porcellana, o una Twiggy dagli immensi occhi bistrati e sospesi, che avvolta in una pelliccia esagerata stringe un mazzo di rose in boccio. Scatti che evocano quel mondo fatto di minigonne di Mary Quant, moda di Carnaby Street, tagli di capelli che divennero simbolici e imitatissimi.

a6La scena di Blow up in cui David Hammings, dopo essere riuscito a impadronirsi del manico della chitarra spaccato in scena dal solista degli Yardbirds, lo abbandona in mezzo alla strada, testimonia l’attimo in cui si comincia a dubitare della follia consumistica collettiva che imperava in quegli anni. Sarebbero seguite incertezze nuove e ricerche estreme, dalle filosofie orientali alle perdizioni psichedeliche: il mondo stava per cambiare. Gli scatti di Brian Duffy, Terry O’Neill e Jan Perrson ritraggono i Beatles e I Rolling Stones, i Cream e Jimi Hendrix, personaggi che sarebbero diventati simboli inossidabili di quegli anni rivoluzionari da tanti punti di vista. Piccola chicca per gli appassionati, uno scatto di Brian Duffy che ha finalmente messo in posa un nutrito gruppo di colleghi. La grande collezione di musica e libri tra cui frugare in galleria è accompagnata questa volta dal contributo di Ben Sherman, il camiciaio di Carnaby Street, che celebra i suoi cinquant’anni con un volume in tiratura limitata, così come limitati sono i capi realizzati in questa occasione, disponibili al bookshop di Ono. In arrivo per l’esposizione, anche una serie di riviste di moda dell’epoca, in prestito dall’accademia della moda di Milano. La mostra di ONO avviene in gemellaggio con la grande esposizione che il Palazzo dei Diamanti di Ferrara dedica in questo periodo al maestro e al suo ricchissimo archivio, riaprendo i battenti dopo il terremoto dello scorso anno, e la vicinanza delle due città rende interessante programmare una visita abbinata.

BLOW UP: Antonioni e la fine della Swinging London
presso ONO Arte Contemporanea, a Bologna dal 15 marzo al 2 maggio 2013.
Info:
http://www.onoarte.com/
http://www.palazzodiamanti.it/1076

FOTO GALLERY

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