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È ormai noto che Alfred Hitchcock fosse attratto dalla boxe e fosse un regolare spettatore degli incontri di campionato che si disputavano alla Royal Albert Hall nei suoi anni adolescenziali. Nel 1927 il “maestro del brivido” firmò per la sua sesta regia il film di boxe Vinci per me!, a partire da quella che incredibilmente è poi restata l’unica sua sceneggiatura originale (ovvero scritta solo da lui). Non è un caso se uno dei registi che, più di altri, ha sempre ragionato in termini di immagini fosse così affascinato dal pugilato, in assoluto lo sport più plastico e “cinematografico”, essendo una disciplina che si basa sul duello di individualità e su dinamiche immediatamente comprensibili da chi guarda (anche in un film muto come lo era Vinci per me!). Nel corso degli anni, il cinema sportivo ha quindi dato il suo meglio (e continua a darlo) con il pugilato.

Vinci per Me!

Una scena dal film Vinci per Me!

Spesso è analizzando il modo in cui un regista gira un match di boxe che si capisce molto del suo “stile” e della sua concezione di cinema. Gli incontri in Million Dollar Baby, ad esempio, dicono tutto del cinema di Clint Eastwood, che non mostra mai qualcosa in più di ciò che è indispensabile alla narrazione. Così, nel suo film del 2004 non ci fa vedere i match nella loro interezza, ma si limita a riassumerli per momenti salienti: bastano quattro pugni, spesso ripresi dall’esterno del ring, adottando il punto di vista dell’allenatore, per capire chi vince e chi perde. Persino Walter Hill scelse nel 1976 una storia di lottatori per il suo debutto alla regia. A vederlo oggi, L’eroe della strada sembra il manifesto del suo cinema, fatto di pochissime parole e tutto volto a mettere in scena i corpi che si muovono. 

Ed è impossibile non ricordare Martin Scorsese che, con Toro Scatenato, riuscì a creare sequenze di combattimento sospese in una dimensione tra il reale e l’irreale, utilizzando il bianco e nero con gusto espressionista e rinunciando alla logica ed alla verosimiglianza nel mostrare la successione delle mosse e dei gesti dei suoi personaggi. In questo modo, il regista americano riuscì a rendere su schermo il senso ultimo della violenza e della fatica, abiurando la coerenza. Tutto il contrario di quello che fa un regista rigoroso e razionale come David O’Russel con il suo The Fighter, in cui riprende gli incontri di pugilato imitando le vere riprese televisive, simulandone addirittura la grana, il colore e la qualità.

Toro Scatenato

Robert De Niro e Martin Scorsese sul set di Toro Scatenato

Ma se c’è un regista che più di tutti ha utilizzato il pugilato non solo come mezzo espressivo, ma come metafora della propria vita e della propria carriera, quello è sicuramente Sylvester Stallone. La saga di Rocky parla di lui fin dal primo film: nel 1977 Stallone volle riprendere in mano la sua vita ed arrivare al successo attraverso un film che parlasse di un uomo che decideva di migliorare la propria esistenza dimostrando ciò che realmente valeva. Quando la sua carriera da regista anni dopo non riuscì a decollare, tornò con Rocky II, mettendo in scena il disagio di un lottatore che non riusciva ad ambientarsi nel mondo del pugilato. Da regista ormai affermato realizzò invece Rocky III, in cui il suo “alter ego” ormai ricco e famoso dimostrava a se stesso di non essere cambiato. E all’apice della sua carriera scrisse e diresse Rocky IV, in cui il pugile, consacrato a star mondiale, cercava addirittura di risolvere la guerra fredda con i pugni. Ma la continua sovrapposizione fra la vita di Stallone e del suo personaggio ha raggiunto il punto cruciale nel 2006, con Rocky Balboa, quando il regista di 60 anni ha tentato il “tutto per tutto”, rimettendo mano alla sua creazione più celebre e raccontando di Rocky che a 60 anni desiderava di nuovo combattere.

the fighter

The Fighter

Con Creed II, al cinema in questi giorni, Stallone è tornato dopo anni a scrivere il personaggio di Rocky (la sceneggiatura del primo capitolo era invece firmata da Ryan Coogler e Aaron Covington), restituendo al più grande “perdente” della saga, Ivan Drago, la propria dignità. Guardando la faccia del boxer sovietico dopo la sua sconfitta in Rocky IV, avevamo già capito tutto del dramma di un uomo che era stato modellato da una società che non prevedeva la sconfitta e che non gli avrebbe mai perdonato il suo insuccesso. Dopo 34 anni, Creed II (e Stallone) spiega a Drago il valore del fallimento, esaltandolo.

Giornalista cinematografico. Fondatore del blog Stranger Than Cinema e conduttore di “HOBO - A wandering podcast about cinema”.

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Gerry Scotti sceglie lei: chi è l’ex gieffina con cui lavorerà

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Gerry Scotti e la nuova valletta

Gerry Scotti – Fonte: Instagram – Newscinema.it

Ecco chi sarà la nuova valletta di Gerry Scotti, con la quale lavorerà, fianco fianco nel suo nuovo programma. L’ex gieffina farà in ritorno in televisione dopo la sua uscita dal reality.

Gerry Scotti è una leggenda, tutti lo stimano, tutti lo apprezzano e soprattutto tutti gli vogliono bene. È una di quelle persone che tutti vorrebbero avere come amici e questo lo si capisce anche dal post rilasciato qualche settimana fa da Silvia Toffanin, dopo la partecipazione di zio Gerry a Verissimo.

A dimostrazione di quanto sia considerato un pilastro della televisione, Mediaset, dopo 40 anni lo vuole ancora al centro delle scene, motivo per cui a breve lo vedremo in un nuovo programma, che tanto nuovo non è in realtà. A fianco a lui ci sarà una valletta che tornerà in tv dopo la sua esperienza al reality più spiato di sempre.

L’ex gieffina sarà la valletta di Gerry Scotti

Gerry Scotti ha festeggiato i suoi 40 anni di carriera televisiva ed è sia stupito che grato al suo pubblico di tutto l’affetto e stima che non perdono mai occasione di dimostrargli. Riesce a coinvolgere diverse generazioni, anche le ultime, grazie ai suoi canali social e al suo modo di fare. Gerry non critica nessuno, ma cerca di captare gli interessi e le mode del momento e semplicemente cerca di portarle avanti.

In una recente intervista rilasciata a Tv Sorrisi e Canzoni ha dichiarato: “Dopo 40 anni forse sarò oggetto di uno studio all’università, prima o poi”, scherza il conduttore il quale ammette: “Non faccio programmi per bambini o ragazzi, però molti mi dicono: ‘Ti guardavo sempre con mia nonna’ o ‘con i miei genitori’, e questo mi fa venire le lacrime…”. Alla domanda se ha mai pensato di andare in pensione, Scotti risponde: “Io ho sempre dichiarato che finché mi diverto, mi regge la salute e le cose che faccio mi piacciono, continuerò a farle. Mike, Corrado, Costanzo… Nessuno si è mai domandato quando andassero in pensione…”.

Samira Lui sarà la valletta de, La ruota della fortuna

Samira Lui – Fonte: Instagram – Newscinema.it

La ruota della fortuna di zio Gerry

La ruota della fortuna, come tutti sapranno era il cavallo di battaglia, del compianto Mike Bongiorno, il quale con il suo “allegria”, verrà ricordato da tutti per sempre. Quest’anno Mediaset, ha deciso di dare nuova vita a quel programma storico che tanto piaceva agli spettatori. Chi meglio di Gerry Scotti in veste di erede del grande Mike, poteva ricoprire tale ruolo?

Come dichiarato, il programma dovrebbe approdare in tv prima di Natale e al fianco di Scotti, in veste di valletta (al posto di Paola Barale per capirci), ci sarà l’ex gieffina, Samira Lui, da quello che ha dichiarato Davide Maggi nel suo blog. In questo programma aleggia una grande attesa, in quanto i telespettatori non vedono l’ora di rivedere il programma cult degli anni ’90, con Gerry e Samira alle “redini” del quiz televisivo.

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Terremoto Rai: la scossa travolge due volti notissimi | Licenziati in tronco

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Cambiamenti palinsesto Rai

Modifiche Rai – Fonte: Twitter – Newscinema.it

Importanti novità hanno scosso nuovamente il palinsesto Rai, ci saranno considerevoli news dal 2024 che sicuramente divideranno l’opinione pubblica come sempre. C’è chi sarà contento e chi no. Ecco che cosa è emerso.

La televisione è un business come tutto ormai, ci sono programmi che arrivano, altri che vanno, altri ancora che deludono le aspettative e vengono “chiusi” in anticipo. Insomma, anche mamma Rai tiene conto dell’andamento degli ascolti e quindi tagliuzza di qua e di la il palinsesto, cercando di mantenere sempre l’audience ai massimi livelli con la sua programmazione.

Quest’anno di modifiche ne abbiamo viste molte, volti storici che hanno detto addio, new entry che non hanno convinto e così via. Ecco perchè, da gennaio 2024, vedremo nuovi cambiamenti in atto, in quanto due conduttori dovranno dire addio ai loro programmi e un terzo approderà con delle novità. Che dire, sarà un 2024 all’insegna del cambiamento. Ecco di chi stiamo parlando.

I cambiamenti del palinsesto della Rai

A breve vi sveleremo tutto in merito ai programmi che verranno cancellati. Il tema Pino Insegno, di cui parleremo anche a breve, è molto “caldo”, in quanto non si sa di preciso che cosa gli riserverà il futuro lavorativo. Da quello che abbiamo potuto capire da diverse settimane è che il conduttore non vestirà i panni del “padrone di casa” del programma simbolo della Rai, L’Eredità.

Dopo l’addio di Flavio Insinna, conduttore amato e seguito da sempre, Pino avrebbe dovuto prendere il suo posto, ma dai risultati ottenuti nelle ultime settimane, sembra essere ormai notizia certa che lui non condurrà il programma di Banijay Italia. Al suo posto dovrebbe arrivare Marco Liorni, il quale lascerebbe il posto vacante a Reazione a catena. Da quello che si vocifera, sarebbe proprio qui che vedremo Insegno collocato in veste di conduttore. Per lui d’altronde sarebbe un ritorno alle origini. Per avere notizie certe però, attendiamo ancora di leggere conferme ufficiali in merito.

E’ un addio definitivo

Da quello che abbiamo letto nel post Twitter di Giuseppe Candela, dal 2024, dal palinsesto Rai usciranno definitivamente i programmi di Nunzia De Girolamo e di Pino Insegno, rispettivamente Avanti Popolo e il Mercante in fiera. Per i bassi ascolti stimati finora, l’emittente statale non ha intenzione di proseguire oltre, limitando così i costi di mantenimento nel palinsesto.

Inoltre, a breve a Rischiatutto 70 di Carlo Conti, sarà ospite della serata Massimo Giletti che non solo svelerà il nome del suo nuovo programma, che ne sancisce definitivamente il ritorno in Rai, dopo l’addio a La7, ma informerà il pubblico delle date di apertura del programma. Come si dice, in guerra e…nel palinsesto tutto è permesso, pur di vincere la battaglia dello share.

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Panettoni stellati: Iginio Massari batte tutti | Il suo é quello più economico

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Iginio Massari panettone economico

Iginio Massari e il suo panettone – Fonte: Instagram – Newscinema.it

Iginio Massari mette a disposizione sul suo shop online, dei prelibati panettoni e pandori di svariate fasce di prezzo. Ce n’è per tutti i gusti e soprattutto ognuno potrà acquistarne almeno uno, anche solo per mangiarlo in famiglia.

Chi è Iginio Massari? Il suo nome e la sua fama lo procedono, in quanto nell’ambiente alberghiero è tra i più conosciuti. Non è solo un pasticcere stellato, ma anche un gastronomo e un personaggio televisivo, in quanto, come altri suoi colleghi, ama deliziare i suoi fan, non solo per il palato ma anche con la sua presenza in televisione.

È naturale quindi che il pandoro o il panettone del grande pasticcere, avrà dei prezzi molto più elevati di quelli che si trovano nella grande distribuzione. Ovviamente a cambiare sarà il gusto, uno è un prodotto industriale, l’altro artigianale di pasticceria. Nessuno vuole togliere nulla a nessuno o fare confronti, ma è evidente che si paga per quello che si sceglie. Per fare un regalo particolare, Massari viene in vostro soccorso, in quanto di panettoni sul suo shop ce ne sono molti e soprattutto di prezzi diversi.

Il panettone “economico” di Iginio Massari

Iginio Massari la passione per i dolci l’ha coltivata fin da bambino, da quando sbirciava spesso durante la preparazione dei gelati, nella gelateria della mamma. Così un giorno, come raccontò il pasticcere stesso: “Preso dalla curiosità cercavo di sbirciare all’interno e un giorno ci sono caduto dentro ed è stato come per Obelix: lui è diventato l’uomo più forte al mondo, io sono diventato l’uomo più dolce al mondo…”.

Lavorò molto su di sé per fare la differenza nel mondo e così quel bambino curioso, oggi 81enne è ancora uno dei pasticceri più famosi di sempre. Con le sue creazioni allieta i palati dei suoi clienti. Quando a Iginio gli hanno chiesto quale fosse il suo dolce preferito, lui rispose con molta naturalezza: “non ho un dolce preferito…li curo tutti alla stessa maniera…nessuno è triste in pasticceria, non possiamo essere noi pasticcieri la causa del malessere fisico ed emotivo dei clienti…”.

 

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Una vasta scelta

Due prodotti che durante le feste non potranno mai mancare a tavola sono, il pandoro e il panettone. Rigorosamente entrambi, in quanto quei fastidiosi (ok, avete capito per chi tifo io) e per alcuni deliziosi, canditi, possono piacere o meno. Così facendo dareste la scelta a tutti quanti di consumare il dolce tipico delle feste natalizie. Qualora voleste acquistare un prodotto fuori dal normale o se doveste fare un regalo di prestigio, vi consigliamo di farvi “un giro” sullo shop oline di Iginio Massari, il quale mette a disposizione diverse leccornie, rigorosamente fatte a mano, che vi faranno venire fin da subito l’acquolina in bocca.

Ce ne sono per tutti i gusti e soprattutto per tutti i prezzi. Qualora non aveste la possibilità o l’interesse di spendere cifre elevate, Massari, mette a disposizione degli articoli sempre di qualità ma più economici, accessibili quindi a tutti, poiché più piccoli. Potreste infatti acquistare per esempio il panettone al cioccolato da 500 grammi o da 1Kg rispettivamente a 25 e 45 euro e ancora il panettone e/o il pandoro classico da 500 grammi a 22 euro e così via. Insomma, sul loro sito troverete veramente di tutto e quello che vi stupirà non sarà soltanto il gusto ma anche la qualità.

Proprio per questo motivo, i prodotti ordinati arriveranno a casa entro 14 giorni, in quanto i prodotti di pasticceria dovranno essere preparati al momento, non presenteranno conservanti ed è per questo che avranno una data di scadenza sicuramente inferiore rispetto ai prodotti industriali.

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