Cannes 2016: Paterson, Jim Jarmusch e la poesia nella quotidianità

Il cinema è poesia o, almeno, lo è la settima arte di Jim Jarmusch che ha incantato il pubblico e la critica della 69° edizione del Festival di Cannes con Paterson, la bizzarra storia di un autista di autobus. Interpretato da Adam Driver, Paterson si sveglia ogni giorno abbracciato alla sua fidanzata (Golshifteh Farahani), fa colazione e va a lavoro. Finito il turno torna casa, porta a passeggio il cane e beve una birra nel solito pub; una esistenza rappresentata da Jarmusch nell’arco temporale di una settimana. L’unico svago è un piccolo taccuino che porta con sé, un (futuro) libro che racchiude tutti i suoi pensieri sulla vita, sull’amore, sull’importanza delle piccole cose. Guidare un autobus in una città semi-deserta può non aver senso ma Paterson non si lamenta. Fa il suo lavoro con gioiosa rassegnazione e vive una esistenza felice: ha una ragazza che lo ama, una bella (e colorata) casa e un dono che non è interessato a far conoscere al mondo.

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Paterson è l’opera più nostalgica presentata a Cannes 2016. L’omaggio a William Carlos Williams e alla sua poesia libera da restrizioni ma densa di sensazioni, simboli e idee è il punto di partenza per raccontare la vita di tutti noi. Ognuno ha un dono ma uno su mille ce la fa. Ma qual è l’importanza di “farcela”, di arrivare a un traguardo, di realizzarsi? A Paterson, interpretato con struggente semplicità da Adam Driver, non interessa dimostrare al mondo di essere un poeta perché lo è già. Ascolta le storie dei suoi passeggeri, sbircia la quotidianità di chi lo circonda e si imbarazza se lo chiamano poeta. L’ambizione non fa parte del suo DNA al punto da non voler trascrivere i suoi pensieri o di essere spaventato all’idea di perderli. È un artista che vuole restare nell’anonimato e vivere la sua vita così come è. In un universo cinematografico dominato dall’importanza di realizzare i propri sogni, è interessante ritrovarsi in un’opera che afferma coraggiosamente il contrario. Per Jarmusch non è importante vincere ma sapere di poter vincere; parla di consapevolezza Paterson, quella sensazione che permette di essere felici bevendo un calice di birra o risvegliandosi con un abbraccio. Caratterizzato da una fotografia dai colori pastello e da una romantica staticità, Paterson è un elogio alla vita e un invito a vedere un pizzico di poesia in tutto quello che ci circonda.