Control Z | Un primo sguardo alla serie Netflix

L’adolescente Sofia, reduce da una tragedia nella sua vita privata che la ha portata ad una sorta di isolamento sociale, frequenta una scuola dove molti degli studenti nascondono segreti inconfessabili. Le aule scolastiche e il relativo corollario diventano spesso teatro di atti di bullismo, di scappatelle sessuali e di incomunicabilità tra genitori e figli, come in qualsiasi altro istituto del mondo.

Sofia, capace di analizzare i dettagli e a intuire le vite private dei compagni, entra in contatto con uno nuovo iscritto che, senza pregiudizi, le si avvicina diventandole amico ma deve al contempo affrontare la sua situazione familiare, con il preside che ha cominciato a frequentare la madre. Ben presto si aggiungeranno altri problemi in quanto l’intero ambiente scolastico è messo in subbuglio dall’intervento di un hacker che ha diffuso scottanti verità su alcuni dei ragazzi più popolari del liceo, dando vita ad un gioco di sospetti reciproci e vendette pronto a rivoluzionare lo status quo.

Control Z | La teoria del controllo

ana valeria becerril
Ana Valeria Becerril

Una versione di Gossip Girl aggiornata agli anni ’20 di questo nuovo millennio: superficialmente potrebbe essere definita così questa nuova produzione messicana ambientata nell’universo adolescenziale, pur con tutti i limiti del caso. Difficilmente, a giudicare sia dallo scarso battage mediatico che dalla qualità dei primi episodi, l’operazione raggiungerà uno status di cult come la serie con protagonista Blake Lively, ma l’incipit narrativo palesa elementi in comune. Un’altra fonte di ispirazione, più recente, è invece la controversa Tredici e il bullismo è anche qui fattore determinante alla base di alcuni eventi che si innescano tra i vari personaggi principali. La narrazione paga proprio questa condensa di influenze e tematiche e la scelta di una protagonista tormentata – la classica “freak” dell’immaginario a stelle e strisce – conferma l’approccio derivativo adottato in fase creativa.

Control Z | Tutti contro tutti

ana valeria becerril in unaltra scena
Ana Valeria Becerril in un’altra scena

Le prime due puntate, al centro di questo first look, offrono molteplici spunti ma altrettanta superficialità nello scavo psicologico delle figure coinvolte e il senso di deja-vu accompagna sin da subito lo spettatore. Control Z, serie originale Netflix esordiente con una stagione da otto episodi, si rivolge esclusivamente ad un pubblico di coetanei dei personaggi che, con le dovute proporzioni, potranno ritrovarsi in alcune della situazioni raccontate. Allo stesso tempo la sceneggiatura opta però per un fastidioso accumulo alla ricerca del colpo di scena gratuito, e il tentativo di scioccare a tutti i costi con rivelazioni poco verosimili e di incuriosire con criptici flashback toglie parziale credibilità all’intero insieme.

Insieme che vive su una regia moderna e scattante, tra messaggi in sovrimpressione e battute veloci, sequenze sexy e altre più violente dal punto di vista emotivo, e su un procedere rapido e immediato – come confermato dalla durata media di poco più di mezz’ora a tassello. Ma l’immediatezza di fruizione e le discrete scelte di casting (Ana Valeria Becerril è particolarmente azzeccata nel ruolo di Sofia) non riescono a nascondere i suddetti difetti poco sopra enunciati e se il buongiorno si vede dal mattino ci sentiamo di dire come si prospettino alcune nubi sul prosieguo.

Control Z | Un primo sguardo alla serie Netflix
2.5 Punteggio
Regia
Sceneggiatura
Cast
Colonna Sonora