Tra le strade di una Los Angeles grezza e crepuscolare sfreccia un guidatore diverso dagli altri, di giorno meccanino e stuntman “part time” ad Hollywood, di notte “autista” al servizio dei criminali; il suo nome è Driver, un uomo freddo, di poche ma acute parole, meccanico e preciso nei movimenti. L’incontro con la vicina di appartamento Irene e il figlio Benicio, gli darà una possibile alternativa alla sua vita ma al tempo stesso, per uno strano e crudele gioco del destino, segnerà una necessaria rinuncia per salvare le uniche cose che ama.

Drive, tratto e ispirato dall’omonimo romanzo di James Sallis e vincitore del premio come miglior regia al festival di Cannes, rappresenta quello che ogni film dovrebbe essere: una lezione di puro cinema. Il regista, Nicolas Winding Refn, nel seguire la sua idea di “girare cosa gli piacerebbe vedere” dimostra di essere impeccabile, adoperando riprese ricercate, angolazioni inedite e carrellate lunghe adatte in ogni sequenza. Stessa magia avviene nel dirigere i due protagonisti principali: Ryan Gosling interpreta un Driver disperato e calcolatore, capace di comunicare con un semplice sguardo più di mille parole insieme alla controparte Irene, portata sullo schermo dalla brava Carey Mulligan. Entrambi danno gran prova di sé, sostenendo un’espressività convincente e mai eccessiva nei lunghi momenti di pausa tra un dialogo e l’altro. A parlare sono soprattutto gli sguardi e i movimenti, intervallati da delle battute secche e pungenti grazie alla sceneggiatura aafidata a Hossein Amini. Altri punti di forza del film, insieme all’interpretazione attoriale e alla tecnica filmica, sono la scelta accurata della musica e la sintesi di opposti tra la violenza pulp ma controllata e mai eccessiva della seconda parte del film e il sentimento quasi etereo di un amore illusorio.

Come per la regia anche la musica, focalizzata completamente sull’elettronica degli Eurosynth, è funzionale e sincronizzata alle scene, in particolare negli inseguimento in auto: tre modalità diverse di concepire l’azione, tre sonorità diverse; entrambe sempre calibrate in maniera quasi maniacale da Refn. L’inizio teso e in crescendo dei Chromatics (che ricorda molto le sonorità dei Daft Punk) scandisce il gioco di controllo e astuzia di Driver, l’inseguimento su rettilineo, lasciato completamente al rumore delle auto come espressione massima dell’adrenalina e infine lo scontro tra Driver e uno dei boss della malavita, scandito dalla surreale Oh my Love di Riziero Ortolani & Rina Ranieri che nella sua raffinatezza accentua ancora di più il momento drammatico. La dicotomia invece è il perno su cui ruota tutto il film. Nel corso della storia emerge interamente, sia nella complessità di Driver, nella sua psicosi e nella lotta interna divisa tra una calma apparente e un controllo assoluto (quasi fosse un uomo macchina), e le pure esplosioni di violenza, sia nei sentimenti che intercorrono tra i due protagonisti: amore sospeso e surreale e crudeltà il(leggitima), due sentimenti agli antipodi ma ugualmente intensi e compresenti (amplificati dalle sonorità in stile Vangelis di Cliff Martinez). Gli stessi testi inseriti nella soundtrack non sono posti a casa. Ognuno accompagna lo spettatore nell’ascesa morale e insieme discesa relazionale del protagonista: dall’iniziale “you have something inside you, it’s hard to explain” che presenta la doppia vita di Driver al “a real human being and a real hero” nell’incontro con Irene e nella chiusura finale. Una semplice frase che racchiude però quella che è la sua natura, un eroe oscuro e solitario.

Ieri presso la Casa del Cinema di Roma si è tenuta la conferenza stampa di Drive alla presenza del regista Nicolas Winding Refn. Refn si è presentato alla stampa italiana in maniera semplice, cordiale e disponibile a rispondere a tutte le domande dei giornalisti. Tra i racconti della sua infanzia “ribelle”, le fonti di ispirazioni italiane (Dario Argento e Sergio Leone in primis) e il rappotro tra cinema europeo e cinema hollywoodiano, il regista ha concluso l’incontro annunciando il suo prossimo progetto, Only God Forgives, le cui riprese inizieranno sotto le festività natalizie a Bangkok e che vedrà  di nuovo come pratogonista Ryan Gosling, insieme a Kristin Scott Thomas.

Potete ascoltare l’audio qui: Drive – Conferenza Stampa

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