Fausto Brizzi chiederà il risarcimento alle ragazze che lo hanno accusato

L’incubo per Fausto Brizzi è finalmente terminato. La procura di Roma ha chiesto l’archiviazione per il regista, che era stato accusato di violenze sessuali da diverse ragazze. Brizzi può quindi tornare alla sua vita normale e a svolgere la sua professione libero da queste accuse, ma il suo avvocato ha intenzione di chiedere il risarcimento alle giovani che hanno puntato il dito contro di lui.

Fausto Brizzi ora chiederà il risarcimento

fausto brizzi

Sono state in tre a sporgere denuncia contro Brizzi, e il legale ha in possesso alcuni sms inviati dalle ragazze al regista successivamente alle presunte molestie che smonterebbero l’intero impianto accusatorio, come racconta il “Corriere della Sera“.

In uno di questi sms una delle ragazze avrebbe scritto: “Che belle sensazioni che ho avuto“, mentre in un altro messaggio si legge: “Ti devi inginocchiare perché non mi hai fatto una dedica“, dopo aver ricevuto un libro in regalo dal regista.

Tutto partì dalle dichiarazioni di alcune ragazze alle “Iene”

L’avvocato di Fausto Brizzi, Antonio Marino, ritiene che il luogo ideale per avvalersi di una richiesta di risarcimento sia il tribunale civile. Il tutto era scoppiato nel 2017, quando lo storico programma di Italia Uno, “Le Iene“, aveva intervistato circa dieci donne che avevano raccontato di essere state molestate in seguito a un provino avvenuto nello studio del regista.

Ciò che sorprendeva era che tutte le ragazze fornivano sostanzialmente la stessa versione, sottolineando un modo di agire da parte di Brizzi piuttosto similare. Inoltre, ogni abuso avveniva sempre nello stesso luogo. Tuttavia, nonostante durante il programma sono state sentite dieci ragazze, alla fine solo in tre hanno deciso di denunciare il regista per alcuni fatti avvenuti nel 2014, nel 2015 e nel 2017. Accuse pesanti, fino all’epilogo finale, arrivato nella giornata di ieri ed emesso dalla Procura di Roma, che ha stabilito l’archiviazione per il regista in quanto “il fatto non sussiste“.