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“Mi piace l’oscurità, nella vita come nei film”, Alfonso Cuarón a Venezia 82 ricorda Harry Potter

Alfonso Cuarón, ospite a Venezia 82 per una masterclass, ha riguardato e commentato alcune scene del suo Harry Potter, oltre a condividere con i presenti vari aneddoti intriganti.

All’82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si è tenuta una delle prestigiose masterclass organizzate quest’anno. Il regista e sceneggiatore messicano Alfonso Cuarón insieme al direttore della fotografia neozelandese Michael Seresin, hanno intrattenuto i presenti per circa un’ora sviscerando curiosità sul loro rapporto lavorativo.

Stimolanti come sempre, le masterclass sono senza dubbio il modo più interessante per scoprire gli artisti. Retroscena, indiscrezioni, condivisione di momenti che il pubblico percepisce in modo molto più intimo e profondo di una qualunque intervista.

Alfonso Cuarón alla masterclass di Venezia 82
Alfonso Cuarón alla masterclass di Venezia 82 (Foto: Lorenzo Usai) – Newscinema.it

Cuarón e Seresin commentano Harry Potter

Durante l’incontro, tra ricordi e aneddoti, non è mancata occasione per condividere racconti sulla lavorazione di Harry Potter e il prigioniero di Azkaban. Il film del 2004, terzo capitolo della saga iconica, ha goduto infatti della magica collaborazione tra il famoso direttore della fotografia Michael Seresin e il regista messicano.

Entrambi presenti all’incontro, si sono lasciati trasportare dai ricordi di quell’esperienza, riguardando alcune scene del film e commentando poi il loro operato.

La fotografia cupa e i giochi di luci e ombre che emergono dal film, contraddistinguono infatti in maniera totalizzante questo capitolo rispetto a tutti gli altri. Il prigioniero di Azkaban è d’altronde il primo vero punto di svolta della saga magica a livello di tono climatico.

“Nei primi due film si parlava del mondo dei bambini. Qui, nel terzo, era il momento del cambiamento, quindi dovevano scoprire l’oscurità ha detto Alfonso Cuarón. “Ho imparato da Michael che la luce arriva sempre da una direzione. Abbiamo concepito il film insieme, come fosse un film più piccolo, intimo. Abbiamo fatto scelte che di solito vanno contro al protocollo, nei film di Harry Potter.”

Imparare l’uno dall’altro

Proseguendo il loro discorso sulle tecniche da utilizzare e i metodi impiegati lungo la strada, i due hanno poi parlato delle suggestioni che li ispirano e di quanto la condivisione di idee, porti a nuove conoscenze e un lavoro più performante.

“Mi piace l’oscurità, nella vita come nei film. È proprio nell’ombra che nasce la possibilità d’immaginazione.ha detto Michael Seresin. “Di solito Alfonso gira per tutto il set e dice ‘inizieremo qui e finiremo là’. Non avevo mai lavorato in questo modo, con riprese lunghe e campi lunghi, ma alla fine ha funzionato.”

Legandosi al suo discorso infine, Alfonso Cuarón ha aggiunto: “Sì, abbiamo subito pensato all’assenza di primi piani in Harry Potter. Lavorare soprattutto su inquadrature ampie, una cosa che aveva intimorito molto la Warner Bros. Abbiamo dovuto finire il lavoro per convincerli.”

Lorenzo Usai
Lorenzo Usai
Contraddistinto da una passione cinefila quasi maniacale, cresciuta in me come una vocazione, cerco ogni giorno che passa di scoprire sempre di più, farmi esperienza, parlare e scrivere di questo magico mondo. Fin da piccolo sono sempre rimasto incantato dal cinema, la sala, l’enorme schermo davanti a me e tutte le storie che mi portano dentro ad infiniti mondi, vivendo esperienze come in prima persona. Insomma i film emozionano, insegnano, confortano, incoraggiano, divertono, sono una potenza reale e concreta, per me non sono un passatempo ma un vero stile di vita.

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