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Charlotte Gainsbourg si racconta a Cannes e anticipa qualcosa sui suoi prossimi film

Charlotte Gainsbourg è stata tra le protagoniste degli incontri organizzati a Cannes per i dieci anni di Women in Motion. Ecco cosa ci ha raccontato.  

«Posso sembrare fragile, vulnerabile, ma in realtà so di essere molto forte». Parola di Charlotte Gainsbourg, attrice, regista e cantante tra le più iconiche, sempre controcorrente e pronta ad accettare anche le polemiche sulla scelta dei suoi ruoli più audaci e coraggiosi.

Gainsbourg è stata protagonista di uno degli incontri organizzati a Cannes per il decimo anniversario di “Women in Motion”, la piattaforma ideata nel 2015 da Kering in collaborazione con il festival francese, per valorizzare i talenti femminili nel cinema.

Gainsbourg si racconta

«Ho sempre scelto i miei ruoli con convinzione. È stato così per i film con Lars Von Trier e per 21 Grammi di Iñárritu, in cui dovevo interpretare una donna che non riusciva ad avere figli e io invece ero incinta con un pancione enorme», scherza l’attrice.

A tal proposito, Gainsbourg ha raccontato l’emozione e la tribolazione che hanno accompagnato la sua presenza al festival nel 2011 per la première di Melancholia, accolto trionfalmente ma travolto da uno scandalo causato da una battuta infelice del regista in conferenza stampa. Battuta che, si dice, avrebbe impedito al film di ottenere la Palma d’Oro.

Charlotte Gainsbourg a Cannes - NewsCinema.it
Charlotte Gainsbourg a Cannes – NewsCinema.it

Nonostante nel 2021 abbia firmato un documentario come autrice (Jane par Charlotte, film-tributo alla madre Jane Birkin), dice di non sentirsi effettivamente una regista. «Non credo di essere una regista. Ho sicuramente una visione, un desiderio di raccontare qualcosa. Ma non credo di avere la voglia o l’ambizione di raccontare delle storie», spiega l’attrice. «Recitare è quello che mi interessa. Non rivedo mai i miei film, perché quello che mi piace è il processo. Mi perdo completamente nel personaggio e cerco ogni volta di sfidare me stessa».

I prossimi ruoli

Gainsbourg si è poi sbottonata sul suo prossimo ruolo nel film diretto da Lauriane Escaffre e Yvo Muller, in cui ricoprirà il ruolo di Gisèle Halim, avvocata e ex Membro dell’Assemblea nazionale francese. «È un ruolo molto difficile, perché lei è stata una donna gigantesca, una figura speciale. E io mi sento piccola rispetto a lei e a quello che ha fatto, tanto che inizialmente avevo pensato di rifiutare il ruolo», confessa l’attrice. Non conoscevo inizialmente tutta la sua storia, come ad esempio il suo impegno negli anni Cinquanta in difesa dei militanti del Movimento nazionale algerino e dei membri del Fronte di Liberazione Nazionale. Avrei voluto chiederle tante cose, dei consigli magari. Ma purtroppo non è più possibile».

Il film, nello specifico, racconterà il caso di Djamila Boupacha, attivista e militante del FLN che, accusata di tentato omicidio, fu stata torturata e violentata, in detenzione, da soldati francesi, quando ancora sedicenne. A fianco di Simone de Beauvoir, Gisèle Halim riuscì a mediatizzare il processo, per mettere in luce i crimini dell’esercito francese durante la guerra d’Algeria.

Ma ovviamente si è parlato anche de La trama fenicia, il nuovo film di Wes Anderson che sarà presentato proprio a Cannes nei prossimi giorni. «È stato bellissimo e divertentissimo lavorare con Wes Anderson», ha raccontato Gainsbourg. «Ci si ritrova catapultati in un mondo assurdo, che ha delle proprie regole e di cui Wes Anderson è l’unico Dio. Per me è stato molto utile affacciarmi alla commedia in quest’ultimo periodo, insieme anche alla serie tv Étoile. La morte di mia madre (Jane Birkin, ndr) ha rappresentato un trauma per me, rendendo la mia vita molto più pesante. Entrare in questo mondo di luce e colori mi ha aiutato molto».

Davide Sette
Davide Sette
Giornalista cinematografico. Fondatore del blog Stranger Than Cinema e conduttore di “HOBO - A wandering podcast about cinema”.

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