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Festival Internazionale del Film di Roma, presentata oggi l’ottava edizione

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Questa mattina, presso la Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica, è stata presentata la nuova edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, alla presenza del Direttore Artistico Marco Muller, il Presidente della Fondazione Cinema per Roma Paolo Ferrari e il Direttore Generale della Fondazione Cinema per Roma Lamberto Mancini che hanno illustrato le novità e i punti di forza di uno dei principali festival italiani del mondo del cinema.

G001C004_120530_R2IZ.0859800Mancini ha iniziato subito dicendo che, nonostante la crisi e il periodo di difficoltà che il Paese sta vivendo, anche quest’anno si è riusciti a realizzare il Festival di Roma con la forma di una festa per tutta la città, per ribadire il concetto che “Roma crede nel cinema, come intrattenimento, cultura, emozione, industria, espressione nazionale e finestra aperta sul panorama internazionale e quindi ci investe per una crescita e lo sviluppo per il territorio”. Giunto all’ottava edizione, il festival si svolgerà dall’ 8 al 17 Novembre, coinvolgendo tutte le sale dell’Auditorium inclusa la Sala Santa Cecilia che lo scorso anno non era utilizzabile, poi il Maxxi e il cinema Barberini ospiteranno ulteriori proiezioni per un totale quindi di sette sale a disposizione della programmazione del festival. Proiezioni, eventi, mostre, convegni e dibattiti si susseguiranno nelle dieci giornate e non mancheranno ospiti interessanti e star internazionali sull’immancabile red carpet. ” Abbiamo sentito l’esigenza di ripartire con un festival/festa. Ci sarà molto cinema italiano, ma anche i mille volti del cinema mondiale. L’intento è rendere Roma la Toronto europea parlando a livello di festival” ha dichiarato Muller, illustrando le linee guida del programma e dell’offerta cinematografica selezionata. Il film di apertura sarà la commedia di Giovanni Veronesi L’Ultima ruota del Carro, mentre il film di chiusura sarà Sou Dak / Saodu di Benny Chan. Ci saranno due interessanti Masterclass con Jonathan Demme, regista, sceneggiatore e produttore americano, premio Oscar per Il Silenzio degli Innocenti e con Tsui Hark, che ha guidato la rivoluzione del cinema di Hong Kong fin dagli anni Settanta. Muller ha poi tenuto a sottolineare la natura estremamente contraddittoria del Festival di Roma, che vive di una schizofrenia addomesticata e quindi presenta tanti film e tanti prodotti che non seguono un’unica linea interpretativa o tematica, ma abbracciano molti spazi, molti periodi storici, molti generi, per un’offerta artistica completa e per tutti.

Molto interessante l’intervento dell’Assessore alla Cultura del Lazio Lidia Ravera che ha dichiarato: ” Ci sono ormai mille modi diversi di non andare al cinema. Ogni portale ti offre una visione e le sale chiudono o si trasformano in supermercati e il rischio di tutto questo è che ognuno di noi sia murato nella propria camera con la propria proiezione privata. Il festival è vita ed è una pratica insostituibile, che nasce popolare e così deve rimanere. Che sia una festa o un festival, che tratti il cinema d’autore o il cinema di intrattenimento, deve seguire un solo criterio: la qualità“. In attesa di sapere quali ospiti internazionali arriveranno nella Capitale e sfileranno sul tappeto rosso all’interno della Cavea dell’ Auditorium, vi proponiamo la lista dei film in concorso e fuori concorso in programma.

CONCORSO

Another Me di Isabel Coixet

Ben O Degilim / I am not him di Tayfun Pirselimoglu

I Corpi Estranei di Mirko Locatelli

Dallas Buyers Club di Jean-Marc Vallèe

Entre Nos di Paulo Morelli

Gass di Kiarash Asadizadeh

Her di Spike Jonze

Lanse Gutou di Jian Cui

Manto Acuifèro di Michael Rowe

Mogura No Uta di Takashi Miike

Out of the Furnace di Scott Cooper

Quod Erat Demonstrandum di Andrei Gruzsniczki

Sebunsu Kodo di Kiyoshi Kurosawa

Sorg Og Glaede di Nils Malmros

Take Five di Guido Lombardi

Tir di Alberto Fasulo

A Vida Invisivel di Vitor Goncalves

Volantin Cortao di Diego Ayala

 

FUORI CONCORSO

Au Bonheur Des Ogres di Nicolas Bary

Las Brujas De Zugarramurdi di Alex De la Iglesia

Gods Behaving Badly di Mark Turtletaub

The Green Inferno di Eli Roth

The Hunger Games: Catching Fire di Francis Lawrence

Je Fais Le Mort di Jean Paul Salomè

La Luna su Torino di Davide Ferrario

Romeo and Juliet di Carlo Carlei

Sou Duk di Benny Chan

Song’E’ Napule di Atonio Manetti e Marco Manetti

Snowpiercer di Joon-ho Bong

Stalingrad 3D di Fedor Bondarchuk

Tales From the Dark di Simon Yam

Trudno Byt’ Bogom di Aleksej Jurevic

L’Ultima Ruota del Carro di Giovanni Veronesi

Di Renje Zhi Shendu Longwang 3D di Tsui Hark

 

 

 

Il cinema e la scrittura sono le compagne di viaggio di cui non posso fare a meno. Quando sono in sala, si spengono le luci e il proiettore inizia a girare, sono nella mia dimensione :)! Discepola dell' indimenticabile Nora Ephron, tra i miei registi preferiti posso menzionare Steven Spielberg, Tim Burton, Ferzan Ozpetek, Quentin Tarantino, Hitchcock e Robert Zemeckis. Oltre il cinema, l'altra mia droga? Le serie tv, lo ammetto!

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Cartoons on the Bay | Bruno Bozzetto presenta il suo nuovo progetto di animazione Sapiens?

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Bruno Bozzetto a Cartoons on the Bay (fonte: NewsCinema.it)

Bruno Bozzetto a Cartoons on the Bay (fonte: NewsCinema.it)

La giornata conclusiva di Cartoons on the Bay ha visto la presenza di Bruno Bozzetto, genio dell’animazione e autore di alcuni dei film animati che maggiormente hanno influenzato l’immaginario moderno (televisivo e cinematografico). Bozzetto ha presentato in anteprima alcune immagini del nuovo progetto di animazione Sapiens?.

Bruno Bozzetto è attualmente al lavoro, con il sostegno della Rai, su tre diversi cortometraggi accomunati da un tema particolarmente caro al regista: quello della sostenibilità ambientale e dei diritti degli animali. L’evento dedicato al cinema d’animazione e ai nuovi linguaggi, giunto alla sua 27esima edizione, è servito come occasione per mostrare in anteprima alcune immagini del suo nuovo progetto Sapiens? (con un punto interrogativo che racchiude tutto il senso del lavoro), composto da corti diversi e caratterizzati ognuno da uno stile visivo peculiare (dal 3D all’animazione bidimensionale più minimale) e basati, come già accaduto in passato nella filmografia di Bozzetto in Allegro non troppo, su componimenti di musica classica: dall’ouverture Coriolano di Beethoven al Verdi di Un giorno di regno.

Bruno Bozzetto a Cartoons on the Bay (fonte: NewsCinema.it)

Bruno Bozzetto a Cartoons on the Bay (fonte: NewsCinema.it)

“Quando c’è la colonna sonora, metà del lavoro lo considero fatto”, ha spiegato Bozzetto, che ha voluto raccontare anche le ragioni personali che si celano dietro alla scelta della tematica ambientalista e animalista. “Mi è capitato ultimamente di crescere in casa una pecora, che la mamma aveva abbandonato. Insieme con mio figlio me ne sono preso cura per un mese nel salotto e ho subito notato un’intelligenza che non pensavo questo animale potesse avere. Siamo da sempre abituati ad immaginare le pecore come animali che seguono il gregge, privi di complessità. E invece questa pecora mi ha dimostrato che non è così. Adesso, essendo cresciuta in casa, probabilmente è convinta di essere un cane e non smette di inseguire il mio gatto. Ma questo vale anche per altri animali, come ad esempio le galline della mia vicina di casa, che riescono a distinguere colori e forme, o ancora il maiale di un altro mio conoscente, che vive in casa sua senza sporcare ed è in grado di dimostrare il proprio affetto in modi che mai avrei immaginato potessero appartenere ad un suino”.

“Noi uccidiamo queste creature così sensibili solo per provare un sapore piacevole nella bocca”, chiosa Bozzetto. “Dovremmo cominciare a porci delle domande. E sicuramente l’animazione può aiutare a raggiungere i giovanissimi, può contribuire a far nascere in loro una diversa sensibilità verso queste creature. Il segreto, penso, è quello di rendere evidente la loro intelligenza e le loro emozioni, rendendole quanto più possibile vicine a quelle dei personaggi umani. Anche in passato la schiavitù o l’oppressione delle donne erano considerate cose normali, cose che facevano parte della tradizione umana. Poi il mondo è cambiato. E non è detto che non possa cambiare anche in questo”. Non è quindi un caso che i protagonisti di due di questi tre nuovi cortometraggi siano proprio gli animali, da quelli più grandi e ampiamente rappresentati al cinema (balene, leoni ecc.), quelli la cui esistenza è minacciata dall’inquinamento antropico e dalle attività industriali umane, fino a quegli animali che siamo soliti considerare fastidiosi o, in alcuni casi, repellenti, come il ragno, soggetto principale dell’unico corto in 3D del progetto (un ragno che, nelle prime immagini mostrate, lo vediamo mentre tenta di risalire con difficoltà dal lavandino in cui è caduto). “Negli ultimi 40 anni l’attività umana ha causato la scomparsa del 60% dei mammiferi, rettili, pesci e uccelli presenti in natura. L’animazione può essere un modo per documentare questa scomparsa”.

Il terzo cortometraggio, quello con il tratto di disegno più elementare e classicamente “bozzettiano”, tratta invece il tema della guerra e delle armi attraverso una rocambolesca parata militare fatta di linee che si spezzano, si intersecano e si inseguono. “È un tema che mi ha sempre interessato e che ovviamente adesso ha assunto anche una connotazione tragica di attualità”, spiega Bozzetto. “Si tratta di lavori molto diversi da quelli che ho realizzato in passato, quando lavoravo con gruppi ristrettissimi di persone, con quattro o cinque collaboratori fidati. In questo caso, mi trovo a confrontarmi con giovani animatori usciti dalle migliori scuole di animazione, con nuovi talenti in questo ambito, e a rapportarmi con studi in cui lavorano centinaia di persone. È diverso, ma altrettanto bello. Da animatore sono diventato scrittore, perché mi trovo a dover descrivere minuziosamente come deve essere il risultato finale a chi lo deve animare”.

Le ispirazioni di Bruno Bozzetto

“Uno dei titoli che inizialmente avevo pensato per questo progetto, che probabilmente diventerà un mediometraggio composto dai tre diversi corti, era: Allegretto, non troppo. Un titolo che tiene conto dell’ispirazione musicale, richiamando il mio vecchio lavoro del 1976, ma anche dei temi trattati, tutt’altro che allegri”, scherza Bozzetto, che non si è sottratto anche ad alcune domande dal pubblico. “Io mi entusiasmo per tutto”, ha risposto a chi gli chiedeva quali fossero oggi le sue principali fonti di ispirazione. “Sono un grande appassionato di cinema, specialmente dei film di Woody Allen e dei fratelli Coen. Quando ero più giovane i miei miti cinematografici erano sostanzialmente tre: Federico Fellini per l’immaginazione smisurata, Jacques Tati per l’umorismo e Stanley Kubrick, che è riuscito a creare un capolavoro con ogni suo film pur cambiando sempre genere”.

Bruno Bozzetto e Roberto Genovesi a Cartoons on the Bay (fonte: NewsCinema.it)

Bruno Bozzetto e Roberto Genovesi a Cartoons on the Bay (fonte: NewsCinema.it)

“Quello che consiglio ai giovani è di leggere molto, di essere sempre curiosi e soprattutto attenti alla vita che ci circonda. Un grande scrittore può penetrarti nell’animo e cambiarti la vita, ma anche le cose apparentemente insignificanti possono essere lo spunto per un’idea. Dobbiamo essere sempre pronti a cogliere questi spunti per alimentare la nostra creatività. I giovani, all’inizio della loro carriera, devono poter essere liberi di sperimentare, di giocare con quello che vogliono”, continua Bozzetto.

“È stata proprio questa mia curiosità, la mia naturale predisposizione ad entusiasmarmi per qualsiasi cosa, a farmi lavorare, ad esempio, con una persona speciale come Piero Angela per la rubrica Quark. Lessi un suo libro e immediatamente mi immaginai un ipotetico film su quelle tematiche scientifiche che lui raccontava con quella prosa così chiara. Allora gli scrissi una lettera, sapendo che sarebbe stato difficile commercialmente giustificare un lungometraggio animato tratto da un saggio di Angela. Ma qualche tempo dopo si presentò l’occasione di lavorare insieme per il programma televisivo. È stata una collaborazione che è durata dieci anni e che ancora oggi rappresenta il lavoro più bello e piacevole della mia vita, trascorso senza mai un problema e grazie al quale ho imparato tantissime cose di cui sono grato”.

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Cartoons on the Bay: Peter Lord premio alla carriera | “La Aardman? Nata con 25 sterline”

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Peter Lord a Cartoons on the Bay (fonte: NewsCinema.it)

Peter Lord a Cartoons on the Bay (fonte: NewsCinema.it)

Peter Lord, geniale co-fondatore della Aardman Animations, ha ricevuto il premio alla carriera di Cartoons on the Bay 2023. In una masterclass con gli operatori del settore, ha rivelato le origini dello studio e svelato qualcosa sul prossimo film di Galline in Fuga.

“Per la sublime capacità di dare un’anima a pupazzi di plastilina da lui trasformati in grandi attori capaci di recitare con la duttilità espressiva e un’ironia degni dei più grandi interpreti del cinema mondiale”. Così recita la motivazione con cui è stato assegnato a Peter Lord, geniale co-fondatore della Aardman Animations, il premio alla carriera di Cartoons on the Bay 2023.D’altronde, già Martin Freeman, che per Lord aveva doppiato uno dei pirati del film Briganti da Strapazzo, aveva ammesso che senza la Aardman “il mondo sarebbe un mondo decisamente meno sciocco e decisamente meno divertente”.

Il pupazzo Moph nelle mani del suo creatore Peter Lord (fonte: NewsCinema.it)

Il pupazzo Moph nelle mani del suo creatore Peter Lord (fonte: NewsCinema.it)

E il marchio di fabbrica della Aardman lo si può riconoscere già dal primo, brevissimo, cortometraggio realizzato da Peter Lord e David Sproxton nel 1972, muniti di una bolex 16 mm e un’enorme passione per le “cose stupide”. Protagonista di quel corto embrionale, venduto per 25 sterline alla BBC per il programma Vision On, era un supereroe chiamato appunto Aardman. “Il nome derivava dalla fusione di due parole: Aardvark (oritteropo in italiano, ndr) e Superman. Non c’è una ragione specifica, semplicemente il termine aardvark ci faceva ridere e Aardman Animations divenne il nome della nostra azienda quando la BBC ci chiese a chi avrebbero dovuto intestare l’assegno”, spiega Lord. “Inoltre, è interessante notare come il nostro primo lavoro non sia stato realizzato con la plastilina, per cui poi siamo diventati famosi, ma in pellicola. Nonostante tutti ci associno alla stop-motion con la plastilina, non abbiamo alcuna pregiudiziale sulle tecniche d’animazione da utilizzare. Non è quello che, secondo noi, determina o meno la bontà di un film”.

Dopo quell’esordio nella BBC, alcuni spot televisivi e video musicali (ad esempio quello per il brano Sledgehammer di Peter Gabriel), la Aardman sfonda nel panorama internazionale del cinema d’animazione con successi come Galline in fuga, Wallace & Gromit (premio Oscar nel 2005), Giù per il tubo e la saga di Shaun, vita da pecora. Tutto, però, nasce da quel primo personaggio realizzato con la plastilina e utilizzato come mascotte del programma per bambini della Bbc, dedicato ad arte e lavoretti, dal titolo Take Hart, trasmesso fino al 1983, e condotto dall’artista Tony Hart. Peter Lord stringe tra le mani il suo Morph e spiega: “Sicuramente questo piccolo pupazzo di plastilina non è dettagliato come i modelli dei film in stop-motion più recenti, ma all’epoca era quello che serviva. Era elementare, ma divertente”.

“Ci sono cose che è difficilissimo spiegare perché funzionano. Semplicemente funzionano e basta. E questo è particolarmente vero per il cinema d’animazione”, prosegue Lord. “C’è ad esempio una serie di corti realizzati da Rich Webber dal titolo Purple and Brown (che sono poi i due protagonisti, ndr) che mi fa morire dal ridere, ma non riuscirei a descrivere a parole il perché. C’è gente come Rich che ha un innato senso per l’umorismo, per le cose che fanno ridere. È qualcosa che si ha dentro di sé, che non segue delle formule precise. E, ovviamente, quello stesso senso per la gag lo ha, in maniera ancora più accentuata e sofisticata, Nick Park, ideatore dei personaggi come Wallace e Gromit. Spesso nel mondo del cinema si usa il termine genio a sproposito, ma nel caso di Nick è proprio così. È un genio dell’umorismo, ancor prima che dell’animazione”.

Peter Lord e il futuro della Aardman

Ma cosa aspettarsi dal futuro della Aardman Animations? Per l’autunno 2023 arriverà il sequel d’animazione Galline in fuga 2, o meglio Chicken Run 2: Dawn of the Nugget, con il sottotitolo originale “L’alba della crocchetta” che ammicca evidentemente alle popolari pepite di pollo dei fast-food. “Con l’avvento di Netflix, il nostro lavoro è completamente cambiato. Prima i nostri unici interlocutori erano i broadcaster (la BBC, appunto) e per questo i progetti che facevamo dovevano avere tutti un taglio specifico che era quello televisivo. Adesso, con il proliferare delle piattaforme streaming, il numero degli interlocutori è aumentato e, per quello che ci riguarda, Netflix è stato un partner eccezionale per la realizzazione di Galline in Fuga 2”, ammette Lord.

Un endorsement, quello a Netflix, condiviso anche da Ian Mackinnon, co-fondatore della Mackinnon & Saunders, anche lui ospite di Cartoons on the Bay 2023 e protagonista sul palco subito prima della masterclass di Lord. Mackinnon, leader di fama mondiale nello sviluppo dei personaggi nel settore dell’animazione e produttori di stop motion e animazione digitale 2D di alta qualità, ha citato ad esempio il caso del Pinocchio di Guillermo Del Toro, per il quale il suo studio ha realizzato i modelli dei personaggi: “Eravamo in contatto con Del Toro dal 2008 per questo film, ma Guillermo non era disposto ad accettare compromessi sulla sceneggiatura e sul tono della storia. Era un progetto che gli stava a cuore e voleva realizzarlo esattamente come diceva lui. Abbiamo aspettato più di dieci anni, ma alla fine sono stati quelli di Netflix gli unici a garantire a Del Toro la libertà creativa necessaria, e ovviamente il budget giusto, per realizzare il suo sogno”.

Al di là però degli aspetti produttivi ed economici, la regola fondamentale rimane una e una soltanto: “Divertirsi”, afferma Lord. Quando giriamo un film della Aardman siamo noi i nostri primi spettatori e ridiamo a crepapelle delle nostre stesse idee e delle nostre stesse gag. Ci sostituiamo ai personaggi e proviamo noi le scene prima di riprodurle con le miniature. Se una cosa fa ridere noi, allora probabilmente farà ridere anche gli altri. Senza questo, non può esserci tutto il resto”.

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Cartoons on the Bay | tutti i premi della 27esima edizione

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Locandina Cartoons on the Bay realizzata da Monica Manganelli

Locandina Cartoons on the Bay realizzata da Monica Manganelli

Con la cerimonia di premiazione si chiude la 27 ª edizione di Cartoons on the Bay, il Festival dell’animazione televisiva, della transmedialità e della meta-arte, promosso da Rai e diretto da Roberto Genovesi per Rai Com, in collaborazione con la Regione Abruzzo e il Comune di Pescara.

Nei quattro giorni a Pescara, la manifestazione ha visto una grande affluenza di pubblico di tutte le età e di tanti professionisti del settore. Molto affollate anche le tante iniziative proposte da Rai Com in Piazza Salotto, per bambini e ragazzi.

Una scena di Where is Anne Frank, vincitore del premio come miglior film animato (fonte: IMDB)

Una scena di Where is Anne Frank, vincitore del premio come miglior film animato (fonte: IMDB)

Per la categoria Lungometraggi d’animazione, la Giuria composta da Flavio Natalia (Direttore, Ciak), Pedro Armocida (Saggista e Giornalista) e Max Giovagnoli (Transmedia Producer), ha assegnato i seguenti premi:

Best Animated Feature – Where Is Anne Frank di Ari Folman (Belgio) prodotto da Le Pacte

Per l’eleganza narrativa, tecnica e artistica con cui affronta la nostra Storia, per la leggerezza e la sobrietà dello sguardo con cui tutto nel racconto oscilla magicamente tra reale e immaginario, sfiorando personaggi e pubblico con leggerezza e profondità.

Il film vince anche il Pulcinella Ciak d’Oro, assegnato dal direttore di Ciak Flavio Natalia.

Un’opera che usa le diverse tecnologie d’animazione per raccontare una storia di enorme impatto civile in una chiave originale di grande efficacia nel dialogo con le nuove generazioni.

Best Director – Metamorphosis di Michele Fasano (Italia) prodotto da Sattva Films Production and School srl

Per la capacità di contaminare stili, materiali e linguaggi dell’animazione, del live action e del reportage mostrando di aver raccolto la lezione più matura del contemporaneo in modo intimo e originale.

Best Screenplay – Oops, I Murdered The Person The Person I Like Likes di Ross Ozarka (New Zeland) prodotto da Ross Ozarka Films

Per la grande capacità creativa nel passaggio dallo script al film, e per il lavoro sull’evocatività del testo e sul minimalismo della sua soluzione produttiva.

Best Animation – The Amazing Maurice di Toby Genkel (Germania) prodotto da Ulysses Filmproduktion GmbH, Cantilever Media Limited

Per aver saputo coniugare il ritmo del musical, i calembour della letteratura per ragazzi e la passione per le “animal star” e il character design dell’animazione 3D contemporanea in modo divertente e tecnicamente efficace

Best Soundtrack – Saleem di Cynthia Madanat Sharaiha (Giordania) prodotta da Digi Tales

Per la capacità di raccontare il Medio Oriente con profondità e lontano dagli stereotipi, rendendo la musica e il lavoro sul suono parte fondamentale del racconto, del vissuto e della capacità empatica dei personaggi.

Di seguito i riconoscimenti assegnati dalla Giuria composta da Alain Bidard (Regista), Alessia Di Giacomo (Platforms and channels Director, RTVE Corporación), Marco Lanzarone (Direttore della Direzione Radio Digitali Specializzate e Podcast), Arne Lohmann (Vice President Junior, ZDF Studios) e Ian Mackinnon (Creative Director, Executive Producer & Founder, Mackinnon & Saunders Ltd), con le seguenti motivazioni:

Best Preschool TV Show – Leo’s World di Dario Piana (Italia) prodotto da Rai Kids e Brand-Cross srl

Per la sensibilità con cui un tema tanto delicato è stato trattato, in modo che anche i bambini affetti da autismo possano sentirsi capiti. Per la profondità con cui sono stati concepiti i personaggi.

Best Upper Preschool TV Show – Team Nuggets di Michael Hegner & Tor Fruergaard (Danimarca) prodotto da Godo Films

Per la profondità realizzativa, la capacità di coinvolgere il pubblico a cui è dedicato e per il modo in cui vengono raccontate le storie. Per come riesce ad affrontare le emozioni e per l’abilità con cui crea una connessione profonda con il pubblico.

Best Kids TV Show –Mystery Lane di Cédric Lachenaud (Francia) prodotto da Hari Studios

Per la storia coinvolgente e sofisticata. Per l’elevata qualità dell’animazione egregiamente elaborata e dinamica, così come la regia, che ha saputo trattare in maniera espressiva l’argomento.

Best Youth Tv Show – Clay Economy di Bibiana Petrera e Monica Fibbi (Italia) prodotto da Uffa srl

Per l’originalità con cui l’economia è stata presentata ai bambini. Un’idea senza precedenti, la cui esecuzione è stata ben realizzata. Per la comicità con cui è stato affrontato l’argomento, un nuovo format che tratta una tematica complessa in modo molto originale.

Best Interactive Animation – Hogwarts Legacy (USA) prodotto da Avalanche Software

Per l’elevata interattività. Lo spazio in cui è ambientata la storia è lontano dalla realtà, sorprendente e inaspettato, capace di coinvolgere il pubblico e rendere la trama avvincente.

Best Live Action Or Hybrid Tv Show – Mimi’s World di Aidan Largey (United Kindom) prodotto da Adastra Development

Per l’elevato grado di coinvolgimento presente in tutta l’opera, per l’eccezionale design e per l’interazione con i bambini, coinvolti grazie alla vivacità e ai tanti colori. Per il lavoro qualitativamente elevato, avvincente e adatto al target che facilita l’accesso dei bambini al mondo immaginario della serie.

Best TV Pilot – Freaked Out Train Brain di Théo Grosjean, Timothy Richard (Francia) prodotto da Autour de Minuit

Per la sua originalità, e capacità di coinvolgere il pubblico. L’animazione concitata, la suspence e il design hanno contribuito ad appassionare il pubblico.

Best Short Film – Caramelle di Matteo Panebarco (Italia) prodotto da Panebarco srl e Mediterraneo Cinematografica

Per la storia toccante che insieme allo stile e all’ambientazione hanno consentito di creare un lavoro unico nel suo genere. Per la singolarità e il modo di raccontare una storia avvincente. Per la grande capacità di rappresentare la categoria in cui è inserito, grazie a un’animazione e un character design di alta qualità.

Vincitore Targa UNICEF “Premio Speciale al Miglior Prodotto a Carattere Sociale” scelto tra tutti i titoli selezionati al Festival: Nel mare ci sono i coccodrilli di Rosalba Vitellaro (Italia) prodotto da Rai Kids e Larcadarte

Racconta in modo emozionante la storia di Enaiatollah Akbari, un bambino afgano costretto a lasciare il suo paese da solo per salvarsi dalla guerra, dalla violenza, dalla povertà. Enajatollah è il simbolo di tutti i bambini che oggi sono in fuga dalle loro vite alla ricerca di un luogo sicuro che li accolga. In ogni paese incontra creature strane e incomprensibili: sono uomini che ridiventano umani solo dopo un atto di compassione e gentilezza. Ogni bambino è prima di tutto un bambino, non fa differenza da dove provenga, ha i propri diritti e merita una giusta possibilità. Le leggi internazionali devono regolamentare e garantire che questo avvenga, ma i gesti che ognuno può fare cambiano concretamente la vita delle persone.

Meta Award a Hello Kitty

A Sanrio co Ltd, per aver dimostrato di saper raggiungere target differenti, dal bambino all’adulto, attraverso le operazioni legate al brand Hello Kitty all’interno del metaverso.

Gender Award a Monica Manganelli

Per aver saputo delineare con vigore e originale estro artistico la battaglia per i diritti delle donne e della condizione femminile attraverso la rappresentazione di eroine fuori dal tempo.

I premi alla carriera di Cartoons on the Bay 2023

Ian Mackinnon a Cartoons of the Bay (fonte: NewsCinema.it)

Ian Mackinnon a Cartoons of the Bay (fonte: NewsCinema.it)

Nel corso della cerimonia di premiazione sono stati anche consegnati i premi già annunciati nelle giornate del Festival:

Career Award a Ari Folman

Per la capacità di usare il medium dell’animazione come prezioso mezzo di divulgazione storica.

Career Award a Peter Lord

Per la sublime capacità di dare un’anima a pupazzi di plastilina da lui trasformati in grandi attori capaci di recitare con la duttilità espressiva e un’ironia degni dei più grandi interpreti del cinema mondiale.

Studio of the Year Award a Mackinnon & Saunders

Per aver cambiato le sorti dell’animazione stop motion in tutto il mondo nei suoi trent’anni di attività, ispirando due generazioni di bambini e continuando a sperimentare tutte le tecniche possibili.

Transmedia Award a Cuphead

Con un’opera interattiva che già omaggiava un amore senza confini per l’animazione classica, arrivando al successo della serie animata, StudioMDHR si è reso artefice di una nuova esperienza transmediale senza precedenti.

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