Mud Lounges di Fabio Cento, 15 minuti di guerra e poesia

Mud Lounges – Salotti di Fango è un cortometraggio di quindici minuti, ideato da Fabio Cento e Roberta Mangiapane e la sceneggiatura è stata curata dallo stesso Cento con l’aiuto dell’artista Manuel Riccardi. Interamente autoprodotto, questo progetto è stato girato tra il novembre 2011 e il gennaio 2012 in territorio valdostano, e in questi giorni è stato notato dagli addetti al settore, come Coming Soon Television che lo ha selezionato per mandarlo in onda il 17 Aprile all’interno della trasmissione Short Stories. Il protagonista, Pasquale, durante un momento di tregua in trincea, si trova a riflettere su quanto sta vivendo: la sua vita è appesa a un filo. E se questo filo dovesse spezzarsi, che cosa ne sarebbe di tutti i sogni e delle speranze che egli ha riposto nell’avvenire? Proprio qui, egli incontra un compagno, Salvatore, un uomo sicuro e fiducioso, i cui valori di libertà e famiglia lo aiutano a fronteggiare le avversità. Questi ricorda con nostalgia la figlia Sofia, che spera presto riabbracciare. L’unico espediente per vincere la guerra è combattere, con il corpo e con lo spirito, forgiando il proprio carattere e sfruttando le proprie paure per rafforzarsi. Confrontando le proprie aspettative, i due soldati riescono a slegarsi dalla guerra che li circonda e vivono piccoli istanti di serenità, catapultandosi in una sorta di “salotto di fango”, grottesca situazione, che ricorda il confrontarsi di artisti e letterati, nei veri salotti del ‘900. Proprio qui il giovane soldato, parlando con il compagno, dopo tutta la sofferenza vissuta, ha un’illuminazione: vuole realizzare un’opera rappresentante delle ali, ali a cui non saprebbe attribuire un colore…

Mud Lounges vuole dare una nuova visione della guerra, o meglio dell’esperienza di guerra che ogni soldato vive in prima persona, dal momento dell’arruolamento all’ azione e alla paura sul campo di battaglia. Fabio Cento si è concentrato sull’interiorità della guerra, sui mille pensieri che affollano la mente di un soldato in bilico costante tra la vita e la morte, tralasciando l’azione o le scene di puro combattimento. Il gruppo di soldati protagonisti sono come in un limbo, ad aspettare la prossima mossa del nemico e, inevitabilmente, a fantasticare sul loro futuro e i loro sogni di fare qualcosa o diventare qualcuno, una volta che quell’orrenda parentesi della loro vita sarà chiusa. Sugli altri spiccano i due protagonisti principali, Pierre Lucat nei panni di Salvatore, padre di famiglia e Anthony Circiello che interpreta Pasquale, un giovane artista che sogna di dipingere. Entrambi molto convincenti e naturali, adatti ai rispettivi ruoli, ma anche capaci di creare una giusta alchimia tra di loro ed emozionare gli spettatori con le loro fantasie e la loro fiducia nel domani. Il ritmo del cortometraggio non cala mai, ma è sempre costante, con inquadrature ricche e vive, anche grazie alla tecnica digitale utilizzata per le riprese. La fotografia è all’avanguardia e professionale, così come il trucco estremamente curato in ogni minimo dettaglio e i costumi molto realistici. Si avverte che il regista si sia attorniato di veri e propri professionisti del settore, anche se lui per primo dimostra di conoscere il suo mestiere, soprattutto per l’idea commovente e intensa dell’inquadratura di mani insanguinate nel fango con cui decide di aprire e chiudere il ricordo dei due soldati. Dopo rimane solo il ricordo di un Pasquale ormai anziano che riguardando le fotografie, ripercorre quelle poche ore che gli hanno permesso di stare vicino a Salvatore per capire la giusta strada da percorrere una volta tornato alla sua vita quotidiana.

Mud Lounges ci fa odorare la crudeltà e la violenza della guerra che come il fango, può macchiare l’anima di uomo e renderlo qualcosa di diverso, ma un incontro o un particolare avvenimento sul cammino, possono salvarlo e illuminare la via da percorrere e trovare una sorta di ali per scappare da tutto quello ed essere felice. Un cortometraggio che in pochi minuti trasmette una genuina poeticità e un’ intensa emozione. “Una storia ricca di creatività, dove il segreto risiede nel forgiare ali interiori, ali che nessuno potrà mai sradicare”.

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(Foto di Lucifero De Pasquale e Massimo Monticone)