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Bob Fosse (l’attore Premio Oscar Sam Rockwell), coreografo e regista di musical di successo come Cabaret e All That Jazz, e Gwen Verdon (interpretata da Michelle Williams) considerata forse la più grande ballerina di Broadway, s’incontrano nella New York vibrante e creativa degli anni ’50 per dare vita a quello che sarà poi uno dei più grandi sodalizi artistici della storia del musical e non solo. Il loro primo incontro, avvenuto nel 1955 durante la realizzazione del musical Damn Yankees, getterà infatti le basi per una travolgente quanto travagliata storia di amore e lavoro dalla quale, nell’arco di oltre un decennio, nasceranno una figlia (Nicole), e numerosi spettacoli di successo.

fosse/verdon michelle williams

Michelle Williams in Fosse/Verdon

Ma qual era la vera natura del rapporto tra Bob Fosse e Gwen Verdon, e quali sono state le luci e le ombre di un rapporto controverso eppure così prolifico ed eccezionale? Basata sul libro Fosse di Sam Wasson, la miniserie televisiva in otto puntate e in onda su FoxLife (canale 114 di Sky) a partire da giovedì 18 aprile ore 21.00, indaga proprio il dietro le quinte della Broadway tra anni ’60 e ’80 attraverso la relazione sentimentale e professionale tra due grandi artisti. In un tripudio di paillettes, luci di proscenio, colori e coreografie, Fosse/Verdon racconta infatti la coppia prima del mito, indagando nei meandri delle personalità eccentriche e geniali di Bob e Gwen. Lui, uomo romantico e passionale da un lato ma profondamente pieno di ombre e insicurezze, egoriferito e fedifrago dall’altro, e lei, generosa e sempre molto capace di intercettare le sfumature della scena, di operare sia sul palco sia dietro come una vera e propria mente artistica, sono due facce della stessa medaglia, due entità che insieme trovano la loro unione perfetta ma che vivono di contro – e come tutti – anche delle profonde crisi esistenziali.

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fosse/verdon recensione

Una scena di Fosse/Verdon

All’interno di una relazione passionale ma ricca di momenti difficili, tradimenti, delusioni professionali ed emotive, Fosse/Verdon recupera l’emozionalità del dietro le quinte, cercando e trovando nell’ottimo binomio attoriale Rockwell/Williams un valido punto d’appoggio per operare lo scavo umano e psicologico negli alti e bassi della vita, dell’arte e dei sentimenti. I turbamenti interiori si alternano così all’altalena di successi e insuccessi che tanto sul palco quanto nella vita reale segnano il tragitto di questo duetto umano e connubio artistico. I punti nevralgici di una coppia che ha in qualche modo incarnato le dinamiche controverse dello showbiz, e che diventa (suo malgrado) essa stessa spettacolo, e cabaret. E se nel primo episodio della serie i due protagonisti vengono presentati già nell’affresco di alcuni momenti chiave che hanno condizionato e caratterizzato la loro storia insieme, nel secondo episodio già si vive il primo momento di profonda crisi del rapporto ancora solo in germe. Luci e ombre di una vita che spesso ammalia e spesso illude proprio come un cabaret.

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In me la passione per il cinema non è stata fulminea, ma è cresciuta nel tempo, diventando però da un certo punto in poi una compagna di viaggio a dir poco irrinunciabile. Harry ti presento Sally e Quattro matrimoni e un funerale sono da sempre i miei due capisaldi in fatto di cinema (lato commedia), anche se poi – crescendo e “maturando” – mi sono avvicinata sempre di più e con più convinzione al cinema d’autore cosiddetto di “nicchia”, tanto che oggi scalpito letteralmente nell’attesa di vedere ai Festival (toglietemi tutto ma non il mio Cannes) un nuovo film francese, russo, rumeno, iraniano, turco… Lo so, non sono proprio gusti adatti ad ogni palato, ma con il tempo (diciamo pure vecchiaia) si impara anche ad amare il fatto di poter essere una voce fuori dal coro...

Serie tv

The Walking Dead: cosa sappiamo dei tre nuovi attesi spin-off

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the walking dead spin-ogg

Lauren Cohan e Jeffrey Dean Morgan nei panni di Maggie e Negan

Dopo la tanto attesa conclusione, di cui i fan ancora continuano a parlare, The Walking Dead si accinge a continuare il suo viaggio grazie a tre nuovi spin-off. Protagonisti saranno la coppia Rick-Michonne, Maggie&Negan, e, infine, Daryl Dixon. Ma andiamo a scoprire qualche dettaglio in più.

Basato sull’omonima serie a fumetti, a cura di Robert Kirkman, Tony Moore e Charlie AdlardThe Walking Dead è andato in onda per ben 11 stagioni – per un totale di 177 episodi – e ha presentato al pubblico del piccolo schermo alcuni dei personaggi più belli di sempre.

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Una scena di The Walking Dead

Frank Darabont è la mente dietro al progetto televisivo, reso memorabile dai volti di Andrew Lincoln, Norman Reedus, Melissa McBride, Jeffrey Dean Morgan Lauren Cohan (tanto per citarne qualcuno).

Il successo della serie ha fatto sì che venissero realizzati ben tre spin-off, prima della conclusione di tutti gli episodi: Fear The Walking Dead (che si concluderà con l’ottava stagione), The Walking Dead: World BeyondTales of the Walking Dead.

A ciò si aggiungeranno i prossimi titoli – l’unico ad averne già uno è quello dedicato a Maggie e Negan, che si chiamerà The Walking Dead: Dead City – che andranno a comporre un puzzle sempre più ricco e avvincente.

The Walking Dead | Lo spin-off dedicato a Rick e Michonne

Tornati sul set nel mese di febbraio 2023, Andrew LincolnDanai Gurira (rispettivamente interpreti di Rick e Michonne) saranno i protagonisti di 6 episodi. Il titolo provvisorio della miniserie, attesa per il 2024, è The Walking Dead: Summit, lo showrunner Scott M. Gimple, mentre le riprese si svolgono tra il New Jersey e Atlanta.

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Danai Gurira e Andrew Lincoln nei panni di Michonne e Rick

L’ultima volta che i due personaggi hanno diviso la scena eravamo nel 2018, per cui le aspettative restano altissime e la reunion urge. Nonostante il timore di una dipartita di Rick Grimes (durante la nona stagione), i fan dello show hanno avuto la sorpresa e il piacere di rivederlo sui titoli di coda dell’ultima puntata di The Walking Dead.

A quanto pare, l’uomo avrebbe trascorso circa sei anni da prigioniero della Civic Republic, e sarà appunto questa la cornice in cui ritroverà l’adorata e coraggiosa Michonne. Già si preannuncia un’avventura epica, all’insegna del grande amore.

Oltre ai due nomi già noti, il cast si è di recente arricchito di una new entryLesley Ann-Brandt, nei panni di Pearl Thorne.

Le nuove avventure di Daryl Dixon

Uno dei personaggi principali più amati di sempre è, senza dubbio, Daryl Dixon, a cui presta il volto Norman Reedus. A fine undicesima stagione, lo abbiamo visto prendere congedo, rigorosamente a bordo della sua Harley, dalla sua famiglia e dall’amica di lunga data Carol (McBride), alla volta di nuove memorabili imprese.

L’uomo arriverà niente meno che in Francia, trovando un paese devastato ma ancora capace di resistere. Qui incontrerà la bella Isabelle (Clémence Poésy), con la quale condividerà una missione legata al passato. Il progetto dovrebbe anche ricollegarsi alla scena finale di The Walking Dead: World Beyond.

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Norman Reedus interpreta Daryl Dixon in The Walking Dead

Adam Nagaitis, Anne CharrierEriq EbanoueyLaika Blanc FrancardRomain LeviLouis Puech Scigliuzzi completano il cast della serie ambientata in Francia e creata dal produttore esecutivo Scott M. Gimple.

La prima stagione, composta da 6 episodi, dovrebbe approdare su AMC e AMC+ nell’autunno 2023, e presenterà persino una nuova variante di zombie.

The Walking Dead: Dead City | Teaser trailer e news sullo spin-off dedicato a Maggie e Negan

Stando a quanto riportato, la trama di The Walking Dead: Dead City sarà incentrata sulle vicende di Maggie (Cohan) e Negan (Morgan), in una Manhattan post-apocalittica, alle prese con morti viventi e vivi senza limiti e scrupoli.

Oltre alla coppia di protagonisti, troviamo nel cast Gaius Charles, Karina Ortiz, Mahina Napoleon, Jonathan Higginbotham, Michael Anthony, Trey Santiago-Hudson, Charlie Solis Zeljko Ivanek.

6 episodi compongono la prima stagione, il cui debutto è previsto per giugno 2023. Eli Jorne è lo showrunner.

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Serie tv

The Last of Us: recensione no spoiler della prima stagione | Tiriamo le somme

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La recensione di The Last of Us – Newscinema.it

La prima stagione di The Last of Us è giunta al termine con il nono episodio in onda su NowTv e Sky. Dopo averla vista tutta, settimana dopo settimana, vi diciamo cosa ne pensiamo in una video recensione.

Si è conclusa da poco la prima stagione di The Last Of Us, la serie targata HBO ispirata all’omonimo videogioco che ha riscosso un enorme successo in tutto il mondo. Suddivisa in nove episodi di durata variabile e ambientata in un mondo post-apocalittico, The Last of Us continuerà con la seconda stagione già confermata.

Noi l’abbiamo vista tutta e nella video recensione qui sotto potete scoprire cosa ne pensiamo. Analizziamo pro e contro, condividiamo il nostro punto di vista su vari dettagli della serie e vi mostriamo anche un curioso video in cui è montato il videogioco con la serie in modo alternato per sottolineare la fedeltà di questa con il materiale originale.

La video recensione della prima stagione di The Last Of Us

The Last of Us: di cosa parla la serie

La serie HBO si svolge 20 anni dopo la distruzione della civiltà moderna. Joel, uno scaltro sopravvissuto, viene incaricato di far uscire di nascosto Ellie, una ragazzina di 14 anni, da una zona di quarantena sotto stretta sorveglianza. Un compito all’apparenza facile che si trasforma presto in un viaggio brutale e straziante attraverso gli Stati Uniti nel quale i due dovranno dipendere l’uno dall’altra per sopravvivere.

Tra le star della prima stagione troviamo Pedro Pascal e Bella Ramseynei panni dei due protagonisti principali insieme a  Gabriel Luna, nel ruolo di Tommy, Anna Torv che interpreta Tess, Nico Parker è Sarah, Murray Bartlett è Frank, Nick Offerman è Bill, Melanie Lynskey è Kathleen, Storm Reid è Riley, Merle Dandridge è Marlene, Jeffrey Pierce interpreta Perry, Lamar Johnson è Henry, Keivonn Woodard è Sam, Graham Greene è Marlon ed Elaine Miles riveste i panni di Florence. Fanno parte del cast anche Ashley Johnson e Troy Baker (qui trovate la guida ai personaggi della serie).

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YOU 4: un professore che vive a South Kensington? | Gli errori dell’ambientazione inglese

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La locandina di You – Newscinema.it

La seconda parte della quarta stagione di You comincerà il 10 Marzo su Netflix. In attesa dei nuovi episodi andiamo ad analizzare alcuni errori della sua ambientazione londinese. 

La quarta stagione di You è iniziata circa un mese fa e il 9 marzo riprenderà anche la seconda parte. Dopo aver lasciato gli Stati Uniti e la sua vecchia vita, Joe Goldberg (Pen Badgley) si è trasferito a Londra, dove ha rubato l’identità di un professore universitario. Tutta la nuova stagione si svolge, quindi, nella capitale inglese, ma i fan hanno notato diversi errori sull’ambientazione europea che non si vedevano dai tempi di Emily in Paris.

Joe “ama” camminare

Nella serie, Joe dichiara che non gli dispiace camminare un po’ per recarsi al lavoro. Tuttavia, la distanza tra l’università nell’East London e il suo appartamento nel South Kensington è semplicemente ridicola. Per arrivare da un punto all’altro camminando, infatti, occorrono due ore: quattro, se si considera andata e ritorno. Una persona che percorre quattro ore a piedi tutti i giorni per andare a lavorare non è molto realistico.

Un professore che vive nel South Kensington

Dopo essersi trasferito, Joe smette di essere un bibliotecario e si trasforma in un docente universitario molto stimato. Per quanto un professore universitario possa essere una professione redditizia, è altamente improbabile che uno stipendio del genere basti per permettersi un appartamento come quello di Joe.

Il South Kensington è uno dei quartieri più costosi di Londra, dove un trilocale costa in media tra i due e i tre milioni di sterline. In un’intervista a Wired, l’attore ha spiegato che Joe può pagare la casa grazie all’eredità di Love, ma appare comunque una cifra improbabile.

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L’appartamento di Joe – Newscinema.it

Un camino in ogni angolo

Si può notare che praticamente ovunque vada, Joe si ritrovi in un luogo dove c’è un camino, quasi a volere restituire un’ambientazione londinese vittoriana. Tuttavia, oggi a Londra i camini nelle case non sono così tanti, quasi il contrario. A partire dal 1956, infatti, il governo ha iniziato una campagna per eliminarli, in modo da diminuire il tasso di inquinamento e fumo nelle zone pubbliche.

L’esagerazione dello slang

Senza dubbio, lo slang inglese è molto popolare ed esistono tantissimi meme e parodie sulle differenze tra l’inglese e l’americano. Tuttavia, gli scherzi e le incomprensioni nella serie su questo fatto sono semplicemente esagerate. Basti pensare alla scena in cui Joe si trova in aula e non capisce che cosa si intenda con la parola “pants“. Un’intuizione non così difficile da comprendere, considerato il contesto.

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