Hollywood è sempre stata molto interessata all’informatica: fin dagli anni ’80, infatti, gli hacker e gli attacchi informatici sono stati al centro di molti film e molte serie televisive. Ma quanto è realistica la rappresentazione degli hacker sul grande e sul piccolo schermo? In linea di massima ben poco, anche se ci sono alcune notevoli eccezioni. Ma vediamo più nel dettaglio quali sono le differenze principali tra realtà e finzione.
1. Hackerare non è un’attività frenetica
In molti film, le scene in cui un hacker si introduce in un sistema superandone le barriere di sicurezza sono frenetiche, come se si trattasse di una corsa contro il tempo. In realtà, hackerare un sistema è un’attività che richiede soprattutto una grande preparazione. È necessario individuare con precisione la vittima, spesso fare in modo che installi un apposito malware, e infine aspettare il momento giusto per lanciare l’attacco, che è solitamente automatico e non richiede l’input diretto dell’hacker.
2. Gli hacker non scrivono codice nel momento dell’attacco
Spesso le scene che rappresentano un attacco informatico in corso prevedono un hacker seduto davanti a un computer mentre digita del codice, come se stesse attivamente creando un programma in grado di eseguire l’attacco. In realtà, il programma che esegue l’attacco deve essere già stato creato in precedenza e soprattutto deve essere stato eseguito dalla vittima. Nessun inserimento di codice in tempo reale, in sostanza.
3. Non è facile ottenere le informazioni desiderate
Nei film gli hacker sono sempre in grado di inserirsi in un sistema e individuare immediatamente i dati di cui vogliono impossessarsi. Questo è praticamente impossibile: non esistono strumenti che permettano una selezione così accurata dei dati da rubare. Quello che avviene normalmente è che gli hacker si impossessino di tutti i dati contenuti nel sistema violato, selezionando quelli a cui sono interessati soltanto in un secondo momento.
4. Gli hacker non sono dei maghi
In molti film gli hacker sono in grado di fare cose straordinarie: attivare contemporaneamente tutti gli allarmi satellitari delle auto, far impazzire gli elettrodomestici, far esplodere laboratori, ecc. Anche se tutte queste operazioni sono tecnicamente possibili, purché i dispositivi interessati siano collegati a una rete, si tratta quasi di fantascienza. È praticamente impossibile eseguire operazioni di controllo su così larga scala se non ci si appoggia a strumentazioni e infrastrutture altrettanto grandi e complesse. Un semplice hacker non è in grado di lanciare dei missili senza che l’esercito se ne accorga.
5. Gli hacker hanno bisogno di programmi e dispositivi specifici
Spesso gli hacker dei film sono in grado di usare un qualsiasi computer o smartphone per introdursi in un sistema informatico, semplicemente scrivendo qualche linea di codice. In realtà, come già accennato, per eseguire un attacco è necessario utilizzare dei programmi specifici precedentemente sviluppati e installati all’interno del sistema da violare. Oppure è necessario utilizzare dei dispositivi spia, anch’essi precedentemente preparati, che vanno poi fisicamente collegati al sistema in cui ci si vuole introdurre.
Altri film, invece, commettono l’errore opposto: mostrano hacker in possesso di tecnologie estremamente all’avanguardia e futuristiche. Non è però necessario molto più di un semplice computer per hackerare un sistema.
6. Per essere un hacker non è necessario essere un genio
In passato, per hackerare un sistema era necessario avere delle conoscenze avanzate. Tuttavia, oggi chiunque può essere un hacker. Ci sono programmi già pronti e reperibili su Internet che permettono di introdursi in sistemi altrui, senza che ci sia bisogno di avere particolari competenze. Per cimentarsi con questo tipo di attività senza commettere crimini, ad esempio, si può cercare “mio IP” su Google per individuare il proprio indirizzo IP, e poi utilizzare uno di questi malware già pronti per provare ad hackerare la propria rete.