“Non siamo più nel Kansas, Dorothy” recita il Sergente Howell, interpretato da Vince Vaughn, mentre gli americani combattono contro gli giapponesi in un conflitto sanguinoso e brutale. Dopo La Passione di Cristo e Apocalypto Mel Gibson torna dietro la macchina da presa per Hacksaw Ridge, un film bellico che racconta la vera storia di Desmond Doss, il primo obiettore di coscienza che ha prestato servizio militare durante la Seconda Guerra Mondiale, rifiutandosi di utilizzare ogni tipo di armi. Guidato da una fede profonda e solida, egli ha lavorato come soccorritore medico sotto il fuoco nemico nella battaglia di Okinawa, salvando circa 75 soldati senza impugnare il fucile.
Un eroe innamorato e determinato
La prima inquadratura composta da masse disordinate di corpi mutilati e giovani cadaveri ricorda subito la regia di Gibson che, anche nei suoi lavori precedenti, ha lasciato molto spazio ad un’estetica violenta e disturbante che non risparmia sangue e primi piani raccapriccianti. Il tema della guerra gli offre ovviamente un valido strumento per calcare la mano su questo aspetto della narrazione, anche se la sua scelta vincente è quella di non soffermarsi troppo sui momenti legati al campo di battaglia, ma dividere il film in due parti. All’inizio viviamo la tenera storia d’amore tra il giovane Desmond e l’infermiera interpretata da Teresa Palmer con un delicato corteggiamento e la costruzione di un rapporto sincero, mentre si delineano le dinamiche familiari che hanno formato l’identità e le idee del protagonista. I cuori dei due giovani innamorati vengono lacerati dagli sguardi terrorizzati e le speranze infrante di numerosi ragazzi che si arruolano per sentirsi utili al loro Paese, e finiscono per esaurirsi in un istante.
Una guerra di immagini brutali ed emozioni forti
Con un montaggio serrato e uno stile di ripresa dinamico e coinvolgente, Gibson racconta la crociata personale del “collaboratore di coscienza” Desmond Doss contro la natura stessa della guerra, accusato in un primo momento di minare la solidità e la serietà di un sistema antico e collaudato come l’esercito americano per poi essere considerato un eroe. Hacksaw Ridge è un film di guerra con una forte componente spirituale ed emotiva. L’attenzione del regista resta sui personaggi, anche quando il suono assordante delle esplosioni, degli spari e delle urla delle vittime impotenti di una tragedia impietosa prende il sopravvento. Il pubblico riesce ad empatizzare non solo con Andrew Garfield, intenso e dirompente nel suo ruolo di un eroe umile e determinato, ma anche con il resto del cast che comprende Sam Worthington, Hugo Weaving e Luke Bracey. La forza di un film bellico riuscito è la capacità di organizzare non solo scene action e conflitti a fuoco, ma alimentare la componente drammatica e la lotta personale dei personaggi coinvolti. Nel caos generale dello scontro tra le varie fazioni la telecamera si interessa delle relazioni e sensazioni dei vari individui coinvolti, riuscendo a coinvolgere lo spettatore in prima persona.
Un film che funziona, emoziona e mantiene un ritmo incalzante per un’avventura epica e umana scritta bene, arricchita da una messa in scena che strizza l’occhio al blockbuster e lo rende un prodotto facilmente apprezzabile da un pubblico generalista.