Il pescatore di Basquiat all’asta per una stima record di 20 milioni di dollari

“Le grandi opere di Basquiat sono diventate quasi impossibili da trovare negli ultimi anni. Il mercato ha atteso a lungo per un lavoro di questo calibro e freschezza. Basquiat viene sempre più riconosciuto come un grande maestro del dopoguerra insieme a de Kooning, Warhol e Pollock” ha affermato Loic Gouzer, esperto internazionale d’arte contemporanea. Basquiat come sinonimo di grande arte: questo è un fatto noto. Meno noto, sicuramente, era l’effetto che avrebbe potuto fare il nome del graffitaro e pittore newyorkese nel mondo delle aste. Jean-Michel Basquiat, uno dei massimi esponenti del graffitismo americano insieme a Keith Haring, riuscì nella grande impresa: portare i graffiti dalle metropolitane alla grandi gallerie d’arte. A 24 anni di distanza dalla sua morte, era il 12 agosto del 1988 quando, all’età di 27 anni, morì per un overdose di eroina, una nuova grande impresa lo riporta sulle prime pagine dei giornali. Un suo quadro raffigurante Il pescatore, uno dei suoi primi lavori datati 1981, verrà battuto all’asta il prossimo 14 novembre da Christie’s ad una cifra record che potrebbe aggirarsi intorno ai 20 milioni di dollari a cui si aggiunge la commissione per la casa. Nel frattempo un alone di mistero si aggira intorno al venditore del quadro, che è tuttora ignoto alla casa d’aste, sebbene il catalogo delle mostre recenti su Basquiat parlino del fotografo francese Patrick Demarchelier.

Il James Dean dell’arte moderna, come lo definirono i suoi contemporanei per la rapidità con cui aveva scalato le vette e con cui aveva raggiunto i vertici dell’arte e nel medesimo modo era riuscito a bruciare la sua vita a causa della tossicodipendenza, è senza dubbio un’icona di quella New York cosmopolita che sentiva ancora il peso dell’influenza di Andy Warhol. Genio e follia all’asta.