Le rivoluzionarie scoperte di Jane Goodall sul comportamento degli scimpanzé hanno ridefinito il confine tra uomo e animale, cambiando per sempre la scienza, l’etologia e il nostro rapporto con la natura.
Quando si parla di scimmie, natura e conservazione, un nome spicca tra tutti: Jane Goodall. Etologa, antropologa e ambientalista britannica, la sua carriera è un esempio straordinario di dedizione, curiosità scientifica e amore per la natura.
Ma cosa ha scoperto Jane Goodall esattamente nel corso della sua vita? Perché il suo lavoro ha rivoluzionato il modo in cui l’uomo guarda agli animali — e forse anche a se stesso?
In questo articolo esploriamo le scoperte più importanti di Jane Goodall, le implicazioni delle sue ricerche e il suo impatto duraturo sulla scienza e sulla conservazione.
Le prime osservazioni a Gombe: quando tutto cambiò
Nel 1960, a soli 26 anni, Jane Goodall arrivò nella foresta di Gombe, in Tanzania, per studiare il comportamento degli scimpanzé. Non era una scienziata “classica” con lauree e titoli accademici prestigiosi: era una giovane donna appassionata, inviata sul campo da Louis Leakey, uno dei più grandi paleoantropologi del Novecento. Ciò che scoprì in quella giungla cambiò per sempre la nostra comprensione degli animali.

Gli scimpanzé usano strumenti
La scoperta forse più sconvolgente fu che gli scimpanzé non solo usano strumenti, ma li costruiscono. Jane osservò uno scimpanzé infilare un ramoscello in un termitaio per catturare insetti: un comportamento che all’epoca si pensava fosse esclusivo degli esseri umani.
Questa rivelazione costrinse la comunità scientifica a rivedere la definizione stessa di “essere umano”. Come disse lo stesso Leakey dopo aver ricevuto la notizia: “D’ora in poi dovremo ridefinire il concetto di strumento, ridefinire l’uomo, o accettare gli scimpanzé come esseri umani.”
Personalità
Goodall fu la prima a dare nomi — e non numeri — agli animali che osservava, andando contro la prassi scientifica del tempo. Per lei, ogni scimpanzé aveva una personalità distinta, emozioni, capacità di empatia e relazioni sociali complesse.
Aggressività e guerre tra scimpanzé
In un’altra scoperta scioccante, Jane osservò episodi di violenza tra gruppi di scimpanzé, incluso l’omicidio e vere e proprie “guerre”. Questo rivelò che la violenza non era un’esclusiva della specie umana, ma poteva emergere anche in altre specie intelligenti.
Dalla scienza all’attivismo globale
Negli anni ‘80, Jane Goodall lasciò il lavoro sul campo per diventare una voce globale per la conservazione. Fondò il Jane Goodall Institute e lanciò programmi educativi come Roots & Shoots, coinvolgendo giovani in oltre 100 paesi per proteggere il pianeta, gli animali e le comunità umane.
Le sue battaglie più importanti includono: la protezione degli habitat naturali in Africa; Il divieto della sperimentazione animale in laboratorio; la promozione del benessere animale e dell’alimentazione sostenibile; la sensibilizzazione sull’impatto ambientale delle nostre scelte quotidiane.
Un’eredità che ispira generazioni
Jane Goodall non è solo una scienziata: è un simbolo vivente di speranza e cambiamento. Le sue scoperte hanno sfidato il confine tra umano e animale, spingendoci a riflettere sul nostro ruolo nella natura.
Oggi, all’età di oltre 90 anni, Jane continua a viaggiare per il mondo, parlare nelle scuole, alle Nazioni Unite e nelle conferenze internazionali. Il suo messaggio è chiaro: ogni singola persona può fare la differenza.