Ospite di uno dei talk De Longhi, Jesse Williams si è raccontato al Lido di Venezia, durante la Mostra del Cinema.
In attesa di vederlo sul piccolo schermo con l’attesa serie Prime Video, Hotel Costiera, Jesse Williams ha arricchito il parterre degli ospiti dell’82esima Mostra del Cinema di Venezia con la sua partecipazione. L’occasione è stata offerta dai Talk De Longhi, organizzati presso la terrazza dell’hotel Excelsior.
Con un completo chiaro e negli occhi l’emozione di trovarsi nel tempio della Settima Arte, l’attore americano si è concesso alle varie domande e curiosità. Williams ha raggiunto la popolarità con il ruolo di Jackson Avery in Grey’s Anatomy, eppure ha alle spalle una gavetta fatta di piccole apparizioni e di performance teatrali.
La perfezione secondo Jesse Williams
Quando si parla di perfezione e dell’importanza di capirne il significato, Jesse racconta un episodio che lo ha visto protagonista proprio su un palcoscenico. “Una sera ho dimenticato una battuta mentre ero in scena per uno spettacolo a Broadway.”
Se l’emozione gli ha giocato un brutto scherzo in quel caso, causando un livello di «tensione extra», è stato comunque in grado di “usare quell’energia per trasformare un errore in qualcosa di producente e unico.”
Emerge così un lato molto umano, oltre che professionale e propositivo di Jesse Williams, che cerca di prendere il meglio dalle situazioni. Come per esempio in Italia, dove è rimasto per ben 5 mesi, durante i quali è stato impegnato nelle riprese di Hotel Costiera, tra Amalfi, Sperlonga e l’Argentario.
“In quell’occasione ho realizzato ciò che amo di più di questo paese: il ruolo della famiglia. Perché il mondo cambia velocemente, ma vanno conservate le tradizioni. E poi ho capito che in America beviamo caffè per svegliarci, mentre qui c’è una vera e propria cultura del caffè. È un’esperienza per viversi il momento. Voi lavorate per vivere, noi viviamo per il lavoro.”

Il piacere del caffè e la passione per la recitazione
Quando il discorso finisce sul caffè , impossibile resistere dal sapere quale sia il preferito di Jesse Williams. Oltre alla passione per la cannella, l’attore svela di non avere un preferito, ma di cambiare di volta in volta in base al momento o a come si sente.
Ma c’è qualcosa a cui non rinuncia mai, e non sono solo i pisolini, di cui va orgogliosamente matto. “Verso le 3-4 di pomeriggio, prima di iniziare a lavorare, ne prendo sempre uno. Non ne ho bisogno la mattina, ma è una bella ricompensa a metà pomeriggio.”
Si torna poi a parlare di carriera e di ciò che lo appassiona del suo lavoro. “Non avevo mai pensato alla recitazione, ho sempre pensato che non ci si potesse vivere. Ho iniziato con i primi ruoli, qualche spot pubblicitario, poi è diventato divertente e facevo soldi con cui aiutavo la famiglia. A quel punto ho realizzato che era possibile intenderlo come un lavoro.”
I miti di Jesse Williams
Se potesse scegliere un personaggio con cui trascorrere del tempo insieme, Williams ne chiamerebbe due: James Baldwin e Tony Morrison. “Entrambi erano geni. Avevano un modo creativo e profondo di umanizzare i personaggi e raccontare le storie.”
Mentre tra i registi con cui gli piacerebbe lavorare, cita Martin Scorsese, Paul Thomas Anderson e Alfonso Cuaron. Quello che sogna Jesse Williams è partecipare a una commedia. Sino a ora ne ha solo provato un assaggio con Only Murders in the Building e Hotel Costiera, ma non gli basta “Voglio essere divertente, anche se il genere comico è difficile per un attore.”
“Una delle parti preferite del fare film è il lavoro di squadra e amo la curiosità nelle persone che lavorano con me”.