Il Museo Nazionale del Cinema di Torino presenta dal 20 settembre 2025 al 9 marzo 2026 la mostra fotografica Pazza Idea. Oltre il 68: Icone pop nelle fotografie di Angelo Frontoni.
A cura di Carlo Chatrian con Roberta Basano ed Elena Boux, la mostra Pazza Idea a Torino è un avvincente racconto degli anni Settanta e Ottanta visti attraverso l’obiettivo del fotografo Angelo Frontoni, che, con eleganza e ironia, ha saputo cogliere e catturare lo spirito e le contraddizioni di quegli anni.
Il percorso espositivo parte dall’Aula del Tempio, dove il visitatore viene accolto da tre schermi giganti in cui prendono vita alcuni dei ritratti in mostra che sembrano fluttuare nella cupola della Mole Antonelliana.
Lungo la Rampa Elicoidale, 200 fotografie ritraggono 62 artisti nazionali e internazionali e accompagnano i visitatori in un viaggio per immagini che dal ’68 arriva alla fine degli anni ’80. Due decenni di grande trasformazione sociale e politica, ben raccontati e interpretati dai protagonisti di quegli anni, attori, cantanti e modelle.
Da Jane Fonda a Brigitte Bardot, da Jane Birkin a Claudia Cardinale, da Elsa Martinelli a Marisa Mell, da Ilona Staller a Moana Pozzi, da Edwige Fenech alle sorelle Kessler, da Loredana Berté a Ornella Vanoni e Raffaella Carrà, per poi finire – o incominciare -con Patty Pravo.
Pazza idea: Angelo Frontoni
Angelo Frontoni
, con il suo inconfondibile gusto barocco, sempre ai limiti dell’eccesso, ha ritratto star del cinema, della TV e della moda. Nei suoi scatti, pubblicati su riviste e testate nazionali e internazionali, la seduzione si fonde con l’ironia del suo sguardo, provocazione e dolcezza convivono in un equilibrio sorprendente, e oggi queste immagini ci raccontano la storia dello spettacolo di un’epoca e, soprattutto, i desideri e le fantasie di una generazione.
Le fotografie, riprodotte digitalmente da diapositive originali, si presentano come istantanee vive e attuali, capaci ancora oggi di interrogare lo sguardo contemporaneo.
La mostra non si limita a raccontare un’epoca ma vuole anche creare un dialogo su temi quale l’identità di genere, la provocazione, la trasgressione e l’esposizione del proprio corpo, una sorta di ponte tra le nuove generazioni e chi ha vissuto quegli anni, invitando a riflettere su ciò che resta e su come lo sguardo di epoche diverse possa trasformare la percezione dello stesso soggetto.
La mostra è raccontata attraverso pannelli che prendono ispirazione dalle canzoni di quegli anni. La musica, il rock e il pop nelle sue più varie declinazioni, sono infatti una componente essenziale del lavoro di Frontoni e diversi motivi musicali emergono quasi naturalmente dalle sue fotografie.
Per sottolineare questo aspetto la mostra è accompagnata da una playlist di musica internazionale scaricabile da Spotify, con brani selezionati che accompagnano il visitatore e contribuiscono a un’immersione totale nel magnifico e immaginifico mondo di quegli anni.
All’esterno del museo, sulla cancellata storica della Mole Antonelliana trovano posto 4 pannelli a specchio, a disposizione dei passanti per scattarsi dei selfie con alcuni dei personaggi in mostra: Jane Fonda, le gemelle Kessler, Edwige Fenech e Raffaella Carrà coinvolgono il visitatore in questo gioco di rimandi, dove realtà e spettacolo si incontrano in un luogo senza tempo.
Pazza Idea: la formazione di Frontoni
Autodidatta, Angelo Frontoni (1929-2002) esordisce nel 1957 con un servizio su Gina Lollobrigida e da quel momento il suo obiettivo non smette di rivolgersi ai protagonisti del cinema e dello spettacolo, accarezzati dal suo sguardo, gentile e preciso.
Con uno stile barocco e insieme diretto, capace di fondere lo spirito della Swinging London con un tocco tipicamente italiano, le sue immagini trovano spazio su testate come Stern, Paris Match, Sunday Times, Photo e persino Playboy americano. Non semplici ritratti, ma veri e propri racconti visivi che hanno contribuito a segnare un’epoca.
La rivoluzione del ‘68 lascia in eredità la voglia di sperimentare modi nuovi di esprimersi con il proprio corpo ma anche una più opportunistica spinta a cavalcare la provocazione. Il cinema, la moda, la televisione, la pubblicità sono lo specchio di questo periodo, segnato da scioperi, proteste e dal boom delle discoteche.
Nelle fotografie di Angelo Frontoni la seduzione fa tutt’uno con l’ironia: la provocazione di una posa si combina con la dolcezza della figura, la morbidezza dei tessuti si associa all’impermeabilità delle espressioni. Le sue fotografie celebrano la voglia di occupare spazi pubblici colorandoli con schegge di libertà.
Frontoni si è divertito a fotografare le sue “icone pop” in luoghi improbabili: spiagge, prati, strade, monumenti. Mai voyeur, Frontoni realizza scatti in complicità con i propri modelli che, come in un film, interpretano la scena o sfidano l’obiettivo.
Corpi nudi si accompagnano a sguardi impassibili, come se l’eccesso fosse nel nostro sguardo. Piccola o grande che sia la trasgressione ci ricorda di un’epoca in cui il senso del proibito esisteva e poteva dunque essere messo in discussione.
Born to Be Wild
Lo spogliarello di Marisa Mell in versione biker è un’apparizione folgorante nel film Una sull’altra e il suo completo maculato deve essere stato un’illuminazione per Frontoni, che su pellicce e affini costruirà una vera galleria.
Un anno dopo aver vestito i panni di Eva Kant, l’attrice austriaca è scelta da Fulci per il suo giallo erotico che cita in modo provocatorio La donna che visse due volte (1958). «Questo film comincia dove Hitchcock finisce», così viene promosso in Italia. Uscito nell’estate del 1969 con buon successo, a Roma viene ritirato per ordine della magistratura il 10 settembre. Su tutte le copie in circolazione sono richiesti tagli delle sequenze ritenute più scabrose.
Swinging London
La “vivace” Londra è fonte di ispirazione per molti dei set di Frontoni. I colori abbagliano, esaltati dal suo obiettivo. Ma la vera attrazione sono le forme disegnate dai corpi e il gioco che questi producono con i fondali, la curva della banchina dietro John Hurt o l’abside concava per Marisa Mell e il suo complice.
Pazza idea
In occasione dell’uscita in Italia del film Lo squalo di Steven Spielberg, il settimanale “Tv Sorrisi e Canzoni” commissiona a Frontoni un servizio fotografico con Patty Pravo.
Nell’intervista, alla domanda: «Come vorresti essere definita se non una mangiatrice di uomini?», lei risponde: «La definizione più giusta l’ha data Fabrizio De André… Sono l’immagine perfetta della donna libera da pregiudizi, inibizioni, limitazione fasulle e arcaiche». Non a caso sarà tra le donne più fotografate da Frontoni.
Love is Love
Nata nel 1967 con un progetto editoriale ambizioso, la rivista “Playmen” vede in tre anni triplicare le sue vendite, arrivando a 450.000 copie.
La formula di abbinare servizi provocanti ed esclusivi a modelle e star del cinema con interviste a grandi personaggi della cultura (Ionesco e Marcuse, Godard e Robbe–Grillet) solletica un pubblico diverso da quello dei fumetti per adulti e dei rotocalchi.
La rubrica Eroi nudi nasce per rispondere ad un allargamento del pubblico. È popolata da personaggi che per fisicità e ruoli interpretati incarnano differenti modelli maschili, mentre ilmessaggio è affidato a didascalie.
Fabio Testi è il divo tranquillo: «accanto ai complessati, agli introversi, ai nevrotici, che popolano il cinema contemporaneo, la faccia sicura e chiara di Fabio, il suo ‘taglio’ michelangiolesco rappresentano quasi un’eccezione».
Jean Sorel incarna invece «un tipo estremamente concreto, che per fortuna non accenna ancora a tramontare: quello dell’uomo vero, solido, senza cedimenti o ambivalenze».
More, More, More…
Negli anni in cui l’Italia si affaccia timidamente alla modernità, due donne trasformano la pornografia. Ilona Staller, conosciuta come Cicciolina, e Moana Pozzi non sono state soltanto pornostar ma icone mediatiche, provocatrici consapevoli, ambasciatrici di una rivoluzione che passa attraverso l’erotismo. Cicciolina, con la sua immagine fiabesca e trasgressiva, porta il sesso esplicito in televisione, mescolandolo con messaggi pacifisti, ambientalisti e libertari.
È la prima attrice porno al mondo a sedere in Parlamento. Moana Pozzi, colta e raffinata, è contesa dal milieu intellettuale e dai più importanti salotti televisivi. Il suo corpo diventa messaggio politico: il nudo è potere, il piacere un diritto.