Biografie
Luca Marinelli | Biografia di un artista a tutto tondo

Nato a Roma il 22 ottobre 1984, Luca Marinelli è tra gli attori italiani più completi e versatili in circolazione. Atteso nel prossimo film dei Manetti Bros., nei panni niente meno che di Diabolik, si è diplomato al Liceo Classico Cornelio Tacito.
Luca Marinelli | Dall’Accademia Silvio D’Amico allo Shooting stars
Seguendo, in qualche modo, le orme del papà doppiatore, si è iscritto a un corso di sceneggiatura e recitazione con Guillermo Glanc. Diplomatosi all’Accademia nazionale d’arte drammatica Silvio D’Amico, ottiene il primo ruolo importante all’età di 26 anni.
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Saverio Costanzo lo sceglie infatti come volto di Mattia, al fianco di Alba Rohrwacher, ne La solitudine dei numeri primi. Il carattere e la personalità che Luca dona ai suoi personaggi sono determinanti, e non lasciano mai insoddisfatti.

Con Tutti i santi giorni di Paolo Virzì ottiene una nomination ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento. Inoltre viene scelto per rappresentare l’Italia nella sezione Shooting Stars del Festival di Berlino. E la capitale tedesca diventerà ben presto una sua seconda casa.
I grandi ruoli tra Sorrentino, Caligari e i Taviani
Paolo Sorrentino gli regala una performance breve ma assolutamente d’effetto nel suo capolavoro La grande bellezza. E Luca ne fa tesoro.
Premio Pasinetti come miglior attore alla 72esima Mostra del Cinema di Venezia per la magistrale prova in Non essere cattivo di Claudio Caligari, con Alessandro Borghi, Luca Marinelli vince il suo primo David grazie a Lo Zingaro di Lo chiamavano Jeeg Robot, opera prima di Gabriele Mainetti.

Per non annoiarsi (e annoiarci) cambia decisamente genere con il delicato Il padre d’Italia, nel quale per la prima volta si approccia a un personaggio omosessuale. Quindi è sul set con i fratelli Taviani: Una questione privata viene presentato alla Festa del Cinema di Roma 2017 e sono applausi a scena aperta.
Le serie tv e la Coppa Volpi
Cominciano quindi alcune importanti partecipazioni televisive, dalla miniserie Fabrizio De André – principe libero a Trust, serie diretta da Danny Boyle e andata in onda su Sky Atlantic, incentrata sul caso Getty.
Torna al Lido di Venezia nel 2019 e ne esce con un altro premio in mano, la Coppa Volpi stavolta, il massimo riconoscimento della kermesse. Il suo Martin Eden – la regia è di Pietro Marcello – ha conquistato tutti, riuscendo anche a oltrepassare il confine nazionale. Nella stessa edizione della Mostra del Cinema presenta anche il romantico Ricordi? di Valerio Mieli.

Tra gli ultimi progetti di Luca vanno annoverati lo spettacolare action targato Netflix The Old Guard, dove divide la scena con Charlize Theron e Matthias Schoenaerts, e l’atteso Diabolik.
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Per quanto riguarda la vita privata, l’attore è semre stato molto riservato. Nel 2012 conosce Alissa Jung sul set di Maria di Nazareth e se ne innamora. Dopo averla sposata, collabora con lei nell’iniziativa Pen Paper Peace, che promuove l’istruzione nelle zone più povere del mondo. I due vivono a Berlino.
Biografie
Jared Leto | A lezione da un vero e proprio trasformista

Nato a Bossier City, in Louisiana, il 26 dicembre 1971, Jared Leto ha interpretato così tanti personaggi indimenticabili che la sua versatilità è quasi impareggiabile.
Jared Leto | Un’infanzia in giro per gli USA alla ricerca della propria strada
Sin dall’infanzia, ha imparato a spostarsi spesso, dal momento che, con la mamma, il fratello maggiore e il nonno, ha viaggiato tra Colorado, Virginia, Wyoming e Haiti.
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Sentendo forte il peso delle responsabilità, Jared ha iniziato a lavorare dalla tenera età di 12 anni. Da lavapiatti, quel poco che guadagnava, lo conservava per i bisogni della famiglia. Dal canto suo la mamma spingeva i figli verso l’arte e la creatività.
Una volta terminati gli studi infatti, il ragazzo si iscrisse all’Università delle Arti di Filadelfia, dove studiò pittura. Ben presto però la recitazione si affacciò e conquisto i suoi orizzonti.
Il passaggio all’Università delle Arti Visuali di New York arrivò subito dopo, dedicandosi al cinema e al suo primo cortometraggio, Crying Joy, da lui stesso scritto e interpretato.
L’inizio della carriera
Nel 1992 si trasferì a Los Angeles, e così ebbe inizio la lunga carriera di Jared Leto. Tra le prime apparizioni sul piccolo schermo, ce ne fu una in particolare che gli portò fama e possibilità: My so-called life, al fianco di Claire Danes.
Nel 1996 People lo inserì tra i più attraenti del mondo e ben presto divenne uno degli idoli delle teenager, approdando al grande schermo con Gli anni dei ricordi. Da quel momento fu un susseguirsi di proposte, in mezzo alle quali ci fu addirittura quella di James Cameron per Titanic. Ma Jared rifiutò – senza neanche presentarsi ai provini – il ruolo del mitico Jack Dawson, andato poi a Leonardo DiCaprio.
I primi ruoli da trasformista
Per il biografico Prefontaine, fece un lavoro talmente accurato sul personaggio (realmente esistito) che piovvero lodi da ogni dove. Il trasformismo, che lo avrebbe condotto più avanti al Premio Oscar come Miglior Attore non Protagonista (per l’intenso Dallas Buyers Club, 2012), già faceva capolino all’epoca…

Dopo tante piccole parti, cominciò a delinarsi una via maestra nella carriera di Leto: al 2000 risalgono ben due importanti titoli, American Psycho – dove interpreta la nemesi di Patrick Bateman – e l’iconico Requiem for a dream di Darren Aronofsky. Per quest’ultimo perse 13 chili e visse qualche mese per strada, così da comprendere le conseguenze dell’astinenza.
Da David Fincher a Lady Gaga
David Fincher lo scelse poi come villain del suo Panic Room, in cui dava filo da torcere a Jodie Foster. Nel 2004 invece vestì i panni di Efestione in Alexander di Oliver Stone. Due anni prima aveva lasciato momentaneamente il cinema per dedicarsi alla sua attività di cantante con il gruppo Thirty seconds to Mars. La vocazione alla musica tornò a farsi sentire nello stesso momento in cui Clint Eastwood lo chiamò per Flags of our fathers: un’altra epica rinuncia da parte di Jared Leto.
Nel 2014 è diventato Joker – uno tra i migliori, seppur molto criticato – nella pellicola targata DC Comics e firmata da David Ayer, Suicide Squad. Jared formava con la bellissima Margot Robbie, incarnazione di Harley Quinn, una coppia semplicemente esplosiva ed eccitante.

Nei due anni successivi fu sul set prima di Denis Villeneuve per Blade Runner 2049, poi su quello di The Outsider, serie drammatica di Netflix.
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In attesa di ritrovarlo in un altro cinecomic (questa volta Marvel), dedicato al personaggio di Morbius, e al fianco di Lady Gaga in House of Gucci di Ridley Scott, è possibile ammirare le performance di Jared Leto in Fino all’ultimo indizio e nella versione director’s cut di Justice League (entrambi usciti sulle piattaforme).
Alcune curiosità sulla vita privata di Jared Leto
Particolarmente attivo sul fronte sociale e politico, ha raccolto fondi per una campagna a favore dei diritti delle coppie omosessuali e per le popolazioni di Haiti colpite dal terremoto, è un sostenitore dei diritti degli animali e di Barack Obama.
Tra le love story che lo hanno visto protagonista ricordiamo quella con Cameron Diaz, mentre tra i suoi hobby annoveriamo l’arrampicata, lo snowboard e lo skate, scrivere canzoni, leggere e dipingere.
Biografie
Eddie Murphy | biografia di un attore poliedrico e memorabile

Eddie Murphy torna alla ribalta, riportando sui nostri schermi il simpatico principe Akeem de Il principe cerca figlio, su Prime Video dal 5 marzo 2021.
Eddie Murphy | Dal Saturday Night Live a Beverly Hills Cop
Edward Regan Murphy nasce a New York il 3 aprile 1961, ma cresce con la mamma e il fratello maggiore Charlie – morto di leucemia nel 2017 – dal momento che il papà abbandona la famiglia quando lui ha solo tre anni. All’età di 19 inizia il suo percorso da attore nello programma televisivo della NBC Saturday Night Live, subito dopo aver conseguito il diploma alla Roosevelt Junior-Senior High School.

La breakthrough performance arriva con Axel Foley, protagonista di Beverly Hills Cop – Un piedipiatti a Beverly Hills (1984), per la quale si aggiudica anche una nomination ai Golden Globe come Miglior Attore. Per tre anni di seguito, corrispondenti ai tre capitoli dell’apprezzatissima saga.
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La prima nomination agli Oscar arriverà invece più avanti, con Dreamgirls (2006) di Bill Condon. La statuetta andrà però ad Alan Arkin, mentre Eddie stringerà finalmente tra le mani un Globo, vinto come Miglior Attore non protagonista.
La poliedricità è la chiave di una filmografia ricchissima
Accanto al mestiere di attore, Murphy porta avanti quello di doppiatore, sfruttando le sue potenzialità e caratteristiche vocali. Ciuchino di Shrek e Mushu di Mulan sono infatti sue creazioni. Il suo doppiatore italiano storico era Tonino Accolla.
Tra i numerosissimi titoli che compongono la filmografia di Eddie Murphy, ce ne sono alcuni famosi per le performance multiple dell’attore. Ne Il professore matto (1996) e in Norbit (2000) interpreta più di un personaggio e l’effetto è dir poco strabiliante, al di là della riuscita o meno delle pellicole.

Di generi ne ha affrontati parecchi – dal buddy movie (48 Ore) al musical, dalla commedia ai film per famiglie – ma certamente le sue prove più riuscite, e per cui è ancora oggi ricordato, risalgono agli anni Ottanta e Novanta. Si pensi a Una poltrona per due (1983) o a Il bambino d’oro (1986), e ancora Il principe cerca moglie (1988) e Il principe delle donne (1992).
Curiosità e vita privata
La grande amicizia che lo ha legato a Michael Jackson gli ha permesso di interpretare un Faraone nel video musicale Remember The Time, oltre che di duettare con il celebre cantante a scopi umanitari.
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Per quanto riguarda invece le vicende amorosoe, Eddie Murphy ha avuto una liaison con Whitney Houston, è stato sposato due volte ed altrettante ha divorziato, sfornando nel corso degli anni la bellezza di dieci figli. Uno dei quali avuto con la cantante delle Spice Girls, Melanie Brown (Mel B per i fan).
Tra i suoi idoli ci sono Elvis Presley e Kylie Minogue, adora Star Trek e il wrestling, non ha vizi se si eccettua la caffeina e odia le armi.
Biografie
Jodie Foster | Biografia di una ex bambina prodigio con tanto di Oscar

In attesa di scoprirla nel suo ultimo progetto, The Mauritanian, al fianco di Tahar Rahim, Benedict Cuberbatch e Zachary Levi, ecco una piccola panoramica su Jodie Foster…
Jodie Foster | La bambina prodigio dalle doti istrioniche
Jodie Foster nasce a Los Angeles col nome di Alicia Christian. Era il 19 novembre 1962 e, dopo 36 ore di travaglio, la piccola venne al mondo, in un parto alquanto rischioso per lei e la mamma, la tedesca Evelyn ‘Brandy’ Ella Almond. Il padre, Lucius Fisher Foster III, era invece un ex tenente colonnello dell’aeronautica militare, ma Jodie non lo ha mai conosciuto, avendo abbandonato la famiglia quando ancora non era nata.
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Jodie, così chiamata dal fratello e dalle sorelle maggiori, dimostra sin da subito le sue doti istrioniche. da vera e propria bambina prodigio, compare in vari spot pubblicitari – l’esempio più noto da noi è probabilmente quello della crema solare Coppertone – e in importanti serie tv. La cosa si deve anche al contratto con la Walt Disney Company ottenuto dalla madre.

Una moglie per papà, Bonanza, Perry Mason sono solo alcuni dei titoli maggiori, sino al debutto sul grande schermo, al fianco niente meno che di Michael Douglas, con Due ragazzi e un leone. Quando Martin Scorsese la vuole per Alice non abita più qui, nel ruolo di Audrey, la Disney non vede di buon’occhio il cambio di immagine della ragazzina.
Da Taxi Driver a Il silenzio degli innocenti
Qualche anno dopo, e più precisamente nel 1976, torna a lavorare con Scorsese nel capolavoro Taxi Driver, con Robert De Niro. Durante le riprese la madre chiede che la figlia sia seguita da uno psichiatra e che abbia una controfigura per le scene più dure. Jodie Foster ottiene così la sua prima nomination agli Oscar e vince un BAFTA come Miglior attrice non protagonista.

Ma insieme ai riconoscimenti, arriva anche la minaccia da parte di un fan stalker. John Hinckley Jr. perseguita la giovane nel suo periodo all’Università di Yale e, per attirare la sua attenzione, colpisce addirittura l’allora Presidente degli Stati Uniti, Ronald Reagan.
Solo dopo la laureamagna cum laude, decide di dedicarsi a parti più adulte, svincolandosi dal contratto con la Disney. La cosiddetta breakthrough performance arriva con Sotto accusa di Jonathan Kaplan, basato su eventi realmente accaduti: Oscar come Miglior attrice protagonista, Golden Globe e David di Donatello tra gli altri.

Con Il silenzio degli innocenti e la sua Clarice Starling raggiunge la popolarità globale. Diventa così la più giovane attrice a vincere due Oscar consecutivi nella medesima categoria. Nel 1991 si imbarca in una nuova sfida, la regia. Il mio piccolo genio è un’opera delicata ed emozionante. Tre anni dopo esce il primo film prodotto dalla sua casa Egg Pictures – chiusa nel 2001 per occuparsi maggiormente dei figli.
Un asteroide e una stella sulla Walk of Fame
Elencare tutta la filmografia di Jodie Foster è impresa forse impossibile, basti sapere che è stata diretta dai più grandi autori di sempre: da Woody Allen a Claude Chabrol, da Roman Polanski a David Fincher, da Neil Jordan a Robert Zemeckis. Nel maggio del 2016 ottiene finalmente la sua strameritata stella sulla Walk of Fame.
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Schierata politicamente e omosessuale dichiarata, l’attrice è madre di due bambini, Charles e Kit, parla fluentemente il francese e se la cava anche con l’italiano, sapeva leggere già dall’età di tre anni. Tra le sue attività preferite ci sono il karate e lo yoga, suonare la chitarra e comporree canzoni. Nastassia Kinski è una suoa buona amica, ha due decappottabili e in famiglia festeggia sia il Natale e che Hanukkah.
Nel 1998 è stato scoperto un asteroide, che le è stato dedicato: 17744 Jodiefoster.
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