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Martin Scorsese, 5 motivi per amare il suo cinema
Martin Scorsese è indubbiamente uno dei registi più amati di sempre nel mondo del cinema, noto specialmente per le sue fruttuose collaborazioni con gli attori più importanti dell’ambiente di Hollywood, ovvero Robert De Niro e Leonardo DiCaprio. In quasi 50 anni di onorata carriera, Scorsese ha dato vita a moltissimi capolavori destinati a rimanere impressi nella mente di tutti e il suo lavoro è stato riconosciuto a livello mondiale con moltissimi premi, tra i quali un premio Oscar alla regia nel 2007 per The Departed – il bene e il male, la Palma d’Oro al Festival di Cannes nel 1976 per Taxi Driver e il Leone d’Oro alla carriera al Festival nel Cinema di Venezia nel 1995. Nonostante ciò il nostro Martin Scorsese sembra tutt’altro che pronto al pensionamento, presentandosi in questa stagione cinematografica con un film dai contenuti filosofico-religiosi, Silence. Alla luce di ciò, scopriamo quali sono i 5 buoni motivi per amare il cinema di Scorsese.
5. I Sodalizi con i Migliori Attori
Il segreto di Scorsese è anche questo, formare delle collaborazioni professionali prolifiche con i migliori attori in circolazione. Potremmo dividere la carriera di Scorsese in due importanti periodi: gli anni 80′-90′ segnati dalle collaborazioni con De Niro, l’avvento degli anni 2000, invece, segnati dalle collaborazioni con DiCaprio. Si tratta di due collaborazioni che hanno dato quel qualcosa in più a tutte le opere di Scorsese e che, di riflesso, hanno permesso a questi attori di affermarsi nel mondo di Hollywood. Toro Scatenato, Taxi Driver, Quei Bravi Ragazzi sono solo alcune delle collaborazioni con De Niro e sono tutti film memorabili; per non parlare di Gangs of New York, The Aviator, The Departed, Shutter Island, tutti film che hanno permesso a DiCaprio di diventare uno degli attori più conosciuti e importanti del mondo.

Taxi Driver
4. I suoi film diventano cult
Quando si realizzano film della portata di The Aviator, Quei Bravi Ragazzi, The Wolf of Wallstreet è una normale conseguenza che i personaggi messi in scena siano destinati ad essere ricordati per sempre. Tutti ricordiamo Robert De Niro nei panni di Travis Bickle che ripete “Ma dici a me? Con chi credi di parlare tu?” oppure l’altro suo pupillo Leonardo DiCaprio nei panni di Jordan Belfort, lo spregiudicato broker che pian piano perderà completamente il controllo della sua vita. Anche se analizziamo personaggi non protagonisti sono sicuro che tutti li ricordiamo benissimo. Ad esempio Joe Pesci nella parte di Tommy DeVito in Quei bravi ragazzi, che interpreta un gangster spietato e allo stesso tempo ironico (humor nero), oppure Matthew McCoanughey che in The Wolf of Wallstreet interpreta uno strano broker che introduce un dilettante Jordan Belfort nel mondo dell’alta finanza. Quindi, in definitiva, i personaggi dei film di Scorsese sono destinati a restare impressi nella mente di tutti i cinefili.
3. Regista di importanti Kolossal
Tutti sappiamo che solo i film di una certa importanza vengono definiti Kolossal, ovvero progetti che richiedono importantissimi investimenti, sia da un punto di vista economico, sia per l’impegno che tutti devono mettere nella sua realizzazione. Difficilmente le case produttrici sono disposte a mettere in atto un progetto del genere proprio perché un eventuale flop potrebbe significare il totale fallimento. Sotto questo punto di vista, Scorsese è considerato uno dei registi più affidabili, infatti nel 2002 è stato pubblicato Gangs of New York che viene considerato uno dei capolavori di Scorsese. Questo film aveva un budget iniziale di circa 97 milioni di dollari che furono esauriti prima della fine della produzione e ciò costrinse il regista e i suoi collaboratori ad accelerare i tempi. Robert De Niro addirittura abbandonò il progetto a causa dei numerosi problemi. Risultato? Un capolavoro riconosciuto a livello mondiale con quasi 200 milioni di dollari di incasso.
Non contento, nel 2004 Scorsese ritorna con The Aviator, altra produzione imponente che gli costa ben 110 milioni di dollari, ma anche questa volta il risultato è sorprendente in quanto il film si aggiudica 5 premi Oscar e un incasso di oltre 210 milioni di dollari.

Gangs Of New York
2. Molteplici generi cinematografici
Martin Scorsese è uno dei pochi registi che è riuscito a trattare i vari generi cinematografici con (quasi sempre) un buon successo. Anche se viene ricordato maggiormente per i generi azione-thriller-drammatico, Scorsese si è anche cimentato in musical, film autobiografici, sportivi e documentari. New York, New York è un musical del 1977 che il regista voleva dedicare alla sua città, con un cast d’eccezione formato in primis da Robert De Niro e Liza Minnelli e, nonostante le attese, non venne mai considerato proprio alla stregua dei successi precedenti gettando Scorsese nello sconforto più totale.
Nonostante si trovasse in uno stato di grave depressione, nel 1978 fu pubblicato il suo film-concerto-documentario “L’ultimo Valzer” che tratta l’ultima apparizione del noto gruppo The Band il 25 novembre a San Francisco, con la partecipazione di artisti del calibro di Bob Dylan, Eric Clapton e Neil Young. Ma la salute di Scorsese è destinata a migliorare quando De Niro lo convince a girare un film biografico sul pugile italo-americano Jake LaMotta con De Niro nei panni del pugile. Il film fu un successone e viene ancora oggi considerato uno dei migliori del genere. Inoltre Scorsese diresse pure il video musicale di Bad, famosissima canzone di Michael Jackson confermando il suo eclettismo.

The Departed
1. Un cinema fortemente idealista
“Vivendo nella little italy di Manhattan potevi scegliere se diventare gangster o prete. Io scelsi la via religiosa, ma divenni un regista”
Con queste parole il regista ha provato a descrivere come si viveva nella Manhattan del periodo a cavallo tra gli anni ’40 e ’50 ed avere origini italiane. Non volendo perseguire la strada della delinquenza e dopo avere abbandonato gli studi da prete, decise di iscriversi ad un corso di cinematografia cercando di assecondare i suoi interessi. Fu proprio in questo periodo che sviluppò lo stile che lo contraddistinguerà per tutta la durata della sua carriera, producendo film che spaziassero tra l’efferata violenza innata dell’uomo ed episodi a tematiche prettamente religiose. Il suo stile trae spunto dalla Nouvelle Vague francese, dal Neorealismo italiano ( Visconti e Vittorio De Sica) e il cinema indipendente di John Cassavetes. I suoi film non sono mai banali, riescono a far riflettere il pubblico fino a trarre delle conclusioni, spesso con trame molto complesse ed intricate. Non il classico cinema d’intrattenimento,potremmo dire.
Speciali
Bruce Willis: i 10 migliori film dell’attore americano

Bruce Willis in Motherless Brooklyn (fonte: IMDB)
Bruce Willis, a cui è stata recentemente diagnosticata una demenza fronte temporale, ha festeggiato da poco i 68 anni circondato dall’affetto dei suoi cari. Per l’occasione, ricordiamo i suoi ruoli cinematografici più memorabili.
La folgorante carriera di Bruce Willis fu lanciata nel 1985 dalla romcom televisiva Moonlighting, prima che diventasse il re dei film d’azione grazie alla saga cinematografica di Die Hard.
Nel corso della sua filmografia, Willis ha dimostrato attraverso tantissimi ruoli diversi la sua versatilità nelle decine di film in cui ha recitato, prima di essere costretto a ritirarsi per motivi di salute. Ecco quali sono i suoi ruoli più memorabili.
John McClane in Die Hard
Considerato a ragion veduta uno dei ruoli più iconici dell’attore, Willis ha interpretato il detective della polizia di New York John McClane nella popolarissima serie di film Die Hard. La saga, che ha attraversato quasi due decenni, è basata sul romanzo di Roderick Thorp dal titolo Nothing Lasts Forever. Bruce Willis fu la sesta scelta considerata per il ruolo di protagonista. Prima di lui, infatti, erano stati candidati Arnold Schwarzenegger, Charles Bronson, Sylvester Stallone, Burt Reynolds e Richard Gere.

Una scena da Moonrise Kingdom (fonte: IMDB)
Malcolm Crowe ne Il Sesto Senso
Nel 1999, Willis ha conquistato il pubblico di tutto il mondo nel ruolo dello psicologo infantile Malcolm Crowe ne Il sesto senso. Il film, nominato per sei premi Oscar, fu prodotto con un budget di 40 milioni di dollari, ma subito si rivelò un successo enorme. Debuttò infatti al primo posto del botteghino nordamericano con un incasso di oltre 26 milioni nel suo primo weekend e divenne un vero e proprio caso di studio, incassando 293.506.292 nei soli Stati Uniti e 379.300.000 all’estero, per un totale di 672.806.292 in tutto il mondo. Fu il secondo più alto incasso di quell’anno dopo Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma.
Ernest Menville ne La morte ti fa bella
Nel 1992, Willis ha recitato al fianco di Goldie Hawn e Meryl Streep ne La morte ti fa bella di Robert Zemeckis: un film fantasy satirico che racconta la storia di due rivali in amore, interpretate da Streep e Hawn, che cercano di conquistare l’affetto del personaggio di Willis. Il film ha raggiunto il primo posto al box-office nel suo weekend di apertura ed è stato tra i primi film a utilizzare effetti avanzati generati al computer.
James Cole ne L’esercito delle dodici scimmie
Le scelte iniziali di Terry Gilliam per il suo cult fantascientifico erano Nick Nolte per il ruolo di James Cole e Jeff Bridges per quello Jeffrey Goines, ma la Universal obiettò. Il regista allora, che aveva incontrato Bruce Willis durante i casting del suo precedente film La leggenda del re pescatore (1991, il ruolo fu affidato in quel caso proprio a Jeff Bridges), lo richiamò per interpretare il personaggio principale di Cole, che, secondo la sua idea, doveva essere «forte e pericoloso, ma anche vulnerabile».

Bruce Willis ne L’esercito delle dodici scimmie (fonte: IMDB)
Capitano Sharp in Moonrise Kingdom
Uno dei ruoli più memorabili della carriera di Willis è sicuramente quello del capitano di polizia Sharp sull’isola immaginaria di New Penzance nel meraviglioso coming-of age diretto da Wes Anderson nel 2012. Willis riesce ad essere estremamente toccante nel suo malinconico ritratto di un “poliziotto triste e stupido”, come lo descrive brutalmente la piccola protagonista Suzy a sua madre. Moonrise Kingdom è il film che ha definitivamente dimostrato come Willis, così facilmente identificabile con i film d’azione, fosse capace di muoversi anche nell’ambito della commedia.
Frank Minna in Motherless Brooklyn
Motherless Brooklyn racconta la storia di Lionel Essrog, solitario detective privato afflitto dalla sindrome di Tourette, deciso a risolvere l’omicidio del suo mentore ed amico Frank Minna, interpretato proprio da Bruce Willis nella prima parte del film.
La scarsa autonomia sul set di Willis, già compromessa dai problemi di salute divenuti tragicamente ingestibili poco tempo dopo, non gli ha permesso di avere molte scene nel noir diretto da Norton, ma ugualmente la sua presenza, se pur fugace, comunica in pochi minuti allo spettatore tutte le ragioni per cui il personaggio di Lionel è così affezionato a lui.
Butch Coolidge in Pulp Fiction
L’incontro fatidico tra Quentin Tarantino e Bruce Willis avvenne a casa di Harvey Keitel, come rivelato dallo stesso regista: “Non lo avevo mai incontrato prima e quando scoprì che aveva amato il mio precedente film, Le Iene, rimasi davvero contento della cosa.
Dopo l’incontro, seppi che Bruce chiamò immediatamente il suo agente intimandolo di fargli leggere quel dannato copione di Pulp Fiction”. Oggi quello di Butch Coolidge, ex pugile nelle mani del boss Marsellus Wallace, è uno dei personaggi più iconici e amati del film.
John Hartigan in Sin City
Sin City è una città nera, dove la notte non tramonta mai, abitata da una schiera di personaggi più cupi della notte stessa. Tutti cattivi, ognuno a modo suo. Ispirato al Batman de Il ritorno del cavaliere oscuro, sempre scritto da Frank Miller, il detective di John Hartigan è un personaggio integerrimo e ligio al dovere, esempio di inflessibilità in un mondo di corruzione e criminalità dilagante. Anche in questo caso, però, quella di Willis non fu la prima scelta. Il ruolo di Hartigan, infatti, venne inizialmente proposto a Michael Douglas, che però rifiutò.
John Smith in Last Man Standing
Scritto e diretto da Walter Hill, Last Man Standing è il remake autorizzato di La sfida del samurai (1961) di Akira Kurosawa, di cui è una versione gangster ambientata negli anni del proibizionismo. Il film segue le vicende del vagabondo John Smith (interpretato appunto da Bruce Willis), un abile pistolero che si trova per caso in mezzo a una guerra tra due bande criminali nel 1932 a Jericho, città di frontiera tra il Texas e il Messico.
Lì la mafia italiana guidata da Fredo Strozzi (Ned Eisenberg) e quella irlandese capitanata da Doyle (David Patrick Kelly) competono per il controllo del mercato di contrabbando.

Una scena da The Last Boy Scout (fonte: IMDB)
Joseph Hallenbeck in The Last Boy Scout
Scritto dallo Shane Black di Arma letale con la voglia di decostruire il genere – quello del buddy movie – che lui stesso aveva contribuito a consacrare, e diretto da Tony Scott, The Last Boy Scout presenta il Bruce Willis più stropicciato e perdente della sua intera filmografia, ma anche il più ironico e dissacrante.
Speciali
Ad Aprile 2023 su Netflix: serie tv e film imperdibili

Tutte le prossime uscite ad aprile su Netflix | Fonte: Instagram
Se stai cercando di sapere quali saranno i titoli disponibili su Netflix nel mese di aprile 2023, qui troverai l’elenco completo delle nuove uscite, che comprendono serie TV, film, anime e documentari.
Per rimanere sempre aggiornato sulle novità in arrivo nei prossimi mesi, ti consigliamo di leggere il nostro articolo: abbiamo raccolto tutte le prossime uscite, divise in serie tv e film! Dopo un marzo pieno di titoli molto attesi dal pubblico, tra cui Una semplice domanda, il docu-show con Alessandro Cattelan, e la seconda stagione di Bridgerton e di You, il mese di aprile si preannuncia altrettanto interessante. Tra le uscite più attese del mese troviamo sicuramente la commedia originale Nella Bolla e la seconda stagione di Russian Doll.
Le serie tv imperdibili in uscita ad aprile
1 aprile
Trivia Quest
L’Ultimo Bus del Mondo
The Home Edit: l’arte di organizzare la casa S2
6 aprile
Michela Giraud, la verità, lo giuro!
L’Ultimatum: o mi sposi o te ne vai
7 aprile
Senso: omicidio di una star del calcio
8 aprile
Élite S5
TIGER & BUNNY S2
12 aprile
Hard Cell
13 aprile
I parchi nazionali più belli del mondo
Felice o quasi S2
14 aprile
Ultraman S2
15 aprile
Anatomy of a Scandal
Young Sheldon S1 – S4
19 aprile
Better Call Saul – S6 (prima parte)
Pacific Rim: The Black – S2
20 aprile
Russian Doll S2
Yakamoz S-245
22 aprile
Heartstopper
Selling Sunset
29 aprile
Ozark 4 – seconda parte
Grace and Frankie – S7
30 aprile
The Vampire Diaries
Tutte i film da non perdere su Netflix
1 aprile
Nella Bolla
Sempre più bello
Il Sole a Mezzanotte
Apollo 10 e mezzo
Celeb Five: dietro le quinte
Battle: Freestyle
Lara Croft: Tomb Raider
7 aprile
Ritorno allo spazio
8 aprile
The In Between – Non ti Perderò
Metal Lords
Yaksha
Danzando sul cristallo
14 aprile
Ovosodo
15 aprile
Choose or Die
16 aprile
Venom: La Furia di Carnage
18 aprile
Zack Snyder’s Justice League
19 aprile
White Hot: L’ascesa e la caduta di Abercrombie & Fitch
20 aprile
La svolta
22 aprile
Taxi Driver
27 aprile
L’assedio di Silverton
I segreti di Marilyn Monroe: i nastri inediti
365 giorni: Adesso
28 aprile
Bubble
Speciali
Il mondo di John Wick spiegato per filo e per segno

John Wick – Newscinema.it
John Wick 4 è uscito al cinema il 23 marzo e già sta facendo parlare molto di sé. Ma vi siete mai soffermati ad analizzare il mondo in cui è ambientata la saga?
Quella di John Wick è una delle serie cinematografiche d’azione più popolari, che ha sempre attirato consensi e critiche. Dal 2014 Keanu Reeves interpreta questo sicario dal passato tragico, dotato di skill fisiche e mentali fuori dal comune. I vari film – compreso il quarto, uscito solo poche ore fa – sono ambientati in un universo particolare, dove i killer professionisti devono seguire delle rigide regole se non vogliono essere eliminati.
Ecco quattro elementi che lo caratterizzano.
L’High Table
Il mondo della criminalità in John Wick segue degli schemi altamente gerarchizzati, non facili da risalire. Se all’inizio si pensa che personaggi come Viggo Tarasov e suo fratello Abram ricoprano posizioni importanti, nel secondo film si scopre che sono solo tra gli ultimi anelli della catena. Al primissimo livello c’è l’Hight Table, un concilio riservatissimo formato da dodici pericolosissimi leader che governano sul mondo criminale.
L’Elder
Se all’inizio si pensa che sopra all’Hight Table non ci sia niente e nessuno, alla fine si scopre che esiste un’entità ancora più potente, in grado di infrangere e modificare le leggi e le sentenze emesse dal riservatissimo gruppo dei dodici criminali. Sopra di loro, infatti, spicca l’Elder, questa figura quasi sacra che impera sulla società criminale. Addirittura, è così potente che riesce a eliminare l’ordine di uccisione di John Wick che era stato dato dal concilio e di reintegrare la sua posizione.

L’Elder – Newscinema.it
Il Continental
Il Continental all’inizio viene presentato con un enorme hotel di lusso dove risiedono le personalità più ricche e importanti del mondo di John Wick. Presto, si scopre che è molto di più di questo. Si tratta di un luogo oscuro, dove i criminali più pericolosi stringono patti e conoscenze.
Vige solo una regola: niente uccisioni all’interno del Continental, ma… non tutti la rispettano. Il Continental, inoltre, può anche essere visto come una sorta di società alternativa e indipendente all’High Table, dove ogni specifico personaggio governa su un territorio. Si pensi Winston a New York, o Julius a Roma.
L’Amministrazione
Per gestire al meglio un universo come questo, è ovvio che serva anche una buona Amministrazione. Questa si occupa di tenere traccia burocraticamente di tutti gli affari in atto e passati e di conservare tutti i file sui vari criminali che lavorano per le diverse organizzazioni. L’Amministrazione, inoltre, si occupa di inserire taglie e ricompense sulle teste dei personaggi e agisce per conto dell’High Table.
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