Memento | il film che consacrò Christopher Nolan compie 20 anni

Debuttava venti anni fa nelle sale cinematografiche italiane, dopo essere passato dal Festival di Venezia, Memento, il film che ha fatto esplodere Christopher Nolan, oggi uno dei cineasti più amati e conosciuti dal grande pubblico, capace, in pochissimo tempo, di cristallizzare una propria idea di cinema precisa e immediatamente riconoscibile.

Memento | origine di un fenomeno

Al suo secondo film dopo la prova (autoprodotta) con Following, Nolan sceglie di lavorare su una storia molto semplice e banale, complicandola attraverso il trucco di un protagonista dalla memoria brevissima, che si resetta ogni quindici minuti. In questo modo, anche lo spettatore assiste a quindici minuti della vita di Leonard Shelby (Guy Pearce), poi ai quindici minuti precedenti e così via, risalendo fino all’origine degli eventi narrati. Ogni volta, esattamente come il protagonista, chi guarda non capisce cosa sia successo, perché a mancare è sempre qualche elemento indispensabile alla comprensione dei fatti. È un modo per stupire e avvincere, ma anche una costruzione molto complicata che viene spiegata con grande efficacia, esplorandone tutte le implicazioni e i funzionamenti per soddisfare la crescente curiosità del pubblico. Praticamente il riassunto di tutto ciò che sarà il cinema di Christopher Nolan da lì in poi.

Dal 2000 al 2021, da Memento a Tenet

Chi ha visto Memento sa che se quella stessa trama fosse raccontata linearmente apparirebbe fin troppo banale, come qualcosa che è stato già narrato centinaia di volte: è il meccanismo di avanti e indietro con i flashback a creare la suspense, la tensione e la terribile attrazione che il pubblico prova verso quegli eventi. Anche Tenet, il suo ultimo film, quello in cui tutti speravano per la ripresa del circuito delle sale cinematografiche dopo la prima ondata di Covid, recupera quella stessa idea: una storia di spionaggio non diversa da quelle più classiche che conosciamo (solo più grande nelle ambizioni) trattata in molti momenti con una semplicità e una banalità estreme, capace però di diventare uno spettacolo epico, di immenso intrattenimento, pieno di rivelazioni e stratagemmi grazie al meccanismo che fa muovere la trama. Come sempre insomma non è la storia a essere complicata, è Nolan che ce la rende complicata per appassionarci, sfidarci e farci divertire con il ragionamento.

Il cinema come meccanismo

C’è un’idea ricorrente attorno al lavoro di Christopher Nolan, ovvero che sia quello oggi più vicino all’idea di cinema che ha reso celebre Stanley Kubrick. Un paragone che Nolan stesso non sembra voler rifiutare. Pur non paragonandosi direttamente a Kubrick, il regista di Memento ha sempre spiegato e raccontato pubblicamente quanto proprio il cinema di Kubrick sia stato influente per lui e quanto la sua idea di cinema sia figlia di quella del maestro americano. È infatti impossibile non vedere in Inception, nella trilogia di Batman, in Memento o The Prestige, un esplicito distacco dalla materia narrata e una spiccata meticolosità nella messa in scena che è facile ricondurre a Kubrick. Christopher Nolan non è un regista interessato alle grandi pulsioni emotive, evita in ogni modo il tono melodrammatico ed è molto più interessato alle azioni dei suoi personaggi piuttosto che ai loro sentimenti o alle loro tribolazioni personali.