Uno dei classici più amati della storia del musical, indimenticabile film del 1964 con Audrey Hepburn nei panni di una fioraia che viene plasmata e trasformata in una signora dal burbero Professor Higgins, My Fair Lady approda al teatro Sistina dal 12 Dicembre al 6 Gennaio 2013. Interpretato da Luca Ward e Vittoria Belvedere e prodotto dalla Peep Arrow Entertainment e il Sistina, questa intramontabile commedia musicale è stata adattata per l’occasione da Massimo Romeo Piparo. Lo spettacolo, a partire dal 7 Dicembre a Bologna, toccherà poi le maggiori città italiane fino al 17 Marzo 2013 e, ieri mattina, si è svolta a Roma la conferenza stampa in cui il cast artistico e tecnico hanno raccontato il loro lavoro e le loro aspettative.
Massimo Romeo Piparo: Torno al Sistina con uno spettacolo che sogno da tempo di portare qui. My Fair Lady approda al Sistina per Natale e, nonostante la parola crisi che aleggia da diverso tempo, vogliamo ripagare chi spende ancora per andare a teatro. Oltre 100 costumi, 7 cambi di scena…sarà uno spettacolo di grande portata. Grandi artisti. Le prove sono durate sette settimane. Si tratta di uno spettacolo che è nel cuore di almeno tre generazioni, una favola della trasformazione, archetipo delle favole riguardanti la realizzazione di un sogno. Una fioraia che diventa principessa grazie ad un professore di fonetica. E’ una storia sempre fortemente attuale. Una fiaba eterna rappresentata molto bene dagli interpreti.
Luca Ward: E’ uno spettacolo per tutti, per le famiglie, bambini etc… Ci sono parti comiche, divertenti ed è uno spettacolo molto veloce. La scelta chiara di produrre meno ma portare in scena spettacoli con grandi qualità, in un periodo difficile come questo è da ammirare. Abbiamo dovuto rendere il tutto moderno, con un corpo di ballo straordinario e le coreografie di Roberto Croce, e cantanti lirici che ci hanno sostenuto. Per mandare il messaggio di sperare in qualcosa di meglio per il futuro: la lingua italiana che sta peggiorando sempre di più, l’introduzione delle lingue straniere e avvicinare i giovani all’inglese, per essere competitivi con i giovani del mondo ( l’inglese all’estero lo sanno, qui no). My Fair Lady è così datato ma molto attuale.
Vittoria Belvedere: Quando si lavora insieme e il gruppo è affiatato, il risultato finale è fantastico di solito. Ho lavorato benissimo con Luca e Aldo e spero che questo spirito si respiri nello spettacolo.
Aldo Ralli: Molto felice di fare questo spettacolo. Da bambino di 10 anni vedevo film della serie Fred Astaire e rimanevo ammaliato. Con questo spettacolo si chiude un cerchio e si realizza un sogno che avevo da bambino. Grazie a Piparo per avermi scritturato per questo personaggio, un finto ignorante.
1) Che dialetto ha Eliza Dolittle in questo spettacolo?
Vittoria Belvedere: La mia Eliza parla con cadenza siciliana. E’ faticoso perchè conosco benissimo il film, in cui la protagonista parlava tra ciociaro e pugliese e avevo quello nelle orecchie, ma Piparo ha scelto il siciliano, con vocali aperte e quindi…
Piparo: I doppiaggi all’epoca erano fatti in modo veloce e più attenti al labiale che al parlato. Comunque abbiamo creato un modo di parlare fastidioso, questo è sicuro. Tutta la prima parte è ostica ma divertente.
2) Perchè non nascono più musical italiani?
Piparo: Siamo un paese ricchissimo di autori e creatività. Il problema è che il pubblico non ha curiosità. Il pubblico west end ha avuto molto successo, ma ora anche loro vanno con il revival per andare sul sicuro. In Italia ormai abbiamo fatto tutto.
3) Senti la responsabilità di questo ruolo fatto sempre da grandi interpreti?
Vittoria Belvedere: Non sono presuntuosa da fare il paragone con tali mostri sacri, ma umilmente ho provato ad interpretare il ruolo nel miglior modo possibile con l’aiuto dei colleghi e con un po’ di ‘autogestione’. Le mie varie esperienze mi hanno dato modo di migliorare e anche con il ballo e canto me la sono cavata qualche volta in passato. Non temo il giudizio, se sarà negativo lo prenderò come critica costruttiva per migliorare.
4) Il professor Higgins?
Luca Ward: E’ un uomo, di famiglia ricca, che gioca, con questa avversione contro le donne. Io faccio il mio Higgins, perchè quello degli altri non lo ricordo. Il Sistina fa il suo effetto, soprattutto con i talenti passati nel dopoguerra su questo palco. Speriamo di portare avanti il carrozzone fino al 6 gennaio con la gente contenta. L’ anteprima sarà l’ 11 Dicembre per un’associazione onlus che si dedica alla cura di malattie vascolari rare.