Oscar 2017, i pronostici di NewsCinema: Miglior Sceneggiatura originale e non

Pochissime ore ci separano ormai dalla cerimonia degli Oscar 2017, ma noi proseguiamo con la nostra carrellata di pronostici per le categorie più importanti. Una bella sfida è quella che vedrà contendersi i due riconoscimenti per sceneggiatura originale e non originale. Una sfida che potrebbe rivelare non poche sorprese.

Damien Chazelle (La La Land), Kenneth Lonergan (Manchester by the Sea), Taylor Sheridan (Hell or High Water), Efthymis Filippou e Yorgos Lanthimos (The Lobster) e Mike Mills (20th Century Women) si sfideranno nella categoria miglior sceneggiatura originale e Barry Jenkins e Tarell McCraney (Moonlight), Eric Heisserer (Arrival), Luke Davies (Lion – La strada verso casa), August Wilson (Barriere) e Allison Schroeder e Theodore Melfi (Il diritto di contare) nella categoria miglior sceneggiatura non originale.

Su cosa puntare?

Per la categoria di sceneggiatura originale, tutti i bookmakers sembrano scommettere sulla vittoria di Kenneth Lonergan per Manchester by the sea, lavoro stupendo sul dolore e sul rimorso. Il protagonista Lee non parla mai, e passa le serate in un pub con la speranza di ricevere qualche cazzotto in una rissa. E anche quando viene richiamato nella sua città natale per la morte del fratello, sembra non essere davvero lì. Non vuole far nulla se non ciò che per “dovere” e “rispetto” si conviene fare in quelle occasioni.

Lonergan non cerca la commozione. Mette in scena una cittadina in cui nessuno è al sicuro dal proprio passato, che può sbucare in qualsiasi momento da un vicolo, e dove ogni cosa è sempre faticosa da raggiungere (persino la propria macchina parcheggiata). Il dialogo finale tra Lee e la sua ex moglie, poi, è una perla di scrittura. Nessuno sproloquio da melodramma, ma singhiozzi e parole che rimangono strozzate in gola: rara bellezza. La La Land, quindi, dovrebbe rimanere a bocca asciutta almeno in questa categoria, certi che riuscirà comunque a riscattarsi con ben altri riconoscimenti. Quasi impossibile, invece, la vittoria di 20th Century Women.

Kenneth Lonergan (regista e sceneggiatore) con Casey Affleck sul set di Manchester by the sea

Ancora più scontata sembra essere la vittoria di Barry Jenkins e Tarell McCraney per la sceneggiatura non originale di Moonlight. Premiare Arrival sarebbe forse una scelta troppo ardita per i giurati della Academy, che preferiscono da sempre andare sul sicuro puntando su di una storia dal forte impatto sociale. Molto meno probabile la vittoria dei restanti tre candidati, nonostante un riconoscimento postumo ad August Wilson per Barriere potrebbe mischiare le carte in tavola.

Barry Jenkins, regista di Moonlight, con il piccolo Alex Hibbert

Dove ci porta il cuore

Nonostante non ci dispiacerebbe il riconoscimento alla sceneggiatura originale di Manchester by the sea, il Texas malinconico e senza speranza di Hell or high water ci ha letteralmente rubato il cuore. Il racconto di frontiera fatto da Taylor Sheridan ricorda quello dei romanzi di Joe R. Lansdale e risulta ancora più affascinante e importante se si pensa alla società statunitense di oggi, quella intollerante e frustrata che ha eletto il suo 45esimo presidente. Non ci opporremmo neanche ad una eventuale, quanto difficile, vittoria della sceneggiatura di The Lobster, scritta da Efthymis Filippou e Yorgos Lanthimos.

I due autori greci mostrano come la nostra tanto amata libertà sessuale e sentimentale non sia altro che una delle tante convenzioni, un obbligo e un dovere morale imposto dalla società per rispettare il suo modello di consumatore ideale, con il sorriso stampato sul viso e il carrello della spesa pieno al centro commerciale la domenica mattina. Una storia che, come la cultura di quei rebetes e mangas greci di un passato che fu, ci parla di tutti noi ma può essere compresa a pieno solo nel dramma della propria individualità.

Chris Pine e Ben Foster in Hell or high water

Per quel che concerne la sceneggiatura non originale, invece, il nostro appoggio va sicuramente in direzione di Arrival. Pur essendo tratta da uno dei racconti contenuti in Storie della tua vita di Ted Chiang, la trama della trasposizione cinematografica prende una piega completamente inedita, focalizzandosi più sulla natura del linguaggio e della comunicazione piuttosto che sulla fisica e sulla scienza matematica. Per stessa ammissione di Eric Heisserer, poi, la storia ha subito sul finale pesanti modifiche ispirate dalla visione di Interstellar di Christopher Nolan (e questo è forse uno dei motivi per cui gli ultimi minuti non sono stati apprezzati da tutti gli spettatori).

By Davide Sette

Giornalista cinematografico. Fondatore del blog Stranger Than Cinema e conduttore di “HOBO - A wandering podcast about cinema”.

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