PARADISE LOST di Silvia Morani alla 999 CONTEMPORARY

PARADISE LOST è un lavoro sulla geometria della punizione per il peccato di Adamo ed Eva, proiettata in un immediato futuro psichedelico“. È per questo che Silvia Morani ha dato vita al suo progetto video, a quel Paradiso perduto che forse troppo spesso in tanti si chiedono come sia e in quali forme si articoli questo luogo misterioso e agognato. La geometria entra in maniera decisiva nell’esperienza artistica della giovane artista, governando con maestria e sintesi matematica l’intero ordine del cosmo della sua arte. D’altra parte la percezione non è mai esente da leggi che guidano nella percezione. Come diceva il filosofo Maurice Merleau-Ponty: “Quando percepisco un cubo, non è vero che la mia ragione corregga le apparenze prospettiche e pensi a loro proposito la definizione geometrica del cubo. Lungi dal correggerle, non rilevo neppure le deformazioni prospettiche e attraverso quel che vedo sono presente al cubo stesso nella sua evidenza”. La geometria è chiamata a concedere i suoi principi affinché si possano studiare ed osservare le ineluttabili conseguenze del peccato che grava sull’uomo, sintomo atavico della tradizione primigenia di Adamo ed Eva.

La 999 CONTEMPORARY di Roma si conferma una galleria sempre attenta alle nuove sperimentazioni del panorama artistico contemporaneo, tanto da predisporre i propri spazi per il Solo Show di Silvia Morani che porterà in scena il suo Paradise Lost, La geometria della punizione, dall’11 aprile sino al 21 aprile negli spazi di Via Alessandro Volta, 48.

Il potere, lungi dall’impedire il sapere, lo produce. Se si è potuto costituire un sapere sul corpo, è stato attraverso un insieme di discipline militari e scolastiche. È solo a partire da un potere sul corpo che un sapere fisiologico, organico era possibile” sosteneva Michel Foucault in Microfisica del potere. Tutto è assoggettato alle severe leggi della geometria. Ordine e caos. Arte e vita.