Quentin Tarantino: 8 trucchetti del suo cinema

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Quentin Tarantino sul red carpet – Fonte Foto: Ansa

Grande appassionato, estimatore ed esperto della Settima Arte, Quentin Tarantino ha un suo stile particolare e riconoscibile. Dai fan e non solo. Ma, forse, non tutti sanno che utilizza dei trucchetti, in quasi tutti i suoi film, che sono diventati un suo marchio di fabbrica. Andiamo a vedere di che si tratta.

Quentin Tarantino è uno dei filmaker più rappresentativi e controversi della sua generazione. Il suo stile narrativo e la sua visionarietà rappresentano perfettamente il suo spirito. E spesso la critica si è concentrata più su quello che su altri aspetti della sua filmografia.

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Quentin Tarantino e Harvey Keitel in una scena di Pulp Fiction

I fan, d’altro canto, amano incondizionatamente questo cinema così pieno di sensazioni e di visceralità. E ne cercano le influenze in tante altre opere, cinematografiche, televisive o teatrali che siano.

Ormai, lo sguardo e lo stile tarantiniano sono entrati a far parte dell’immaginario pubblico. Motivo per cui il cineasta e il suo cinema si sono guadagnati lo status di icone, senza possibilità (nè volontà) di replica.

Ma quali sono i trucchetti ideati da Quentin Tarantino e utilizzati sin dal suo esordio in scena? Era il 1992, quando uscì il cult che tutti oggi conoscono e venerano, Le Iene. Dietro la macchina da presa, il cineasta ha dato il via a una serie di capolavori, uno dietro l’altro. Non a caso, due anni dopo, approda al cinema Pulp Fiction.

Cosa determina la genialità di Quentin Tarantino

Da allora, Tarantino ha esplorato una varietà impressionante di generi con i suoi film, dalle arti marziali (Kill Bill Volume I e Volume II) allo slasher (Death Proof). E non mancano nemmeno incursioni nella Storia – debitamente modificata per lo scopo – come in Bastardi senza gloria e C’era una volta a Hollywood.

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Michael Madsen, Harvey Keitel e Steve Buscemi in una scena de Le Iene

Non ci sono limiti alla genialità dell’artista originario di Knoxville. Quello che invece ricorre è una serie di elementi distintivi, dalla quale dipende l’identità e la riconoscibilità di un suo lavoro.

Sono proprio questi a essere cercati, metodicamente e attentamente, da chi segue il cinema di Quentin Tarantino. Noi ne abbiamo rintracciati 8, che si presentano in ogni film da lui diretto e che confermano quanto detto.

1. La ripresa da dentro il bagagliaio

La ripresa da dentro il bagagliaio di una macchina è diventato un marchio di fabbrica di Quentin Tarantino. Come suggerisce il nome, si tratta di una ripresa dal basso, con la macchina da presa che cattura i soggetti dall’interno dell’automobile.

La prima volta è stata usata da Quentin ne Le Iene, nella scena – in foto sopra – in cui Mr. Blonde (Michael Madsen), Mr. White (Harvey Keitel) e Mr. Pink (Steve Buscemi) stanno guardando in basso verso il poliziotto Marvin Nash, catturato e legato da Blonde.

Riprendere i personaggi da un angolo basso permette di mostrare la loro forza, la posizione di dominanza e di potere. Poco conta se si inquadra un gruppo di rapitori, delle armi a disposizione (Pulp Fiction) o un soldato Nazista che sta per essere sfregiato (Bastardi senza gloria).

Death Proof esibisce invece un colpo di scena in questo tipo di ripresa, inquadrando Kim (Tracie Thoms) e Zoë Bell da sotto il cofano della macchina, mentre in C’era una volta a Hollywood viene completamente dimenticato.

2. Le scene col cibo

Le scene con il cibo possono essere ritrovate in qualsiasi film di Quentin Tarantino. Dietro, c’è una spiegazione a livello narrativo.

Momenti come quelli che vediamo in apertura de Le Iene, con il gruppo che fa colazione prima, mentre Honey Bunny (Amanda Plummer) e Pumpkin (Tim Roth) dopo, indica il ruolo dei personaggi e le loro personalità all’interno della storia.

La famosa scena “Royal con formaggio” di Pulp Fiction fa emergere i caratteri di Jules Winnfield (Samuel L. Jackson) e Vincent Vega (John Travolta). Mentre in Django Unchained, tutto accade durante la cena da Calvin Candie (Leonardo DiCaprio).

Un’altra scena memorabile con il cibo è quella del ristorante in Bastardi denza gloria. Hans Landa (Christoph Waltz) sta interrogando Shosanna (Mélanie Laurent) e ordina, per entrambi, uno strudel di mela con la crema e un bicchiere di latte per lei.

3. I piedi femminili

Uno degli elementi più ricorrenti e controversi nella cinematografia di Quentin Tarantino è rappresentato da come riesce, in ogni suo film, a inserire almeno un’inquadratura di piedi femminili.

Il cineasta non si è mai soffermato a spiegarne la ragione, liquidando la questione con un semplice “ci sono un sacco di piedi in un sacco di film di bravi registi”. Tuttavia, in alcuni casi, le inquadrature di piedi nei suoi film hanno una ragione importante.

Come in Death Proof, quando Mike McKay (Kurt Russell) tocca e lecca i piedi di Abethany Ross (Rosario Dawson), mettendo in mostra il suo essere un predatore. Mentre in Bastardi senza gloria Hans Landa vuole conferma che lo spettacolo che ha trovato nella taverna appartenga veramente a Bridget von Hammersmark (Diane Kruger).

4. Sangue e violenza

Ovviamente, non si può pensare a Quentin Tarantino senza pensare alla combo sangue e violenza. La violenza stilizzata del suo cinema potrebbe quasi essere considerata il suo più grande marchio di fabbrica.

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Samuel L. Jackson e John Travolta in Pulp Fiction

Lui stesso ha spiegato che, mentre nella realtà non giustica in alcun modo la violenza, “nei film la violenza è cool”. Sangue e violenza sono quindi elementi ricorrenti in ogni film di Tarantino, in alcuni più che in altri – vedi Bastardi senza gloria e Django Unchained, due di quelli con il più alto numero di uccisioni.

5. I collaboratori fidati

Come molti altri suoi colleghi, anche Quentin Tarantino ha una lista di collaboratori fidati, con cui gli piace lavorare e che vengono chiamati non appena spunta un nuovo progetto all’orizzonte.

L’attore apparso più spesso nei suoi film è, senza grosse sorprese, Samuel L. Jackson, insieme a Quentin sin dai tempi di Jackie Brown e Pulp Fiction. Jackson ha fatto parte dei cast anche di Kill Bill: Volume 2, Bastardi senza gloria (nelle vesti di narratore), Django Unchained The Hateful Eight.

Tra gli altri artisti con cui spesso ha lavorato, citiamo Michael Madsen, Harvey Keitel e la musa, Uma Thurman.

6. Brand inventati

Nel corso degli anni e della filmografia, Quentin Tarantino ha inventato numerosi brand, che hanno trovato poi spazio negli Easter eggs da tenere sott’occhio nel momento in cui sta uscendo un nuovo progetto.

Il primo è stato il Big Kahuna Burger, che compare ne Le Iene, poiché è da lì che proviene la bevanda di Mr. Blonde. Ma l’apparizione più memorabile del marchio è in Pulp Fiction, nella scena in cui Jules minaccia Brett e prende un morso dal suo panino.

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Il logo del Big Kahuna Burger inventato da Quentin Tarantino

Un altro brand che appare in quasi tutti i film di Tarantino è Red Apple Cigarettes, visto inizialmente in Pulp Fiction al tavolo di Honey Bunny and Pumpkin e, in seguito, scelto da Mia Wallace (Uma Thurman). In C’era una volta a Hollywood si vede nella scena dopo i titoli di coda, durante uno spot con Rick Dalton (Leonardo DiCaprio).

7. Rimandi ad altri film

Quentin Tarantino è sempre stato piuttosto onesto circa le sue fonti di ispirazione, cosa che spesso gli ha procurato accuse di plagio.

La trama de Le Iene, per esempio, parte dal film del 192, Il quarto uomo. I colori da cui prendono spunto i nomi dei personaggi provengono dal film del 1974, Il colpo della metropolitana (Un colpo al minuto). I minuti finali sono, infine, molto simili alla pellicola del 1987, City on fire.

Altri esempi possono essere rintracciati nella famosa scena del ballo di Pulp Fiction, ispirata a Bande à Part di Jean-Luc Godard, mentre Django Unchained si ispira a Mandingo (1975), ed entrambi i volumi di Kill Bill pescano, qui e là, da L’ultimo combattimento di Chen, Lady Snowblood e La sposa in nero.

8. L’universo dei film di Quentin Tarantino

In aggiunta al discorso precedente, le opere di Quentin Tarantino esibiscono rimandi ai precedenti film del cineasta stesso, andando a creare una sorta di unico universo.

Il Tarantino Movie Universe si compone di due livelli: il “più reale del reale” (Le Iene, Pulp Fiction, Bastardi senza gloria, Django Unchained, The Hateful Eight, C’era una volta a Hollywood) e il “film dentro al film” (Kill Bill e Death Proof).

Questi ultimi sono i film che quelli del primo livello guardano. E proprio a causa loro, alcuni personaggi appaiono in differenti pellicole (come, per esempio, Earl ed Edgar McGraw) e altri sono collegati, come il Vincent Vega di Pulp Fiction Blonde/Vic Vega de Le Iene, o ancora Jimmie Dimmick (Tarantino) e Mr. White.