Il suo viso giovanile nasconde il peso degli anni, ma Rachel Weisz spegne nella giornata di oggi ben cinquanta candeline. L’attrice infatti è nata a Westminster, noto quartiere di Londra, il 7 marzo del 1970, da madre austriaca e padre ungherese, un mix che ha dato alla figlia quel fascino unico e gentile che il pubblico ha imparato a conoscere ed amare nel corso degli anni.
Una bellezza naturale la sua, tanto da farle più volte dichiarare la sua avversione al botox, che continua ad essere al centro di titoli non banali dove la Nostra si mette spesso al centro di progetti d’autore, in una carriera che l’ha vista giostrare tra produzioni di qualità e titoli indirizzati al grande pubblico. Ripercorriamo insieme la sua filmografia attraverso dieci tra i film più significativi da lei girati da fine anni ’90 in poi, quando divenne nota a vaste platee per la sua partecipazione al dittico de La mummia.
La Mummia (1999)

Rachel Weisz ne La Mummia
Un remake divertente e avventuroso, rifacimento del grande classico del cinema horror con Boris Karloff datato 1932, che Stephen Sommers mette in scena in un’ottica da gradevole blockbuster per tutta la famiglia, recuperando gli archetipi che fecero la fortuna della trilogia di Indiana Jones. E chi meglio della Weisz, sorriso rassicurante e sguardo tenero ma determinato, poteva interpretare Evelyn, la moglie del protagonista Brendan Fraser? Nel terzo film della saga, il meno riuscito non a caso, la Weisz è sostituita dalla collega Maria Bello (attrice di talento, ma meno adatta al ruolo), ma nei primi due episodi lascia già il segno in maniera indelebile nel cuore degli appassionati.
Il nemico alle porte (2001)
Agli inizi del nuovo millennio Jean-Jacques Annaud firma un raffinato thriller a sfondo bellico sullo scontro tra due infallibili cecchini, uno russo (Jude Law) e uno tedesco (Ed Harris), avente luogo nel 1942 in piena seconda guerra mondiale. La Weisz interpreta qui la fidanzata del tiratore sovietico e, pur con un minutaggio relativamente limitato, è al centro di sequenze intense dove può mettere in mostra tutta la sua prorompente carica espressiva.
The Constant Gardener – La cospirazione (2005)
In questo adattamento del romanzo Il giardiniere tenace di John le Carré, l’interprete britannica ottiene il suo primo – ad oggi unico – Oscar come miglior attrice non protagonista per aver vestito i panni di Tessa Quayle, moglie assassinata del protagonista Ralph Fiennes. La donna, attivista, è stata uccisa mentre si trovava nel deserto in compagnia del medico Arnold Bluhm. Il marito vedovo inizia così a ripercorrere i momenti vissuti assieme ed è qui che la Weisz buca lo schermo pur in un ruolo minore rispetto ad altri titoli da lei girati.
L’albero della vita – The Fountain (2006)
L’attrice è oggi felicemente sposata con Daniel Craig, ma dal 2002 al 2010 è stata legata al noto regista Darren Aronofsky che l’ha scelta nel 2006 come protagonista del controverso L’albero della vita – The Fountain. Un film imperfetto e ambizioso che, tramite il fantastico, cercava una risposta sul senso dell’esistenza stessa: pur immischiata in una narrazione convulsa e criptica, la Weisz rimane tra i punti di forza della visione nei panni della moglie malata del protagonista interpretato da Hugh Jackman e si concede anima e corpo ad un ruolo più complesso del previsto.
Agora (2009)

Rachel Weisz è Ipazia
L’attrice è al centro di un’interessante pellicola a sfondo storico su un personaggio poco conosciuto, ossia quello di Ipazia, filosofa e astronoma ad Alessandria d’Egitto nel quarto secolo dopo Cristo. Un film sulle lotte di religione tra cristiani e pagani e sul confronto tra fede e scienza nel quale questa figura femminile è costretta a prendere una decisione dalla quale dipenderà la propria vita. Contestato ai tempi dell’uscita, soprattutto in Italia, da certi correnti religiose radicali, Agora è magnificamente diretto da Alejandro Amenabar, che sfrutta nel migliore dei modi il combattivo fascino della sua protagonista.
Leggi anche: La Favorita: come sta cambiando il cinema in costume
The Whistleblower (2010)
Uno dei titoli più sottovalutati e meno conosciuti dal grande pubblico questo solido thriller, ispirato ad una drammatica storia vera, nel quale la Weisz si trova a lottare da solo contro una realtà dominata da logiche maschili. Siamo in Bosnia nel 1999, in una nazione ancora provata dal trauma della guerra, e la protagonista interpreta una poliziotta americana chiamata ad indagare sul traffico di prostituzione avente luogo nel Paese, spesso tramite metodi brutali e rapimenti di giovani ragazze, e parzialmente “permesso” dagli stessi superiori della donna. Una storia vera e ricca di suspense che lascia con il fiato sospeso fino ai titoli di coda, e con un’amarezza di fondo post-visione.
The Lobster (2015)
La prima collaborazione col regista greco Yorgos Lanthimos è in questo film ambientato in un futuro distopico nel quale la solitudine non è più permessa: tutti i single infatti vengono mandati in un hotel nel quale devono trovare un compagno nell’arco di quarantacinque giorni, altrimenti verranno trasformati in animali. La Weisz divide il set con Colin Farrell e la loro alchimia è incredibile, riuscendo a trasmettere emozioni anche in una messa in scena volutamente fredda e asettica.
Rachel (2017)
In quest’adattamento del romanzo pubblicato nel 1951 da Daphne du Maurier, Rachel Weisz si trova casualmente ad interpretare una sua omonima e la sua adesione al ruolo è totale. Una storia di passioni e intrighi di stampo hitchcockiano, un tessuto mystery in costume che offre scene madri di grandi fascino e un romanticismo febbrile che l’attrice riesce a esprimere con un’innata naturalezza, confermandosi duttile e adattabile a qualsiasi tipo di personaggio.
Disobedience (2017)
In questo film drammatico l’attrice è nuovamente al centro di un ruolo complesso e scomodo, ossia quello di una fotografa ebrea che fa ritorno nel quartiere dove è cresciuta per presenziare al funerale del padre. Qui scopre che Esti, la ragazza con cui in gioventù aveva vissuto una relazione passionale, è sposata con l’erede spirituale del genitore. Il sentimento tra le due è però ancora vivo e vegeto… La Weisz si presta ad una figura sfaccettata e, così come la collega Rachel McAdams, riesce ad entrare nel cuore del personaggio e a traghettare il cuore emozionale del racconto su note amare e avvolgenti.
La favorita (2018)

Rachel Weisz in La favorita
L’Oscar come miglior attrice lo ha vinto Olivia Colman, magnifica nei panni della regina, ma Rachel Weisz ed Emma Stone avrebbero anch’esse meritato la statuetta. La Nostra veste qui i panni della favorita e consigliera della sovrana, a cui è legata anche da un rapporto sentimentale, che vede il suo mondo cambiare dopo l’arrivo di una giovane e bella rivale. La seconda collaborazione con Lanthimos dà vita ad un film elegante, magnificamente diretto e altrettanto superbamente interpretato dal solido cast femminile.
Speciali
Gran Turismo: tutto quello che sappiamo del film sul famoso videogioco

Gran Turismo – Newscinema.it
Gran Turismo è uno dei videogame più famosi su motori e auto da corsa. Già da diverso tempo, si sa che verrà trasformato in un film: ecco tutte le informazioni che abbiamo raccolto.
Già diversi mesi fa Sony Pictures e PlayStation Studios avevano annunciato che avrebbero prodotto un adattamento cinematografico di Gran Turismo, uno dei videogame più famosi e amati dai fan sul mondo delle gare e delle auto sportive. Ma quando uscirà esattamente, di cosa parlerà e da chi è composto il cast? Ecco tutto ciò che sappiamo.
Gran Turismo arriverà al cinema l’11 agosto 2023 e la casa di produzione ha già annunciato che uscirà solo al cinema. La data scelta è molto competitiva, dal momento che per in quelle settimane ci saranno altri film dalla tematica sportiva, come Challengers e The Last Voyage of the Demeter.

Jann Mardenborough – Newscinema.it
La trama di Gran Turismo
Ma come adattare in un film un videogame che si concentra su gare automobilistiche? Gran Turismo racconterà una storia vera, quella di Jann Mardenborough, un pilota professionista che si è avvicinato a questo ambiente proprio grazie all’omonimo videogame. La pellicola si concentrerà sulla sua adolescenza e sul suo rapporto con questo sport e il suo gioco preferito, ma ci sarà anche una storia d’amore.
Jann Mardenborough ha partecipato alla gara organizzata da Gran Turismo Academy dove ha battuto oltre novemila partecipanti, diventando il vincitore più giovane di sempre. Da qui, la sua carriera si è evoluta sempre di più e nel 2014 ha rappresentato Nissan alla Dubai 24 Hour Race.
Il trailer di Gran Turismo
Gran Turismo sarà diretto da Neil Blomkamp e scritto e sceneggiato da Jason Hall e Zach Baylin. Il trailer ufficiale è stato rilasciato a gennaio. Eccolo.
Il cast di Gran Turismo
Il cast di Gran Turismo è molto variegato e racchiude attori già famosi e altri meno. Archie Madewke interpreterà il protagonista: può vantare già diversi progetti importanti nel suo curriculum, come Midsommar – Il villaggio dei dannati e Voyagers. Ha lavorato anche in diverse serie tv, e dal 2019 al 2022 è stato Kofu in See.
Ci sarà anche David Harbour, ex stella di Stranger Things, che interpreterà l’allenatore del giovane pilota, Jack Salter. Infine, completano il cast Orlando Bloom, Geri Halliwell, Daniel Puig e Djimon Hounsou, che ha lavorato a tantissimi progetti dai generi diversi. Possiamo ricordare pellicole con supereroi come Guardiani della galassia, Shazam! e Aquaman e altri film completamente differenti, come Fast and Furious 7, A Quiet Place 2 e The King’s Man.
Speciali
Gli attori che hanno danneggiato il loro corpo per un ruolo

Tom Hanks in ‘Castaway’- newscinema.it
Ecco i film che hanno danneggiato in modo permanente il corpo degli attori: assolutamente da recuperare!
Rimarreste stupiti nel sapere quante volte gli attori sacrifichino il loro corpo per un ruolo, spesso anche a costo di riportare danni ingenti e irreparabili a loro stessi.
Gli attori che interpretano i personaggi in un film, spesso possono attraversare conseguenze e avvenimenti piuttosto intensi, sorprattutto cambiamenti che in sala sembrano naturali ma nel backstage invece c’è un percorso dell’attore abbastanza difficile come il dover cambiare da un momento all’altro stile di vita per soli 6 mesi, regime alimentare per un anno, oppure come è capitato a Mila Kunis nel Cigno Nero, dover fumare più di 2 pacchetti di sigaretta al giorno e abbassare di ben 600 calorie il suo fabisogno giornaliero per avere la silouette di una ballerina.
Molti sono gli attori che camaleonticamente sono entrati così intensamente nel loro personaggio da rimanere però seriamente danneggiati tanto che il loro corpo ne ha pagato le conseguenze. Ecco quali.
Jared Leto – Chapter 27

Jared Leto in ‘Chapter 27’- newscinema.it
Jared Leto per esempio, nel film in pochissimo tempo, tra un film all’altro ha dovuto perdere peso vertiginosamente, poi ingrassare il doppio del suo peso forma e poi di nuovo arrivare a numeri da capogiro che resentavano l’essere sottopeso.
Ovviamente cambiamenti repentini del genere il suo corpo non ha potuto reggerli e poiché per Chapter 27, il film indie in cui l’attore interpretava il killer del cantante John Lennon, ha dovuto mettere su peso velocemente, l’attore si è preso la gotta, la malattia dei reali: “Verso la fine delle riprese, uno dei problemi evidenti era il dolore che avevo ai piedi. Avevo una sedia a rotelle perché era così doloroso. Il mio corpo era sotto shock per la quantità di peso che avevo messo su. Ci è voluto circa un anno per tornare in uno stato che sembrava semi-normale. Non so se tornerò mai nello stato in cui ero fisicamente”.
Michelle Yeoh – La tigre e il dragone

Michelle Yeoh in ‘La tigre e il dragone’- newscinema.it
Non sorprende che Michelle Yeoh si sia ferita durante il film La tigre e il dragone. Con tutta l’incredibile coreografia acrobatica coinvolta, doveva esserci un passo falso e, a un certo punto delle riprese, Yeoh è atterrata male e il suo ginocchio ha ceduto.
Ha raccontato dell’esperienza, ricordando: “La prima sequenza d’azione è stata molto intensa. Stavo facendo un calcio in salto in avanti che ho fatto migliaia di volte ma ho avuto un incidente di atterraggio … Ho pensato, ‘Sto bene, posso andare avanti.’ Devi dare il massimo perché la celluloide è per sempre. Ma ho capito che era brutto quando ho girato a sinistra e la mia gamba continuava a oscillare a destra“. Si era purtroppo rotta totalmente il crociato anteriore nel ginocchio.
Tom Hanks – Castaway e Philadelphia
Tom Hanks non è necessariamente uno di quegli attori che si perde nei ruoli, ma ha raggiunto alcuni estremi. Sia in Philadelphia del 1993, in cui interpreta un avvocato affetto da AIDS, sia in Cast Away del 2000, in cui il suo personaggio è bloccato su un’isola deserta per quattro anni: per questi due ruoli Hanks ha perso molto peso.
L’attore nella fattispecie pensa che la perdita e il recupero del peso, insieme alla possibilità di essere “geneticamente inclini”, possano aver contribuito alla sua diagnosi di diabete di tipo 2. “L’aumento e la perdita di peso potrebbero aver avuto qualcosa a che fare con questo perché mangi così tanto cibo cattivo e non fai alcun esercizio quando sei pesante“, ha detto,”Ho parlato con un certo numero di attori che hanno guadagnato peso per i ruoli e solo per il puro carico fisico sulle ginocchia e sulle spalle, nessuno vuole farlo di nuovo. Penso che sia più o meno un gioco da giovani“.
Angelina Jolie – Salt

Angelina Jolie in ‘Salt’- newscine.it
In Salt, Angelina Jolie interpreta un ufficiale della CIA accusato di essere una spia russa che deve dimostrare la sua innocenza mentre è in fuga. Per prepararsi alle scene di combattimento, l’attrice ha dovuto imparare mosse miste di Muay Thai e Krav Maga, e alcune delle sue acrobazie includevano camminare su una stretta sporgenza in cima a un edificio di 12 piani e saltare da un sottopassaggio dell’autostrada su un camion in movimento. Ma è stata una scena “ridicolmente” facile, ha detto, che le ha fatto cicatrizzare permanentemente il viso.
L’attrice infatti ha rivelato che è successo durante una scena che la vedeva rotolare sul pavimento. Il suo allenatore di stuntman Simon Crane ha detto: “Durante il suo combattimento finale con Liev ha dovuto tuffarsi attraverso una porta che si apriva sparando con una pistola mentre continuava la sequenza, si è precipitata in un pezzo d’angolo di un set e ha sbattuto la testa“.
Jessica Chastain – Gli occhi di Tammy Faye

Jessica Chastain in ‘Gli occhi di Tammy Faye’- newscinema.it
Concludiamo infine con l’attrice premio Oscar, Jessica Chastain che nel film, per il quale poi l’Academy ha provveduto subito a darle tra le mani la statuetta d’oro, ha dovuto indossare sulla sua faccia, moltissima pittura per viso e tantissima colla per tutte le ore delle riprese: a suo dire, la prostatica che le ha permesso di somigliare in modo realistico alla protagonista del film biopic, le veniva fatta indossare all’alba e poi le veniva tolta a tarda sera.
Le ha stressato così tanto la pelle a causa del peso e della colla che ora la sua pelle non può più rimanere troppo tempo al sole altrimenti potrebbe seriamente danneggiarsi.
Speciali
Chi era il vero strangolatore di Boston? | La storia vera

Keira Knightley in una scena de Lo Strangolatore di Boston – Newscinema.it
Lo Strangolatore di Boston è il nuovo film prodotto da Hulu. Si ispira da una storia vera: chi si celava davvero dietro questo assassino?
Il 17 Marzo la piattaforma Disney+ ha rilasciato un nuovo film, Lo Strangolatore di Boston. Si tratta di un movie crime che porta sullo schermo la storia di un serial killer spietato che tra il 1962 e il 1964 uccise in totale tredici donne. Queste donne erano tutte diverse tra loro – l’età variava dai 19 agli 85 anni – ma avevano tutte un elemento in comune: erano state strangolate.
La vicenda colpì profondamente gli Stati Uniti, ma ancora oggi non è del tutto chiara. Alla fine fu catturato Albert Henry DeSalvo nel 1964, che confessò dopo poco tempo. Nonostante la confessione, tuttavia, l’uomo non fu condannato per gli omicidi, ma per una serie di stupri che aveva commesso in precedenza.
Questo misterioso fatto è rimasto oggetto di dispute anche negli anni a seguire – Albert DeSalvo è morto nel 1973, ucciso mentre si trovava in carcere – tanto che ancora oggi se ne parla. Il nuovo film con Keira Knightley si conclude con un finale aperto perché ancora oggi non tutti sono d’accordo sulla colpevolezza dell’uomo. Chi si celava davvero dietro allo Strangolatore di Boston?
Lo Strangolatore di Boston, c’era più di un assassino?
Lo Strangolatore di Boston accetta la versione che vede Albert DeSalvo come il non unico colpevole dei tredici omicidi che sconvolsero la città statunitense negli anni ’60. Il film termina con un finale dolce-amaro, che fa intendere che la verità non è stata del tutto scoperta. Albert DeSalvo, infatti, soffriva di evidenti problemi psichiatrici e potrebbe non aver ucciso tutte le donne di cui è stato accusato.
Nel 2013 venne riesaminato un campione di DNA di una delle vittime, Mary Anne Sullivan, che accerta che venne violentata proprio dall’uomo. Questo chiuse ufficialmente il caso, ma i dubbi non sono spariti.

Albert DeSalvo negli anni ’60 – Newscinema.it
Ci sono ancora delle cose che ancora sembrano non tornare. Non tutte le donne vennero uccise con esattamente lo stesso modus operandi e avevano età molto diverse tra di loro: le prime vittime avevano 55 e 85 anni, mentre le ultime due 23 e 19.
Per questo, anche il film diretto da Matt Ruskin accetta la teoria che ci fossero più assassini, non solo DeSalvo, almeno due. Un uomo misterioso avrebbe ucciso le donne più anziane, mentre DeSalvo si sarebbe concentrato sulle più giovani. Un altro colpevole potrebbe essere Daniel Marsh, amico di quest’ultimo. Probabilmente, la verità non si saprà mai.
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