Steven Soderbergh: “ecco perché mi ritiro dalla regia”

Sembra proprio che il regista Steven Soderbergh non abbia cambiato idea in merito al suo ritiro dalla regia cinematografica, decidendo così di dedicarsi ad altro, come ad esempio alla serie televisiva The Knick, con Clive Owen. Durante un’intervista rilasciata su Esquire, il regista spiega i motivi che lo hanno spinto a lasciare il cinema: “La morale della favola di quando si parla di tutte le ragioni, sapete qual è? Ha smesso di essere divertente. Semplicemente. Non lo era affatto. È un problema enorme per me. Potrebbe suonare come un… perché hai bisogno di divertirti per andare a lavorare?, ma non lo so. Mi piace avere un buon umore. La percentuale di stronzate rispetto alla parte divertente stava iniziato ad essere veramente squilibrata.”

Quando nel 2013 annunciò il suo ritiro, Soderbergh invece disse questo: “La peggior cosa del fare film, particolarmente negli ultimi cinque anni, è il modo cattivo in cui i registi sono trattati. È diventato assolutamente orribile il modo in cui la gente coi soldi decide di poter scoreggiare in cucina, per dirla in modo schietto. Non solo gli studios, ma chiunque finanzi un film. Una cosa allarmante che ho capito facendo Contagion è che le persone che pagano per fare i film e il pubblico che li guarda non sono tanto in sintonia. Ricordo, durante le anteprime, la rabbia del pubblico per il personaggio di Jude Law.”

Sembra infatti che Soderbergh, nonostante il successo ottenuto con i suoi film, abbia dovuto affrontare, nel corso della sua carriera da regista, una progressiva ghettizzazione dei suoi film. Emblematiche, a tale proposito, anche le parole da lui utilizzate per definire un film Soderberghiano“Mai usare questa parola per descrivere il vostro film in un incontro di presentazione, perché non vedrà la luce.”