“Sdraiato sul pavimento”: il segreto inconfessabile di Harry | Non ne ha mai parlato con nessuno
La dolorosa rivelazione di Harry su un momento difficile del suo passato. Non ne aveva mai parlato con nessuno fino ad ora.
In programma una nuova miniserie di Netflix che coinvolge anche il Duca di Sussex Harry. La miniserie si intitolerà Heart of Invictus e si sviluppa in soli 6 episodi dove i veterani di guerra raccontano le loro esperienze sul campo di combattimento. Una serie estremamente delicata che tocca l’argomento delle menomazioni subite in battaglia e non solo.
Harry interviene negli episodi raccontando di come l’essere stato in missione in Afghanistan lo abbia segnato per sempre. I racconti dei veterani sono un argomento molto delicato e che sta molto a cuore a tutti coloro che hanno fatto parte dell’esercito di una nazione.
Non sono pochi coloro che hanno dismesso la divisa di ritorno dalle zone di guerra, perchè il forte stress non ha permesso loro di continuare nella loro carriera. La miniserie in programma su Netflix si avvarrà dei racconti di chi, sul campo c’è stato realmente. Tra loro anche Harry, che nonostante la possibilità di poter godere di un ruolo privilegiato, considerando il suo ceto sociale, non si è mai tirato indietro, volando in Afghanistan, dove la guerra è viva ancora oggi.
Harry e la depressione
Non aveva mai parlato così apertamente di un periodo molto difficile. Di ritorno da quelle terre Harry si è reso conto che aveva bisogno dell’aiuto di un professionista, che lo aiutasse a superare il momento veramente complicato.
“Purtroppo, come me, la prima volta che consideri veramente la terapia è quando sei sdraiato sul pavimento in posizione fetale, desiderando di aver affrontato prima il problema. Ed è quello che voglio davvero cambiare“. Poi Harry ammette che la parte più difficile è sempre quello del giudizio delle persone, perchè purtroppo la salute mentale è ancora fin troppo sottovalutata. “Nessuno intorno a me riusciva a capirmi davvero”.
Il racconto toccante
La ferita di Harry, come era presumibile, era molto più profonda, non si fermava alla guerra e alle missioni difficili, ma affondava le radici in un passato difficile di un bambino che perde la propria madre in circostanze veramente veramente fuori dal normale.
“Quello che stava emergendo era del 1997, quando avevo 12 anni. Perdere mia madre in così giovane età, il trauma che ho avuto, non ne sono mai stato veramente consapevole, non ne ho mai parlato, l’ho represso, non ne ho mai parlato come avrebbe fatto la maggior parte dei bambini”.