Venezia 80: I film diretti da registe donne in concorso alla mostra del cinema

Una foto da Priscilla (fonte: Biennale)
Una foto da Priscilla (fonte: Biennale)

Sui 23 film selezionati per il concorso ufficiale dell’80esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, solo sei sono diretti da donne. Pochini, ma sicuramente in grado di poter competere per i premi più ambiti. Scopriamo insieme quali sono.

Come ogni anno, svelata la selezione ufficiale del festival di Venezia, ci si ferma un attimo ad analizzare tendenze, assenze ingiustificate ma, soprattutto, il peso delle registe donne in un contesto, quello dei festival cinematografici, che sta pian piano cercando di essere sempre più inclusivo nella scelta dei film.

Spesso Barbera, il direttore artistico della Mostra, ha risposto alle critiche sul basso numero di registe in concorso spiegando che un festival è solo l’ultimo passaggio di una filiera in cui le discriminazioni nascono a monte (possibilità di accesso alla produzione di un film, alla sua distribuzione ecc.).

Detto questo, i numeri quest’anno non sono dei migliori, almeno per quel che riguarda la sezione più prestigiosa e ambita, ovvero quella del Concorso: su 23 film selezionati, solo sei sono diretti da donne. Scopriamo insieme quali.

Una foto di Origin (fonte: Biennale)
Una foto di Origin (fonte: Biennale)

Priscilla di Sofia Coppola

Sembra esserci tutto lo stile iconico di Sofia Coppola nel suo nuovo biopic su Priscilla Presley, che l’acclamata regista ha diretto basandosi sul memoir Elvis e io scritto nel 1985 proprio dall’ex moglie del divo musicale insieme a Sandra Harmon. Protagonista del film, prodotto da A24 (una garanzia di questi tempi), sarà proprio la tormentata storia d’amore tra Elvis (con Jacob Elordi – divo della trilogia Netflix The Kissing Booth e della serie cult Euphoriac – che raccoglie il testimone dall’Austin Butler protagonista del film di Baz Luhrmann) e Priscilla Ann Wagner Beaulieu (Cailee Speany).

Origin di Ava DuVernay

La presenza in Concorso di Ava DuVernay segna un traguardo storico, con la prima regista afroamericana ad essere ammessa nella sezione principale della Mostra del Cinema di Venezia. DuVernay ha diretto Origin da una sceneggiatura che ha scritto basandosi sul saggio di Isabel Wilkerson: “Caste: The Origins of Our Discontents”.

Wilkerson e DuVernay hanno co-scritto la sceneggiatura, concentrandosi sulle cause del razzismo endemico nell’America contemporanea e che, secondo le due autrici, si riflette in un sistema di caste profondamente radicato. Sicuramente, conocendo la grande risonanza del cinema di DuVernay in patria, si può già considerare Origin uno dei film da tenere d’occhio per la corsa agli Oscar.

Il confine verde di Agnieszka Holland

Il film di Agnieszka Holland racconta dell’incontro, sul confine polacco-bielorusso, tra una famiglia di rifugiati siriani, un insegnante di inglese solitario proveniente dall’Afghanistan e una giovane guardia di frontiera, i cui destini finiscono per intrecciarsi a causa dell’ultima crisi umanitaria innescata dalle leggi del presidente bielorusso Alexander Lukashenko. Holland ha ottenuto in passato due candidature all’Oscar per Raccolto amaro (Bittere Ernte, 1985), nella categoria del migliore film straniero, e con Europa Europa (1990), per la migliore sceneggiatura non originale. La regista polacca ha inoltre diretto Leonardo DiCaprio e David Thewlis nel film Poeti dall’inferno (Total Eclipse) nel 1995.

Una foto di Woman of (fonte: Biennale)
Una foto di Woman of (fonte: Biennale)

Woman Of di Małgorzata Szumowska

Małgorzata Szumowska è una delle più apprezzate registe e sceneggiatrici della nuova cinematografia polacca. Nel 2015 ha vinto l’Orso d’argento per la miglior regia al Festival di Berlino per il film Ciało, mentre nel 2018 ha ricevuto il Gran Premio della Giuria per Un’altra vita – Mug. Già più volte in concorso a Venezia, stavolta torna, nuovamente in co-regia con il compagno (e direttore della fotografia) Michał Englert, con il suo stile unico, rigoroso e, spesso, divisivo.

Holly di Fien Troch

Il nuovo film diretto da Fien Troch racconta la storia di una ragazza di quindici anni, Holly, casualmente sopravvissuta ad un tragico incendio scoppiato nella sia scuola. La tragedia tocca la comunità, che si riunisce, provando a superare quanto accaduto. L’insegnante Anna, incuriosita dal fatto che Holly, solitamente molto presente, si sia assentata proprio quel fatale giorno, come se ne fosse a conoscenza per qualche strana e sovrannaturale ragione, propone alla giovane di unirsi al gruppo di volontariato che lei stessa gestisce.