Classe Z, una commedia tra i banchi di scuola

Dopo Io sono con te e Belli di papà, Guido Chiesa firma Classe Z, la brillante commedia che beffeggia il sistema scolastico italiano.

Interpretata da Andrea PisaniGreta Menchi, Enrico Oetiker, Alice Pagani, Luca Filippi, Armando Quaranta e Francesco Russo, Classe Z inizia con il suono della campanella. È il primo giorno dell’ultimo anno di un liceo e alcuni studenti sono stati spostati dalle rispettive classi in H.

Esuberanti, svogliati e privi di regole, i ragazzi si godono la vita mentre i professori non provano nemmeno più a farli a studiare. Almeno fino all’arrivo di Marco Andreoli, un giovane supplente che rivelerà agli studenti il diabolico piano di quel “ghetto” chiamato Classe Z.

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Il professore Marco Andreoli tra gli svogliati studenti della Classe Z

Maturandi di talento

Nel cinema italiano c’è una certa ripetitività di ruoli che sconfina nella banalità. Classe Z, come i primi film di Virzì, rompe lo schema. Tralasciando le partecipazioni di Alessandro Preziosi e Antonio Catania, il film di Guido Chiesa punta su un cast di maturandi di talento.

Enrico Oetiker è Ricky, uno YouTuber ossessionato dai likes che ama gli scherzi irritanti; Greta Menchi è Stella, una moderna Paris Hilton ossessionata dai look e dalla moda; Alice Pagani è Viola, una giovane ribelle in guerra con il mondo; Andrea Pisani è Marco, un professore ispirato dall’Attimo Fuggente di Peter Weir.

Divertenti, auto-ironici, originali e spontanei, gli interpreti di Classe Z sono una boccata d’aria fresca in un panorama cinematografico trito e ritrito. La dimostrazione che, con una buona sceneggiatura, il cinema non ha bisogno di grandi nomi per sorprendere e divertire.

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Classe Z, una critica ironica al sistema scolastico italiano

La commedia che non ti aspetti

Non è un caso che, dietro la delicata ironia di Classe Z, ci sia Guido Chiesa, uno dei registi più promettenti del cinema italiano. Sospeso tra il respiro virziano, le sfumature da videoclip e l’auto-citazione, l’autore del grazioso Belli di papà dà nuova linfa a una storia già vista: il gruppo di “sfigati” che, imparando dai propri errori, si rimbocca le maniche e cresce. Una di quelle trame che, senza una regia a fuoco e un cast di ottimi esordienti, sfocia nel patetismo e nell’autoreferenzialità.

Caratterizzata da personaggi perfettamente delineati e da una notevole ironia di fondo, Classe Z intrattiene tra guizzi di regia (irresistibile la sequenza in cui Stella paragona gli studenti del suo liceo a un gruppo di famelici zombi), svolte inaspettate, esplosioni musicali e un pizzico di sano buonismo.

Enrico, Greta, Alice e gli altri protagonisti della storia  rappresentano gli studenti che vivono il liceo come un parcheggio: i giovani contenti di essere gli ultimi. Una critica che accende i riflettori sul sistema scolastico che, invece di unire, divide. “Non sarà mai un voto a misurare il nostro grado di maturità”, afferma la Classe Z del film di Chiesa. Un urlo che, senza i drammi del cinema italiano, invita a riflettere con ironia e semplicità.

Classe Z verrà distribuito da Medusa Film nei cinema italiani il 30 marzo 2017.

Trailer Classe Z