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5 film per combattere la depressione, da Mr. Beaver a Collateral Beauty

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Il cinema da sempre è considerato un’ottima risorsa in grado di guarire gli animi della gente. La settima arte, grazie alla bravura di sceneggiatori, registi ed attori, è in grado di toccare le corde più profonde di un essere umano che, magari, sta vivendo un periodo di down nella propria vita. In particolar modo questo discorso vale per la depressione.

Il grande mostro nero, che in maniera silenziosa, inghiotte chi non ha la forza di reagire. In questo senso molte produzioni cinematografiche si sono dimostrate particolarmente sensibili, nell’affrontare questo argomento in vari modi. C’è chi ha scelto di porre i riflettori su questa malattia, in maniera seria e chi invece ha preferito alleggerire il tutto con una risata, ma senza prendere in giro chi è affetto da questo male di vivere. A tal proposito ho deciso di scegliere 5 film che trattano appunto questo argomento, cogliendo l’occasione per ricordarvi dell’uscita della nuova pellicola con Will Smith, dal titolo Collateral Beauty, avvenuta il 4 gennaio 2017.

Collateral Beauty (2016)

Diretto da David Frankel . Il dirigente pubblicitario Howard Inlet è nel pieno di una crisi personale a causa della morte dell’amata moglie Olivia. Questo lutto porterà Howard a perdere ogni tipo di entusiasmo nelle cose della vita, vivendo i suoi giorni come se anche lui fosse morto. Per cercare di risollevarlo da questo turbine depressivo, che ogni giorno lo divora sempre di più, un gruppo di amici arrivano in suo soccorso, organizzando un piano drastico per evitare che il loro amico, arrivi ad un punto di non ritorno. L’impegno e la dedizione degli amici, dimostreranno che in casi come questi, l’unica cosa da dover fare è quella di non lasciarli da soli e di tendergli sempre una mano. Il cast che ha preso parte a questo film è composto da Will Smith, Edward Norton, Kate Winslet, Keira Knightley, Helen Mirren.

Scena tratta dal film Confusi e felici di Massimiliano Bruno

Confusi e Felici (2015)

Diretto da Massimiliano Bruno. Tra le migliori commedie italiane degli ultimi anni, merito di un’ottima sinergia tra gli attori, vengono raccontati vari disturbi depressivi, assolutamente seri ma con il sorriso. Marcello, lo psicanalista che alla fine riuscirà a dimostrare agli altri che è possibile guarire, grazie all’aiuto della sua segretaria Silvia, gode di un’ottima varietà di pazienti. Si va da uno spacciatore di borgata che soffre di attacchi di panico e che sta per diventare padre di un figlio di colore, poi ad un autista di autobus di quarant’anni ossessionato dal cibo e dalla mamma, una ninfomane attratta da Marcello, una coppia di sposi che non riescono ad avere rapporti intimi per colpa della tecnologia e non solo, del marito ed infine c’è un violento cronista sportivo, che odia i tedeschi, o meglio uno in particolare: l’amante della moglie. Tutti loro hanno dei disturbi che gli rendono la vita impossibile da vivere con serenità. Nel cast ci sono Claudio Bisio, Anna Foglietta, Marco Giallini, Massimiliano Bruno, Caterina Guzzanti, Pietro Sermonti, Rocco Papaleo e Paola Minaccioni.

Revolutionary Road (2008)

Diretto da Sam Mendes. Film particolarmente amato per chi ama la coppia DiCaprio – Winslet, orfani di Jack e Rose del Titanic. Sebbene la storia dei coniugi Frank ed April Wheeler sia  ambientata negli anni ’50, il tema della depressione è affrontato in maniera profondamente attuale. Kate Winslet è una giovane moglie piena di vita e di sogni a differenza del marito, che preferisce rifugiarsi in una vita profondamente statica e monotona. Nonostante abbiano una bellissima casa, proprio questa perfezione, che sfocia nella routine, fa cadere in una profonda depressione April, la quale non riesce a realizzare i suoi desideri. In tutto ciò ad aggravare la situazione è il menefreghismo del marito Leonardo DiCaprio, il quale non muove un dito per aiutarla.

Scena tratta dal film A proposito di Schmidt con Jack Nicholson

A proposito di Schmidt (2002)

Diretto da Alexander Payne. Racconta la vicenda di un uomo giunto ormai al pensionamento, il quale oltre a perdere il lavoro, rimane vedovo dopo quarantadue anni di matrimonio. Per non perdere il rapporto con la figlia, decide di fare un viaggio a Denver. Giunto lì, conoscere il futuro marito della giovane, provando in  tutti i modi a farla ragionare sul convolare a nozze con il ragazzo. A rendere più leggero il tutto, ci saranno delle scene comiche, sarcastiche che alleggeriranno il sentimento di depressione che aleggia nella vita dell’uomo. Un cast davvero eccellente in questo film, con Jack Nicholson, Hope Davis, Kathy Bates e Dermot Mulroney.

Mr. Beaver (2011)

Diretto da Jodie Foster. Un film che fa davvero riflettere, perchè questo tipo di depressione è tra i più frequenti. Un padre di famiglia, Walter Black sull’orlo del fallimento lavorativo, viene travolto da una profonda depressione, che lo porterà a distruggere tutto ciò che di bello aveva nella sua vita, compresa la relazione con la moglie. Dopo vari tentativi di suicidio, grazie ad un pupazzo a forma di castoro, cercherà di recuperare ciò che stava perdendo. Quando sparisce improvvisamente il pupazzetto, la depressione tornerà di nuovo a dominare la vita dell’ uomo, ovvero Mel Gibson, il quale commetterà un errore che pagherà a vita, cambiandogli l’intera esistenza da quel momento in poi. A prendere parte a questo film, oltre a Jodie Foster e Mel Gibson, anche Jennifer Lawrence, Anton Yelchin, Cherry Jones.

Il mio amore più grande?! Il cinema. Passione che ho voluto approfondire all’università, conseguendo la laurea magistrale in Scienze dello spettacolo e della produzione multimediale a Salerno. I miei registi preferiti: Stanley Kubrick, Quentin Tarantino e Mario Monicelli. I film di Ferzan Ozpetek e le serie tv turche sono il mio punto debole.

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Gli attori che hanno danneggiato il loro corpo per un ruolo

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Tom Hanks- castaway- newscinema.it

Tom Hanks in ‘Castaway’- newscinema.it

Ecco i film che hanno danneggiato in modo permanente il corpo degli attori: assolutamente da recuperare!

Rimarreste stupiti nel sapere quante volte gli attori sacrifichino il loro corpo per un ruolo, spesso anche a costo di riportare danni ingenti e irreparabili a loro stessi.

Gli attori che interpretano i personaggi in un film, spesso possono attraversare conseguenze e avvenimenti piuttosto intensi, sorprattutto cambiamenti che in sala sembrano naturali ma nel backstage invece c’è un percorso dell’attore abbastanza difficile come il dover cambiare da un momento all’altro stile di vita per soli 6 mesi, regime alimentare per un anno, oppure come è capitato a Mila Kunis nel Cigno Nero, dover fumare più di 2 pacchetti di sigaretta al giorno e abbassare di ben 600 calorie il suo fabisogno giornaliero per avere la silouette di una ballerina.

Molti sono gli attori che camaleonticamente sono entrati così intensamente nel loro personaggio da rimanere però seriamente danneggiati tanto che il loro corpo ne ha pagato le conseguenze. Ecco quali.

Jared Leto – Chapter 27

Jared Leto- Chapter 27- newscinema.it

Jared Leto in ‘Chapter 27’- newscinema.it

Jared Leto per esempio, nel film in pochissimo tempo, tra un film all’altro ha dovuto perdere peso vertiginosamente, poi ingrassare il doppio del suo peso forma e poi di nuovo arrivare a numeri da capogiro che resentavano l’essere sottopeso.

Ovviamente cambiamenti repentini del genere il suo corpo non ha potuto reggerli e poiché per  Chapter 27, il film indie in cui l’attore interpretava il killer del cantante John Lennon, ha dovuto mettere su peso velocemente, l’attore si è preso la gotta, la malattia dei reali: “Verso la fine delle riprese, uno dei problemi evidenti era il dolore che avevo ai piedi. Avevo una sedia a rotelle perché era così doloroso. Il mio corpo era sotto shock per la quantità di peso che avevo messo su. Ci è voluto circa un anno per tornare in uno stato che sembrava semi-normale. Non so se tornerò mai nello stato in cui ero fisicamente”.

Michelle Yeoh – La tigre e il dragone

Michelle Yeoh- la tigre e il dragone-newscinema.it

Michelle Yeoh in ‘La tigre e il dragone’- newscinema.it

Non sorprende che Michelle Yeoh si sia ferita durante il film La tigre e il dragone. Con tutta l’incredibile coreografia acrobatica coinvolta, doveva esserci un passo falso e, a un certo punto delle riprese, Yeoh è atterrata male e il suo ginocchio ha ceduto.

Ha raccontato dell’esperienza, ricordando: “La prima sequenza d’azione è stata molto intensa. Stavo facendo un calcio in salto in avanti che ho fatto migliaia di volte ma ho avuto un incidente di atterraggio … Ho pensato, ‘Sto bene, posso andare avanti.’ Devi dare il massimo perché la celluloide è per sempre. Ma ho capito che era brutto quando ho girato a sinistra e la mia gamba continuava a oscillare a destra“. Si era purtroppo rotta totalmente il crociato anteriore nel ginocchio.

Tom Hanks – Castaway e Philadelphia

Tom Hanks non è necessariamente uno di quegli attori che si perde nei ruoli, ma ha raggiunto alcuni estremi. Sia in Philadelphia del 1993, in cui interpreta un avvocato affetto da AIDS, sia in Cast Away del 2000, in cui il suo personaggio è bloccato su un’isola deserta per quattro anni: per questi due ruoli Hanks ha perso molto peso.

L’attore nella fattispecie pensa che la perdita e il recupero del peso, insieme alla possibilità di essere “geneticamente inclini”, possano aver contribuito alla sua diagnosi di diabete di tipo 2. “L’aumento e la perdita di peso potrebbero aver avuto qualcosa a che fare con questo perché mangi così tanto cibo cattivo e non fai alcun esercizio quando sei pesante“, ha detto,”Ho parlato con un certo numero di attori che hanno guadagnato peso per i ruoli e solo per il puro carico fisico sulle ginocchia e sulle spalle, nessuno vuole farlo di nuovo. Penso che sia più o meno un gioco da giovani“.

Angelina Jolie – Salt

Angelina Jolie- salt- newscinema.it

Angelina Jolie in ‘Salt’- newscine.it

In Salt, Angelina Jolie interpreta un ufficiale della CIA accusato di essere una spia russa che deve dimostrare la sua innocenza mentre è in fuga. Per prepararsi alle scene di combattimento, l’attrice ha dovuto imparare mosse miste di Muay Thai e Krav Maga, e alcune delle sue acrobazie includevano camminare su una stretta sporgenza in cima a un edificio di 12 piani e saltare da un sottopassaggio dell’autostrada su un camion in movimento. Ma è stata una scena “ridicolmente” facile, ha detto, che le ha fatto cicatrizzare permanentemente il viso.

L’attrice infatti ha rivelato che è successo durante una scena che la vedeva rotolare sul pavimento. Il suo allenatore di stuntman Simon Crane ha detto: “Durante il suo combattimento finale con Liev ha dovuto tuffarsi attraverso una porta che si apriva sparando con una pistola mentre continuava la sequenza, si è precipitata in un pezzo d’angolo di un set e ha sbattuto la testa“.

Jessica Chastain – Gli occhi di Tammy Faye

Jessica Chastain- gli occhi di tammy faye- newscinema.it

Jessica Chastain in ‘Gli occhi di Tammy Faye’- newscinema.it

Concludiamo infine con l’attrice premio Oscar, Jessica Chastain che nel film, per il quale poi l’Academy ha provveduto subito a darle tra le mani la statuetta d’oro, ha dovuto indossare sulla sua faccia, moltissima pittura per viso e tantissima colla per tutte le ore delle riprese: a suo dire, la prostatica che le ha permesso di somigliare in modo realistico alla protagonista del film biopic, le veniva fatta indossare all’alba e poi le veniva tolta a tarda sera.

Le ha stressato così tanto la pelle a causa del peso e della colla che ora la sua pelle non può più rimanere troppo tempo al sole altrimenti potrebbe seriamente danneggiarsi.

 

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Chi era il vero strangolatore di Boston? | La storia vera

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lo strangolatore di boston newscinema

Keira Knightley in una scena de Lo Strangolatore di Boston – Newscinema.it

Lo Strangolatore di Boston è il nuovo film prodotto da Hulu. Si ispira da una storia vera: chi si celava davvero dietro questo assassino?

Il 17 Marzo la piattaforma Disney+ ha rilasciato un nuovo film, Lo Strangolatore di Boston. Si tratta di un movie crime che porta sullo schermo la storia di un serial killer spietato che tra il 1962 e il 1964 uccise in totale tredici donne. Queste donne erano tutte diverse tra loro – l’età variava dai 19 agli 85 anni – ma avevano tutte un elemento in comune: erano state strangolate.

La vicenda colpì profondamente gli Stati Uniti, ma ancora oggi non è del tutto chiara. Alla fine fu catturato Albert Henry DeSalvo nel 1964, che confessò dopo poco tempo. Nonostante la confessione, tuttavia, l’uomo non fu condannato per gli omicidi, ma per una serie di stupri che aveva commesso in precedenza.

Questo misterioso fatto è rimasto oggetto di dispute anche negli anni a seguire – Albert DeSalvo è morto nel 1973, ucciso mentre si trovava in carcere – tanto che ancora oggi se ne parla. Il nuovo film con Keira Knightley si conclude con un finale aperto perché ancora oggi non tutti sono d’accordo sulla colpevolezza dell’uomo. Chi si celava davvero dietro allo Strangolatore di Boston?

Lo Strangolatore di Boston, c’era più di un assassino?

Lo Strangolatore di Boston accetta la versione che vede Albert DeSalvo come il non unico colpevole dei tredici omicidi che sconvolsero la città statunitense negli anni ’60. Il film termina con un finale dolce-amaro, che fa intendere che la verità non è stata del tutto scoperta. Albert DeSalvo, infatti, soffriva di evidenti problemi psichiatrici e potrebbe non aver ucciso tutte le donne di cui è stato accusato.

Nel 2013 venne riesaminato un campione di DNA di una delle vittime, Mary Anne Sullivan, che accerta che venne violentata proprio dall’uomo. Questo chiuse ufficialmente il caso, ma i dubbi non sono spariti.

lo strangolatore di boston newscinema

Albert DeSalvo negli anni ’60 – Newscinema.it

Ci sono ancora delle cose che ancora sembrano non tornare. Non tutte le donne vennero uccise con esattamente lo stesso modus operandi e avevano età molto diverse tra di loro: le prime vittime avevano 55 e 85 anni, mentre le ultime due 23 e 19.

Per questo, anche il film diretto da Matt Ruskin accetta la teoria che ci fossero più assassini, non solo DeSalvo, almeno due. Un uomo misterioso avrebbe ucciso le donne più anziane, mentre DeSalvo si sarebbe concentrato sulle più giovani. Un altro colpevole potrebbe essere Daniel Marsh, amico di quest’ultimo. Probabilmente, la verità non si saprà mai.

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Lo strangolatore di Boston: la spiegazione del finale del film con Keira Knightley

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Lo strangolatore di Boston- finale- newscinema.it

Lo strangolatore di Boston- newscinema.it

Lo Strangolatore di Boston. Lo show arriva al suo finale di stagione ma lascia dietro di sé molte domande riguardo la vera storia dello Strangolatore di Boston. Ecco qui spiegato il finale.

Il film sbarcata sulla piattaforma streaming di Disney +, Lo strangolatore di Boston è giunto al suo termini ma potrebbe aver lasciato molte più domande riguardanti la realtà dei fatti e come si sono svolti, che risposte. La nuova serie thriller infatti, era basata sulla storia di due giovani donne, Loretta Mclaughlin interpretata da Keira Knightley, giornalista che ha seguito tutto il caso dello strangolatore di Boston, e la collega Jean Cole, il cui ruolo è interpretato da Carrie Coon.

Le due donne, insieme al dipartimento di polizia di Boston, identificheranno diversi sospettati nel corso del film che copre gli anni del 1962 fino al 1965. A confondere le acque però è il modus operandi dello strangolatore che durante il film sembra cambiare tipologia di vittime che sceglie: le prime erano tutte anziane mentre all’improvviso, l’omicida cambia e preferisce scegliere giovani donne.

Per 50 anni non erano mai emerse prove che collegassero un killer specifico a nessuno degli omicidi ma come afferma il film alla fine, l’analisi del DNA fatto nel 2013 ha svelato il collegamento con un uomo di nome De Salvo, all’ultimo omicidio di Boston. La vittima? Mary Anne Sullivan.

La teoria degli assassini multipli

Lo strangoltore di Boston- finale- newscinema.it

Lo strangolatore di Boston- newscinema.it

Secondo il film e la protagonista, Keira Knightley, l’assassino di Boston era molto probabilmente più di uno e non un solo uomo. In più bisogna ricordarlo: tecnicamente lo strangolatore non è mai stato catturato poiché DeSalvo è collegato solamente all’omicidio di Sullivan e non agli altri perpetuati negli anni precedenti.

Anche il film suggerisce che i primi omicidi di donne single anziane potrebbero essere stati commessi da un uomo che ha avuto la propensione ad uccidere il suddetto gruppo mentre per tutte le restanti vittime, avrebbe potuto esserci DeSalvo come aguzzino, un killer imitatore che prendeva di mira giovani donne. In fondo, come anche ci racconta la serie tv Mindhunter, i serial killer hanno la tendenza a prendere spunto dai loro predecessori e se quest’ultimi hanno fatto un buon lavoro, di imitarli e perpetuarne il nome.

Altri omicidi addirittura potrebbero essere stati commessi da Daniel Marsh, un terzo nome collegato agli assassini, noncheé uno dei compagni di detenzione di DeSalvo che presumibilmente lo ha istruito sulla sua confessione. Tutti i restanti invece potrebbero essere caduti nel calderone come omicidi singoli e staccati dal caso, commessi forse da ex fidanzati gelosi, membri della famiglia o estranei che hanno scelto di imitare lo strangolatore per non essere beccati e coprire le loro tracce.

Nonostante questo, il film sembra fornirci una spiegazione per le incongruenze nella storia di DeSalvo, una teoria che si basa sull’idea che più assassini fossero a conoscenza delle calze di seta legate intorno al collo della maggiorparte delle vittime e che scegliessero di copiare quel biglietto da visita: ironicamente, se non fosse stato per Loretta McLaughlin questo dettaglio non sarebbe mai stato di dominio pubblico.

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