Al Giffoni Eddie Redmayne, reduce da Les Miserables e My Week with Marilyn

Dopo il recente successo Les Miserables, il giovane attore inglese Eddie Redmayne arriva al Giffoni Film Festival 2013 per incontrare la stampa e il pubblico di giovanissimi che lo tempesta di domande e applausi.

Sarai protagonista nel film Theory of Everything di James Marsh, attualmente in pre-produzione, sulla vita dello scienziato Stephen Hawking, matematico, fisico e cosmologo britannico affetto da atrofia muscolare progressiva. Che ci puoi dire su questo progetto?

Non posso dire molto perché il film è ancora in preparazione. Posso solo dire che Hawking è un personaggio eccezionale. La mia preoccupazione è quella di non riuscire a rappresentarlo come merita.

La tua idea del personaggio che hai interpretato in Les Miserables?

Per la rappresentazione teatrale visto che bisogna condensare il libro in un film, sembra un imbecille, mentre se prendete il libro è un ragazzo forte e complesso. Con il regista abbiamo cercato di prendere le caratteristiche positive di Marius e metterle nel film, altrimenti il pubblico vorrebbe mandarlo via, dalle sue ragazze.

Quanto credi che i giovani possano cambiare il mondo e il sistema, come tu facevi nel film Les Miserables?

Domanda molto complicata, perché ogni giorno quello che leggiamo nei giornali fa prevedere tante rivoluzioni nel mondo e noi ci siamo ispirati a queste notizie per fare Les Miserables. Ritengo valga la pena lottare per la libertà di parola e in molte parti del mondo la libertà di esprimersi non c’è. Per Marius c’è una piccola rivolta nel suo mondo e lottare è importante. La domanda è se io avessi il coraggio di fare quello che ha fatto Marius e questo non lo so sinceramente perché non mi sono mai trovato nella stessa situazione.

Per fare l’attore hai dovuto studiare molto e come sei entrato nel mondo del cinema?

In Inghilterra il teatro fa parte della nostra storia quindi è naturale iniziare con il teatro e poi si arriva al cinema, mentre in America magari inizi con la pubblicità. Bisogna imparare tanto e non c’è un modo più o meno giusto per entrare nel mondo del cinema.

Hai scelto tu di fare l’attore?

I miei genitori avrebbero voluto che facessi tutto tranne l’attore. Sono dieci anni che faccio l’attore ma tutti mi hanno conosciuto solo recentemente con My Week with Marylin e Les Miserables, quindi è un mondo difficile. I miei mi hanno detto spesso: Non hai mai pensato di fare il produttore? Avrei voluto fare il vigile del fuoco per un breve periodo. Può sembrare un clichè ma fin da bambino ho voluto fare l’attore e posso dirvi che se avete un sogno seguitelo, seguitelo e seguitelo.

Cosa consiglia ai ragazzi che vogliono ottenere il successo rapidamente, magari passando per la tv?

Tempo fa l’aspirazione era quella di diventare nobili, ora è quella di diventare delle celebrità. A me interessa fare un buon film, un buon prodotto, ed entrare nel grande mondo dell’arte.

Come è stato lavorare con Michelle Williams?

La Williams è straordinaria e in quel film c’era un contrasto interessante tra il mondo inglese come Judi Dench, Kenneth Branagh e io…e il mondo statunitense molto più cinematografico e tutti abbiamo imparato molto da lei.

Informazioni sul prossimo film che lo vede con i fratelli Wachowski, Jupiter Ascending. Condivide il loro modo di scrivere, lasciando sempre un finale aperto?

Lavorare con loro è stato incredibile. Hanno un’immaginazione straordinaria e arrivare sul set ogni giorno ed entrare nella loro fantasia, nella loro mente, cercare di entrare nel mondo che stavano immaginanbdo, è stata una bella esperienza. Della sceneggiature e del film non posso dire ancora nulla: stiamo ancora girando e non voglio dire cose che spetta a loro

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